ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01479

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 672 del 05/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: SAPIA FRANCESCO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA
Data firma: 28/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 05/04/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/03/2022
Stato iter:
22/04/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/04/2022
Resoconto SAPIA FRANCESCO MISTO-ALTERNATIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 22/04/2022
Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 22/04/2022
Resoconto SAPIA FRANCESCO MISTO-ALTERNATIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/04/2022

SVOLTO IL 22/04/2022

CONCLUSO IL 22/04/2022

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01479
presentato da
SAPIA Francesco
testo presentato
Martedì 5 aprile 2022
modificato
Venerdì 22 aprile 2022, seduta n. 681

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   in un articolo pubblicato il 23 febbraio 2022 sulla testata on line «Corriere della Calabria», intitolato «La lunga (e faticosa) strada verso la “rivoluzione” della sanità in Calabria», il giornalista Emiliano Morrone ha riportato delle dichiarazioni pubbliche del Ministro della salute, Roberto Speranza, secondo cui, «insieme alle nuove risorse dovremo mettere in campo alcune riforme e non vi è alcun dubbio che la riforma prioritaria per me è la riforma del territorio, dell'assistenza territoriale, quella che volgarmente viene chiamata DM 71»;

   nello stesso articolo è presente altra dichiarazione del Ministro Speranza, che si è detto «pronto a un confronto con i soggetti sociali, con gli ordini professionali, chiaramente con le regioni, che sono parte rilevante dell'organizzazione sanitaria nel nostro Paese, per arrivare, come da impegni, anche ad una riforma del DM 70», cioè il decreto ministeriale, del 2015, sugli standard ospedalieri;

   ancora, nell'articolo succitato, per quanto riguarda il Fondo sanitario nazionale si riporta che nella legge di bilancio per il 2022, ha detto il Ministro Speranza, «arriviamo a 124 miliardi e ci impegniamo ad arrivare a 128 nel 2024», mentre, a parte, ha aggiunto il Ministro, «ci sono chiaramente 20 miliardi del Pnrr»;

   ancora, nell'articolo in parola si virgoletta una dichiarazione del dottor Tullio Laino, ivi indicato come già vicedirettore sanitario dell'ospedale di Paola-Cetraro, secondo il quale «come il resto del Mezzogiorno, la Calabria risente del criterio vigente di ripartizione del Fondo sanitario, basato sul calcolo della popolazione pesata piuttosto che sui dati epidemiologici delle singole regioni e sugli indicatori di deprivazione e povertà sociale»;

   Laino ha aggiunto che, «pertanto, dal '99 ad oggi, la regione ha ricevuto trasferimenti inferiori di circa 150 milioni all'anno, rispetto al corrispondente fabbisogno di cure»;

   secondo il Ministro Speranza, si legge nell'articolo sopracitato, «arriveranno 625 milioni in più dalla commissione Ue per un piano operativo per la sanità del Mezzogiorno, che impiegheremo per medicina di genere, povertà sanitaria e screening oncologici al Sud»;

   ivi si legge ancora che, per quanto specificato dal Ministro Speranza, il Piano nazionale salute per il Sud interesserà «le 7 regioni del Mezzogiorno che sperimentano a vario titolo maggiori difficoltà organizzative dei servizi sanitari e che, per alcuni livelli essenziali di assistenza, non riescono ad assicurare la piena erogazione delle prestazioni, specie nei confronti delle fasce di, popolazione vulnerabili»;

   a tale ultimo riguardo e con riferimento alla Calabria, regione del Sud, nel suo articolo, Morrone ha scritto: «I quasi dodici anni di commissariamento della Sanità calabrese hanno determinato effetti molto gravi, anche per causa dei vari avvicendamenti alla guida del Piano di rientro dal disavanzo sanitario e ai vertici delle 9 aziende del Ssr. Decretata nel 2010, la chiusura di una ventina dei circa 60 ospedali della Calabria ha comportato, insieme al lungo blocco del turnover del personale sanitario, una crisi assistenziale progressiva, legata al mancato sviluppo dei servizi territoriali; alla diffusa carenza di medici di base; allo scarso collegamento fra ospedali e distretti; all'insufficienza della prevenzione; all'inadeguatezza delle reti predisposte; alla penuria cronica di profili con capacità organizzative e gestionali; all'esiguità delle risorse umane in un contesto segnato dalla dipendenza politica di diversi dirigenti, talvolta perfino interni alle vicende elettorali»;

   il predetto giornalista ha poi sintetizzato il quadro, scrivendo: «Nel tempo l'organizzazione sanitaria è cambiata, nella Carta costituzionale è entrato il pareggio di bilancio e il sistema è stato modellato sull'esigenza di contenere i costi, razionalizzare i servizi e mantenere gli equilibri finanziari. Soprattutto in Calabria, a causa delle limitazioni imposte dal Piano di rientro, ciò ha prodotto lo smantellamento di reparti ospedalieri e ambulatori territoriali, con la conseguenza di lasciare intere aree senza assistenza di base, specie nelle zone montane e disagiate»;

   in altro articolo del giornalista Morrone, pubblicato in data 2 marzo 2022 e sempre su Corriere della Calabria, si legge, con riferimento alla regione Calabria, che «il problema più sentito resta il potenziamento dell'assistenza territoriale con i soldi del Pnrr», in quanto, secondo un importante tecnico del settore, «i finanziamenti europei vengono dati per stati di avanzamento, per cui si rischierà, se saranno spesi male, di doverli restituire, di creare cattedrali nel deserto come quelle che già esistono in Calabria»;

   ivi si riporta che Francesco Esposito, segretario nazionale della Federazione italiana sindacale medici Uniti-Fismu, ha ammonito che, nel merito, «manca una visione complessiva», «si prosegue con la logica dell'improvvisazione» e «siamo alle solite», in quanto «si paventa la riapertura dei piccoli ospedali, ancora una volta con un'impostazione populista, invece di dire, con onestà, che queste strutture vanno riconvertite, altrimenti rappresentano un pericolo per i pazienti»;

   ivi si riporta anche la posizione del deputato Antonio Viscomi, capogruppo del Pd in commissione Lavoro, che sulla riorganizzazione dell'assistenza territoriale ha auspicato «un patto sociale forte tra tutti i portatori di interesse, professionali e istituzionali»;

   ancora, ivi si legge che «l'assistenza territoriale è piuttosto sofferente in tutta l'Italia, ma in Calabria presenta criticità più accentuate, sia per la carenza di personale e di strumenti operativi, sia perché scollegata dalla rete ospedaliera»;

   ivi si aggiunge che «con il Pnrr, il Ministro della salute, Roberto Speranza, tenta di dare – insieme al commissario per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria, Roberto Occhiuto – una risposta al bisogno di salute e all'esigenza di alleggerire i carichi degli ospedali»; ivi si avverte, però, che «va considerata la questione degli standard assistenziali, che non possono essere uniformi per tutto il territorio nazionale, sul presupposto logico che andrebbero favorite le regioni più svantaggiate in termini di viabilità, rigidità climatiche, deprivazione sanitaria, maggiore incidenza di patologie croniche, povertà e vulnerabilità sociale» –:

   se il Ministro della salute non ritenga di dover adottare iniziative per promuovere l'inserimento, nei nuovi succitati decreti sull'assistenza ospedaliera e sull'assistenza territoriale, di criteri che, ai fini della definizione dei rispettivi standard e nell'ottica di garantire il diritto alla salute in maniera uniforme e completa, tengano conto delle aree regionali svantaggiate in termini di viabilità, rigidità climatiche, deprivazione sanitaria, maggiore incidenza di patologie croniche, povertà e vulnerabilità sociale.
(2-01479) «Sapia, Schullian».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

spese sanitarie

finanziamento comunitario

pareggio del bilancio