Legislatura: 18Seduta di annuncio: 564 del 14/09/2021
Primo firmatario: CORDA EMANUELA
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 14/09/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CABRAS PINO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 14/09/2021 VALLASCAS ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 14/09/2021 SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 14/09/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI delegato in data 14/09/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 17/09/2021 Resoconto CABRAS PINO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È RISPOSTA GOVERNO 17/09/2021 Resoconto SARTORE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) REPLICA 17/09/2021 Resoconto CORDA EMANUELA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
DISCUSSIONE IL 17/09/2021
SVOLTO IL 17/09/2021
CONCLUSO IL 17/09/2021
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, per sapere – premesso che:
dal 13 settembre 2021 Tirrenia-Cin ha sospeso il collegamento marittimo «Civitavecchia-Arbatax-Cagliari» (lo scalo di Arbatax è stato sospeso dal 1° luglio), da fine giugno gestito in regime di libero mercato, a seguito dell'esito negativo sia delle procedure di gara per l'affidamento in concessione del collegamento sia delle due successive procedure negoziate per la gestione in regime di continuità territoriale marittima;
questa circostanza ha determinato una situazione inaccettabile sotto il profilo sociale ed economico, perché priva la Sardegna centro-meridionale – dove risiedono i due terzi della popolazione regionale – di un collegamento con il centro e il nord Italia, costringendo imprese e cittadini ad attraversare in auto tutta la Sardegna per imbarcarsi al porto di Olbia;
in tal modo, non solo si causano ingenti danni economici a imprese e trasportatori dell'isola, ma si contravviene, al criterio di minor impatto ambientale che prevede di spostare il traffico veicolare dalla strada per portarlo sul mare (il trasporto marittimo si pone infatti al livello più basso delle emissioni rispetto ad auto e aereo);
l'esito negativo dei bandi appare sempre più come una conseguenza del procedimento, gestito dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili in collaborazione con Invitalia s.p.a. (per le attività di supporto tecnico specialistico), per la predisposizione dei nuovi bandi della nuova continuità territoriale marittima con le isole maggiori e le isole Tremiti;
il 12 gennaio 2021, nella nota pubblicata sul sito di Invitalia, dal titolo «Trasporto marittimo: O maggiore liberalizzazione e risparmio di risorse pubbliche anche grazie a Invitalia», è stato comunicato il depotenziamento della continuità, sia in termini di risorse stanziate sia in termini di linee convenzionate, nonché la predisposizione di bandi separati per ciascun collegamento, circostanza, quest'ultima, che ha permesso alle compagnie di scegliere di partecipare ai bandi più remunerativi e di tralasciare quelli meno remunerativi;
mentre la precedente convenzione destinava alla continuità 72.687.000,00 euro all'anno, con la nuova sono state ridotte le risorse a 40.606.334,48 euro all'anno (per le prime tre annualità, ridotte a 33.939.667,81 euro per le successive due annualità);
inoltre si è passati da 10 a sole 4 linee convenzionate («Civitavecchia-Cagliari-Arbatax», «Napoli-Cagliari-Palermo», «Genova-Porto Torres» e «Termoli-Tremiti»), mentre alla linea Civitavecchia-Olbia sono riconosciute le imposizioni degli obblighi di servizio pubblico in base ai quali potranno essere erogate compensazioni economiche;
la Sardegna è gravemente penalizzata con un finanziamento annuo che è passato da 52.911.000,00 milioni di euro della precedente convenzione a 33.939.667,81 milioni, in un contesto nel quale, considerate le gravi criticità registrate con la gestione della precedente convenzione, ci si sarebbe attesi un rafforzamento dei servizi con un incremento di risorse;
la stessa linea sospesa, la Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, risulta aver subito i tagli maggiori ai finanziamenti, con uno stanziamento annuo di appena 16.600.000,00 euro, incredibilmente ridotto a soli 9.960.000,00 nell'ultimo bando andato deserto a luglio, a fronte dei 23.933.000,00 della precedente convenzione;
dalla nota di Invitalia emerge il sospetto che la finalità sottesa alla procedura sia stata unicamente quella di contenere i costi della continuità territoriale marittima senza alcuna preoccupazione di compromettere un istituto fondamentale, voluto per compensare, anche se solo parzialmente, i costi diretti e indiretti dell'insularità;
la continuità territoriale si inserisce tra le garanzie di uguaglianza sostanziale e di coesione di natura economica e sociale dei cittadini, perché il trasporto è un elemento essenziale del diritto alla mobilità previsto all'articolo 16 della Costituzione; si tratta pertanto di un servizio di interesse economico generale, che deve essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica;
secondo quanto riporta Invitalia «L'Authority nazionale richiede che gli enti affidanti svolgano una preliminare analisi della domanda accompagnata da una verifica di mercato che valuti la sussistenza di un interesse economico da parte degli operatori a fornire il servizio in regime di libero mercato»;
nonostante questa analisi preliminare, la nuova continuità non appare aderente, non solo al contesto di alcune realtà interessate, ma alle stesse dinamiche del mercato dei trasporti;
secondo quanto ha dichiarato l'assessore regionale ai trasporti, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili avrebbe ignorato i rilievi e le indicazioni della Regione autonoma della Sardegna;
da quanto esposto emerge una situazione di grave compromissione della continuità territoriale marittima, con gravi disparità tra il nord Sardegna, le cui tratte proseguono in regime di libero mercato, perché remunerative, e il «capo di sotto», oggi, totalmente isolato, ad avviso degli interpellanti, in marcata violazione del diritto alla mobilità previsto dall'articolo 16 della Costituzione e del sempre invocato e mai compensato svantaggio derivante dalla insularità;
sul piano della mobilità, vengono causati gravissimi danni economici, in termini di maggiori spese e minori entrate, a cittadini e imprese della Sardegna;
visto l'evidente fallimento della procedura per la predisposizione dei bandi della nuova continuità territoriale marittima, è determinante conoscere la posizione e le intenzioni del Governo in merito alla continuità territoriale marittima nonché, nel dettaglio, i procedimenti che hanno condotto alla definizione della base d'asta a cominciare dal Piano economico e finanziario (Pef) predisposto da Invitalia –:
quali siano la posizione e le intenzioni del Governo in merito alla necessità di garantire migliori standard qualitativi alla continuità territoriale marittima per la Sardegna e, in particolare, alla necessità di rimodulare gli ultimi bandi con uno stanziamento adeguato di risorse finanziarie, visto il fallimento di alcune procedure, circostanza che sta penalizzando la Sardegna centro-meridionale;
quali siano le motivazioni in base alle quali per la nuova continuità siano state messe a disposizione poco più della metà delle risorse rispetto al passato, determinando di fatto l'isolamento marittimo del sud Sardegna in spregio ai principi costituzionali di coesione territoriale e sociale;
quali siano, nel dettaglio, i contenuti del Piano economico e finanziario (Pef) elaborato da Invitalia in base al quale sono state definite le basi d'asta per l'affidamento dei diversi collegamenti;
per quale motivo, nel corso nella predisposizione dei bandi, non siano state accolte le osservazioni della regione Sardegna in merito all'inadeguatezza delle risorse stanziate, alla soppressione di alcune rotte e alla mancata istituzione di nuovi collegamenti.
(2-01328) «Corda, Cabras, Vallascas, Schullian».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):liberalizzazione del mercato
mercato
conseguenza economica