ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01254

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 524 del 15/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: BOLDRINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2021
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/06/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/06/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 15/06/2021
Stato iter:
25/06/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/06/2021
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2021
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 25/06/2021
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/06/2021

SVOLTO IL 25/06/2021

CONCLUSO IL 25/06/2021

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01254
presentato da
BOLDRINI Laura
testo presentato
Martedì 15 giugno 2021
modificato
Venerdì 25 giugno 2021, seduta n. 530

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   l'ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio affari generali, convocato per il 22 giugno 2021, prevede un'audizione sulla situazione dello Stato di diritto in Polonia per sospetta violazione dell'articolo 7 del Trattato sull'Unione europea;
   il 27 gennaio 2021 è entrata in vigore in Polonia una nuova normativa in materia di interruzione di gravidanza, basata su una sentenza del Tribunale costituzionale polacco del 22 ottobre 2020;
   tale disciplina vieta l'interruzione volontaria di gravidanza, salvo in caso di incesto o stupro – accertato da un giudice – oppure in caso di pericolo per la vita della madre;
   ne consegue che le cittadine polacche sono costrette a portare avanti forzatamente le gravidanze anche in presenza di feti con anomalie congenite e malformazioni gravissime, per questo esposti a una quasi certa mortalità post partum. Sono in corso di esame al Parlamento polacco proposte di legge che sanzionano penalmente l'educazione sessuale, per promuovere la fuoriuscita dalla Convenzione di Istanbul e per prevedere che le donne che abortiscono siano passibili di incriminazione per omicidio aggravato con una pena di 25 anni;
   le donne e la società civile polacche hanno reagito organizzando imponenti e pacifiche manifestazioni di protesta, a cui le autorità hanno risposto con una repressione attuata anche attraverso abusi da parte delle forze dell'ordine;
   la mobilitazione si è presto estesa a livello continentale: le deputate ed eurodeputate aderenti all'Epf (European Parliamentary forum for sexual and reproductive rights) hanno redatto un manifesto di sostegno alle donne polacche;
   il 26 novembre 2020, con riferimento alla situazione in Polonia, il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza una risoluzione nella quale si sottolinea che rendere illegale l'aborto nei casi di gravi e irreversibili difetti fetali mette a rischio la salute e la vita delle donne, poiché la maggior parte degli aborti legali nel Paese viene eseguita per tali motivi. Vietare tale opzione, che ha rappresentato il 96 per cento delle interruzioni legali di gravidanza in Polonia nel 2019 (1.074 su 1.110), comporterebbe un aumento degli aborti clandestini, pericolosi per la vita;
   il Parlamento europeo ha anche chiesto alla Commissione europea di valutare la legittimità e l'imparzialità del Tribunale costituzionale polacco, composto da giudici selezionati dalla coalizione di Governo guidata dal Partito diritto e giustizia; il Consiglio dell'Unione europea, da parte sua, dovrebbe affrontare questa e altre accuse di violazione dei diritti fondamentali in Polonia nel quadro del procedimento in corso ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea;
   con la risoluzione sulla situazione dello Stato di diritto nell'Unione europea e applicazione del regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 relativo al regime di condizionalità, approvata il 10 giugno 2021, il Parlamento si è rammaricato dell'incapacità del Consiglio di compiere progressi significativi nel far rispettare i valori dell'Unione nelle procedure in corso ai sensi dell'articolo 7 in risposta alle minacce ai valori comuni europei in Polonia e Ungheria, con rischi per l'integrità dei valori comuni europei, la fiducia reciproca e la credibilità dell'Unione nel suo complesso. Il Parlamento europeo ha, in generale, deplorato che la Commissione non abbia attivato la procedura prevista dal regolamento sulla condizionalità dello Stato di diritto nei casi più evidenti di violazione dello Stato di diritto nell'Unione europea, incaricando il suo Presidente di invitare la Commissione, al più tardi entro due settimane dalla data di adozione della risoluzione, sulla base dell'articolo 265 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ad adempiere agli obblighi previsti datale regolamento e impegnandosi ad avviare immediatamente i necessari preparativi per un potenziale procedimento giudiziario ai sensi dell'articolo 265 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea nei confronti della Commissione;
   la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo stabilisce che l'accesso tempestivo e senza ostacoli ai servizi di salute riproduttiva e il rispetto dell'autonomia riproduttiva e del processo decisionale delle donne sono fondamentali per proteggere i diritti umani delle donne e l'uguaglianza di genere e che gli Stati membri sono tenuti alla conformità degli ordinamenti nazionali con il diritto dell'Unione europea;
   in Polonia, al contrario, i medici invocano sempre più spesso l'obiezione di coscienza, anche quando viene chiesto loro di prescrivere contraccettivi o di accedere allo screening prenatale; di conseguenza, migliaia di donne polacche sono costrette a ricorrere all'aborto clandestino o a recarsi all'estero per ricevere l'assistenza sanitaria di cui necessitano per procedere all'interruzione di gravidanza, mettendo ulteriormente a rischio la loro salute;
   nell'audizione dell'associazione Pro-choice-Rete italiana contraccezione aborto, dello International planned parenthood federation European network (IppfEn) e del Comitato SeNonOraQuando ? di Torino, con particolare riferimento ai diritti delle donne in Polonia, svolta il 14 giugno 2021 presso il Comitato permanente per i diritti umani nel mondo, istituito presso la III Commissione della Camera dei deputati, sono state portate evidenze rispetto ad una tendenza diffusa in molti Paesi dell'Unione europea contro il principio della parità di genere, contro i diritti sessuali e riproduttivi dei cittadini e delle cittadine europee e per un sistematico smantellamento del diritto europeo e della Convenzione di Istanbul –:
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere per ottenere in sede europea una netta presa di posizione contro abusi e violazioni dei diritti umani e a sostegno dei diritti sessuali e riproduttivi dei cittadini e delle cittadine europee, del diritto delle donne all'autodeterminazione e all'aborto, del principio di parità di genere e a tutela degli standard di protezione dei diritti umani fondamentali richiesti dalla comune appartenenza all'Unione europea, in conformità con l'articolo 2 del Trattato sull'Unione europea.
(2-01254) «Boldrini, Quartapelle Procopio, Serracchiani».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti della donna

diritti umani

risoluzione