ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02109

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 469 del 16/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: D'ALESSANDRO CAMILLO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 16/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LIBRANDI GIANFRANCO ITALIA VIVA 16/03/2021
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 16/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 16/03/2021
Stato iter:
17/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/03/2021
Resoconto D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 17/03/2021
Resoconto ORLANDO ANDREA MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 17/03/2021
Resoconto LIBRANDI GIANFRANCO ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/03/2021

SVOLTO IL 17/03/2021

CONCLUSO IL 17/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02109
presentato da
D'ALESSANDRO Camillo
testo presentato
Martedì 16 marzo 2021
modificato
Mercoledì 17 marzo 2021, seduta n. 470

   D'ALESSANDRO, LIBRANDI e FREGOLENT. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   l'Istat ha recentemente fotografato un calo dell'occupazione senza precedenti nel mercato del lavoro nel 2020, con 456 mila posti di lavoro andati persi, associato alla diminuzione della disoccupazione e alla forte crescita del numero di inattivi;
   il simultaneo calo di occupazione e disoccupazione pone di fronte a una situazione molto complessa che, con la fine del blocco dei licenziamenti, potrebbe diventare drammatica;
   un pericolo è che non si tratti solo di un effetto congiunturale della crisi, ma la spia di ciò che potrebbe accadere se non si attuano interventi strutturali di riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, ovvero delle distorsioni generate da sussidi e assistenzialismo all'infinito;
   la «riforma Fornero» aveva modificato la disciplina del lavoro a progetto per evitarne un utilizzo improprio; tuttavia, in una situazione in cui i mutamenti del lavoro spingono sempre di più la prestazione lavorativa verso un «progetto di lavoro», si ritiene utile una reintroduzione di questa forma contrattuale fino a 24 mesi, recuperando le maggiori garanzie e tutele di cui si disponeva rispetto ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, in particolare in materia di gravidanza, malattia e infortuni;
   i contratti a progetto dovrebbero caratterizzarsi nella flessibilità ricca e di qualità in grado di intercettare una nuova offerta di lavoro che deve intrecciare una domanda sempre più qualificata di competenze, a cui bisogna corrispondere giuste tutele, retribuzione e normative;
   le disposizioni previste dal cosiddetto «decreto dignità» non sono sufficienti a tutelare centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi con contratto a termine, i quali nella pandemia hanno perso il posto di lavoro per via di una normativa che non ha garantito le promesse di stabilizzazione verso il contratto a tempo indeterminato;
   in questa situazione di crisi e incertezza, offrire alle aziende la possibilità di assumere a progetto risulta di fatto l'unica possibilità per stimolare il lavoro senza gravare in maniera eccessiva sulle esigenze di bilancio delle imprese e per sostenere la produzione –:
   quali iniziative intenda adottare, relativamente a quanto espresso in premessa, per un'urgente revisione del cosiddetto «decreto dignità» o per una riforma complessiva della disciplina dei contratti di lavoro al fine di reintrodurre forme contrattuali a progetto improntate a correggere le lacune del decreto-legge medesimo e di assicurare maggiori garanzie e tutele, in particolare ai giovani lavoratori.
(3-02109)