ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01155

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 475 del 26/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
Data firma: 25/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/03/2021
Attuale delegato a rispondere: POLITICHE GIOVANILI delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
26/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/10/2021
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
 
RISPOSTA GOVERNO 26/10/2021
Resoconto DADONE FABIANA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (POLITICHE GIOVANILI)
 
REPLICA 26/10/2021
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/10/2021

SVOLTO IL 26/10/2021

CONCLUSO IL 26/10/2021

Atto Camera

Interpellanza 2-01155
presentato da
MAGI Riccardo
testo presentato
Venerdì 26 marzo 2021
modificato
Martedì 26 ottobre 2021, seduta n. 582

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per le politiche giovanili, per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, comma 15, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 9 ottobre 1990 (testo unico sulle tossicodipendenze) così recita: «Ogni tre anni, il Presidente del Consiglio dei ministri, nella sua qualità di Presidente del Comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga, convoca una conferenza nazionale sui problemi connessi con la diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope alla quale invita soggetti pubblici e privati che esplicano la loro attività nel campo della prevenzione e della cura della tossicodipendenza. Le conclusioni di tali conferenze sono comunicate al Parlamento anche al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall'esperienza applicativa»;

   l'ultima Conferenza nazionale sulle politiche sulle tossicodipendenze si è tenuta a Trieste nel marzo 2009 (Governo Berlusconi); a partire dal 1990, le cinque precedenti Conferenze nazionali avevano rispettato i termini temporali fissati dal decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990;

   in risposta all'interrogazione a risposta scritta n. 4-00563, l'allora Ministro per la famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana, cui erano affidate le deleghe in materia di droghe, affermava: «per la prossima Conferenza sono già state messe in atto le prime attività necessarie all'organizzazione dell'evento, come le consultazioni preliminari dei cosiddetti stakeholder, ai fini della definizione del programma che dovrà tenere conto anche delle novità intervenute sia nelle prassi giurisprudenziali che nel quadro normativo»; nella stessa risposta riferiva altresì: «è quanto mai urgente organizzare entro breve la Conferenza che dovrà essere l'occasione per un confronto privo di contrapposizioni ideologiche volto ad individuare strumenti e soluzioni ad un problema, quello della diffusione di sostanze stupefacenti e psicotrope, per troppi anni assente nell'agenda del Governo e che ha assunto oggi nuove vesti e dimensioni»;

   purtroppo la Conferenza non è stata convocata;

   il bilancio di previsione per l'anno 2021 e per il triennio 2021-2023 della Presidenza del Consiglio dei ministri contiene una succinta relazione sulle attività del centro di responsabilità «Politiche antidroga» e i relativi stanziamenti; le somme complessivamente assegnate alle «Politiche antidroga» sono pari ad euro 7.524.330,00 e sono destinate per euro 36.754,00 al funzionamento ed euro 7.487.576,00 agli interventi; 446.161 euro (quasi un decimo del totale) sono destinate annualmente alla «spesa per la Conferenza triennale sui problemi connessi alla tossicodipendenza, ivi compresi gli eventi preparatori»;

   l'articolo 131 del testo unico di cui al sopra citato decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 prevede la presentazione entro il 30 giugno di ciascun anno di una relazione al Parlamento «sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia, sulle strategie e sugli obiettivi raggiunti, sugli indirizzi che saranno seguiti nonché sull'attività relativa all'erogazione dei contributi finalizzati al sostegno delle attività di prevenzione, riabilitazione, reinserimento e recupero dei tossicodipendenti»;

   i precedenti Governi hanno provveduto con grave ritardo al suddetto adempimento e lo hanno fatto a giudizio dell'interpellante in modo burocratico, anche perché non c'è stato dibattito parlamentare né politico;

   come affermato nell'undicesimo libro bianco sulle droghe, tali relazioni mostrano peraltro la fotografia di un sistema «statico», che ancora si regge sulle due gambe «SerD/comunità», secondo il modello degli anni '90, e la povertà dei dati in esse contenuti non permette di rilevare gli interventi innovativi che già esistono. Inoltre, la riduzione del danno, che in Europa è un «pilastro» delle politiche in materia di droghe, è la grande assente nei dati ufficiali;

   l'impianto repressivo e sanzionatorio che ispira il testo unico sulle sostanze stupefacenti continua ad essere il principale veicolo di ingresso nel sistema della giustizia italiana e nelle carceri. Sugli oltre 60.000 detenuti presenti in carcere al 31 dicembre 2019, ben 14.475 (quasi il 24 per cento) lo erano a causa del solo articolo 73 del testo unico (sostanzialmente per detenzione a fini di spaccio). Resta ai livelli più alti degli ultimi 15 anni la presenza di detenuti definiti «tossicodipendenti»: sono 16.934, quasi il 28 per cento del totale;

   a parere dell'interpellante, solo il confronto fra tutti i soggetti interessati (Governo, regioni, amministrazioni locali, privato sociale, servizi pubblici per le dipendenze) può consentire l'avvio e l'implementazione di nuove politiche in materia, che siano all'altezza dei problemi delle persone e non si limitino a sterili proclami –:

   se non si ritenga e in quali tempi di assumere le iniziative di competenza per assegnare la delega alle tossicodipendenze;

   se si intenda rispettare quanto previsto dall'articolo 1, comma 15, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, convocando, a distanza di dieci anni dalla precedente, la VII Conferenza nazionale sui problemi connessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope.
(2-01155) «Magi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

tossicomania

stupefacente

relazione