ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01408

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 631 del 20/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: TRIZZINO GIORGIO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 20/01/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 20/01/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 20/01/2022
Stato iter:
11/02/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/02/2022
Resoconto TRIZZINO GIORGIO MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 11/02/2022
Resoconto MOLES GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 11/02/2022
Resoconto TRIZZINO GIORGIO MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/02/2022

SVOLTO IL 11/02/2022

CONCLUSO IL 11/02/2022

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01408
presentato da
TRIZZINO Giorgio
testo presentato
Giovedì 20 gennaio 2022
modificato
Venerdì 11 febbraio 2022, seduta n. 636

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   fin dal 2003, l'organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha raccomandato a tutti i Paesi di predisporre piani pandemici aggiornati seguendo linee guida concordate e che tengano conto delle diverse fasi pandemiche, prevedendo per ogni fase e livello, obiettivi ed azioni;

   in Conferenza Stato-regioni, il 25 gennaio 2021, è stato sancito l'Accordo sul Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023);

   nell'ambito del Piano pandemico si evince che il Ministero della salute pianifica e attiva canali specifici di comunicazione verso i cittadini e i professionisti sanitari; il Piano sottolinea come la comunicazione sia una componente essenziale della preparazione e della gestione di situazioni d'urgenza sanitarie e riveste un ruolo centrale; informazioni accurate, tempestive e costanti consentono alle comunità di comprendere i rischi per la salute e rendono più facile coinvolgerle in azioni e comportamenti di prevenzione;

   nel Piano è riportato che, al fine di prevenire e contenere la divulgazione di fake news, sono considerati attori principali, oltre agli enti istituzionali, anche i cosiddetti «divulgatori scientifici»; lo stesso Piano sottolinea come sia essenziale un'attività formativa partecipata e concertata a livello nazionale, regionale e locale;

   un interessante studio del Censis – Disinformazione e fake news durante la pandemia: il ruolo delle agenzie di comunicazione del 23 aprile 2021 – ha messo in luce che l'epidemia da Covid-19 ha prodotto «un'informazione fatta di messaggi che (...) in molti casi si sono negati gli uni con gli altri (...), risultando poco chiari, ansiogeni, se non volutamente mistificatori» e che «anziché rassicurare e orientare gli italiani sui comportamenti da adottare e sulle cose da fare, le troppe informazioni poco chiare hanno finito con il determinare a loro volta confusione, allarmismo, paura e, talvolta persino comportamenti non corretti o, addirittura, sconsigliati»;

   secondo il 17° Rapporto Censis, il giudizio sulla presenza sulla scena mediatica degli esperti nei vari campi della medicina è negativo per il 45,8 per cento;

   l'Oms, già a febbraio 2020, metteva in guardia dall'«infodemia», l'epidemia cioè di informazioni fake sul virus e sulla sua diffusione ovvero un'abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti e indicazioni affidabili;

   anche a seguito di una segnalazione del Copasir circa una campagna di fake news, il 20 aprile 2020 è stata istituita l'«Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network»;

   nell'ambito dell'indagine svolta dal Copasir nel 2020, si evince l'allarme per una diffusa attività infodemica con conseguente polarizzazione del dibattito, che rappresenta un rischio, dinanzi al quale l'unico argine è una comunicazione unitaria e istituzionale;

   secondo l'articolo 4 del decreto legislativo n. 208 del 2021, sono princìpi fondamentali del sistema radiotelevisivo la garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, l'obiettività, la completezza, la lealtà e l'imparzialità dell'informazione, mentre, secondo il successivo articolo 6, l'attività di informazione radiotelevisiva deve garantire «la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la libera formazione delle opinioni»;

   il Testo unico dei doveri del giornalista, all'articolo 6, ha stabilito che il giornalista evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate e diffonde notizie sanitarie solo se verificate con autorevoli fonti scientifiche;

   l'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha pubblicato diversi rapporti sulla disinformazione in relazione all'emergenza da Covid-19 e ha istituito un tavolo permanente, il «Tavolo delle piattaforme digitali e dei big data», focalizzato sulle iniziative volte al contrasto della disinformazione online su temi medico-sanitari e relativi al contagio; sempre l'Agcom ha istituito il «Tavolo servizi media», la cui attività è diretta al monitoraggio del rispetto dell'Atto emanato dall'Autorità a tutela della correttezza dell'informazione con riferimento al «Covid-19» (delibera n. 129/20/CONS), nell'ottica di fornire ai cittadini informazioni verificate sul Coronavirus, nonché sulla prevenzione e sul trattamento dell'infezione;

   l'Agcom, con il succitato Atto, nell'invitare i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici ad assicurare un'adeguata e completa copertura informativa sul tema del «Covid-19», ha rappresentato:

    a) che l'attività di informazione televisiva costituisce servizio di interesse generale e che tutte le emittenti sono tenute ad assicurare un'adeguata informazione sui fatti di attualità al fine di concorrere alla formazione di un'opinione pubblica consapevole. Nel contesto dell'emergenza, appare prioritario garantire un'informazione corretta, scientificamente fondata, sui comportamenti da assumere per contrastare la diffusione del virus;

    b) che gli argomenti trattati nei programmi costituiscono oggetto di attenzione, discussione, polarizzazione nei social media, i quali rappresentano forme significative, talvolta prevalenti per alcune fasce della popolazione, di accesso alle informazioni, nonché di espressione, formazione e consolidamento dell'opinione pubblica;

    c) che è necessario, da parte dei suddetti fornitori di servizi, assicurare la testimonianza di autorevoli esperti del mondo della scienza e della medicina;

   secondo i princìpi generali richiamati nel regolamento sul codice di comportamento dei dipendenti pubblici «il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all'immagine della pubblica amministrazione. Prerogative e poteri pubblici sono esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono stati conferiti»;

   la generalità delle strutture sanitarie, nel recepire il succitato Codice di comportamento, disciplina la comunicazione all'esterno sottolineando che i rapporti con i mezzi di informazione, su argomenti o attività istituzionali, sono di norma tenuti dalla direzione aziendale o dagli eventuali professionisti espressamente incaricati e, dunque, i dipendenti, fatti salvi i diritti di opinione e di critica costruttiva e di diffusione delle informazioni a tutela dei diritti sindacali, si astengono da dichiarazioni pubbliche, da commenti o giudizi pubblici che possano andare a detrimento del prestigio e dell'immagine della struttura sanitaria –:

   se il Governo intenda adottare iniziative volte a delineare il quadro normativo ottimale per assicurare un'informazione adeguata in fase di emergenza sanitaria che coinvolga tutti coloro che lavorano nel Sistema sanitario nazionale e che, a qualsiasi titolo, anche extraprofessionale, ne portano all'esterno le informazioni, anche al fine di prevenire e contenere la divulgazione di disinformazione e fake-news, motivo della diffusione di comportamenti non corretti ovvero pericolosi;

   se il Governo intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, finalizzate ad evitare una sovraesposizione mediatica che potrebbe fuorviare il messaggio corretto che deve arrivare ai cittadini, nonché evitare che l'esercente la professione sanitaria, dipendente di una struttura pubblica o privata, convenzionata o accreditata, e/o i dipendenti e i collaboratori, gli organismi ed enti di diretta collaborazione con il Ministero della salute forniscano pareri contrastanti, frutto di legittime sensibilità diverse, ma che possono comunque generare confusione;

   se il Governo intenda adottare iniziative di competenza, in raccordo con l'Agcom, al fine di contenere l'infodemia in atto nei media italiani e contrastare quelle condotte che contribuiscono a diffondere informazioni fuorvianti, contraddittorie e scientificamente infondate sull'emergenza e che non permettono ai cittadini di ricevere informazioni verificate e fondate;

   se il Governo intenda adottare iniziative di competenza, anche in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti e gli organi di informazione, per una diffusione di notizie sanitarie scevra da forme di sensazionalismo e fondata su solide basi scientifiche.
(2-01408) «Trizzino, Schullian».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione delle malattie

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prestazione di servizi