ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00675

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 712 del 22/06/2022
Abbinamenti
Atto 1/00679 abbinato in data 12/07/2022
Atto 1/00680 abbinato in data 12/07/2022
Atto 1/00685 abbinato in data 12/07/2022
Atto 1/00686 abbinato in data 12/07/2022
Atto 1/00687 abbinato in data 12/07/2022
Atto 1/00690 abbinato in data 12/07/2022
Firmatari
Primo firmatario: DAGA FEDERICA
Gruppo: INSIEME PER IL FUTURO
Data firma: 22/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALAIMO ROBERTA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
AMITRANO ALESSANDRO INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
CASO ANDREA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
DEIANA PAOLA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
D'IPPOLITO GIUSEPPE INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
FANTINATI MATTIA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
FARO MARIALUISA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
GALLINELLA FILIPPO INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
GIARRIZZO ANDREA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
GIORDANO CONNY INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
GRIMALDI NICOLA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
IORIO MARIANNA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
LICATINI CATERINA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
LOMBARDO ANTONIO INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
MARAIA GENEROSO INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
MARTINCIGLIO VITA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
SERRITELLA DAVIDE INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
TERZONI PATRIZIA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
VACCA GIANLUCA INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022
VALENTE SIMONE INSIEME PER IL FUTURO 22/06/2022


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/07/2022
Resoconto DAGA FEDERICA INSIEME PER IL FUTURO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/07/2022
Resoconto MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/07/2022

DISCUSSIONE IL 12/07/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/07/2022

Atto Camera

Mozione 1-00675
presentato da
DAGA Federica
testo presentato
Mercoledì 22 giugno 2022
modificato
Martedì 12 luglio 2022, seduta n. 724

   La Camera,

   premesso che:

    il 17 giugno 2022 è stata celebrata la giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità; i dati del rapporto delle Nazioni Unite sulla Convenzione per combattere la desertificazione riportano che nel 2022 più di 2,3 miliardi di persone stanno affrontando i problemi legati alla grave mancanza di acqua, quasi 160 milioni di bambini sono esposti a siccità grave e prolungata e, sempre secondo l'Onu, a meno che non si intervenga prontamente, si stima che entro il 2030 circa 700 milioni di persone corrono il rischio di essere sfollate a causa della siccità e conseguente desertificazione;

    come noto e rilevato da tutte le categorie di settore e dalle istituzioni competenti per materia, i cambiamenti climatici stanno avendo un pesante impatto sulla disponibilità di risorse idriche anche nel nostro Paese;

    la scarsità di precipitazioni piovose e nevose dello scorso inverno e un'estate che si preannuncia molto calda, con temperature già a maggio 2022 ben al di sopra della media, destano preoccupazione e preannunciano una situazione particolarmente critica per diversi bacini idrici, dal Nord al Sud Italia, con un forte impatto sulle attività produttive agricole e non solo;

    in Lombardia, ad esempio, i dati sul riempimento dei laghi mostrano al 1° maggio 2022 un confronto con la media 2006-2020 di analogo periodo pesantemente negativo (-43,1 per cento) e, riguardo più in generale lo stato delle riserve idriche, il dato peggiore rimane quello del manto nevoso (snow water equivalent – swe) che, alla stessa data, registra –63,7 per cento rispetto alla media. Complessivamente, il totale della riserva idrica (laghi + invasi + snow water equivalent – swe) si attesta al 55 per cento sotto la media del periodo di riferimento. Rispetto, quindi, ai quasi 3 miliardi di metri cubi di acqua solitamente accumulati in questa fase dell'anno, il dato attuale è di soli 1,3 miliardi (dati Arpa Lombardia);

    la Società meteorologica italiana (Nimbus web) ha rilevato che nel territorio piemontese è stato registrato il secondo periodo – riferito ai mesi dicembre-aprile – più secco della serie iniziata a partire dal 1802, con 37 millimetri di piogge (dati di Arpa Piemonte), pari a solo al 15 per cento di quanto avvenuto nella media, sostanzialmente eguagliando il record negativo del biennio 1843-44, in cui, nello stesso periodo, si registrarono 36,4 millimetri di piogge cadute. La situazione è resa oggi ancora più problematica dalle temperature medie di 2,5 gradi più alte rispetto a quelle di metà Ottocento;

    si rileva poi che, oltre ai periodi di deficit pluviometrici estremi, come l'attuale, che impoveriscono il suolo e più in generale tutto il territorio, con un forte rischio legato anche al fenomeno degli incendi soprattutto in estate, per effetto dei cambiamenti climatici si assiste anche a fenomeni di segno diametralmente opposto, come lo scatenarsi di violenti nubifragi che comportano erosione del suolo, rischio di frane, mareggiate intense, trombe d'aria e sbalzi termici, che vanno ad aggravare il già precario equilibrio del territorio, compromettendolo ulteriormente e provocando frequenti e ingenti danni al sistema produttivo;

    oltre che per gli aspetti quantitativi legati all'approvvigionamento, il fenomeno della siccità comporta un decadimento della qualità della risorsa idrica e ciò rappresenta una grave criticità soprattutto per il settore agricolo. Si tratta del cosiddetto fenomeno dell'intrusione del cuneo salino, per il quale la progressiva diffusione di acqua salata nelle acque di falda determina un inquinamento dei pozzi con cui vengono irrigate le colture, che risultano così irrimediabilmente danneggiate;

    la Coldiretti ha inoltre rilevato che ai problemi determinati della scarsità di risorse idriche si sono aggiunti, anche a causa della guerra in Ucraina, altri fattori di preoccupazione per il settore, come gli incrementi fino al 170 per cento del prezzo dei concimi e fino al 129 per cento di quello del gasolio;

    a seguito di altre annate particolarmente critiche, come quelle del 2012, del 2014 e del 2017, con la risoluzione n. 7-01287 sono state segnalate le possibili cause della crisi e prospettate possibili soluzioni, alcune delle quali in seguito effettivamente messe in atto. A seguito della presentazione di tale risoluzione è stata svolta un'indagine conoscitiva sull'emergenza idrica e sulle misure necessarie per affrontarla;

    a seguito dell'indagine conoscitiva è proseguito il lavoro, tuttora fondamentale e che andrebbe potenziato, degli osservatori permanenti sugli utilizzi idrici, ed è stato istituito il Piano nazionale di interventi per il settore idrico di cui ai commi 516-525 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205 del 2017), inizialmente suddiviso in piano invasi e piano acquedotti. Anche tra le milestone del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono state inserite misure importanti per affrontare gli effetti di cambiamenti climatici sulle risorse idriche. Si fa riferimento alla missione M2C4 che prevede «Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico» e, in particolare, all'investimento 1.1 «volto ad azioni di monitoraggio e prevenzione dei rischi naturali e indotti sul territorio italiano, sfruttando le conoscenze e le tecnologie esistenti e all'avanguardia, al fine di garantire l'elaborazione e l'attuazione di piani di prevenzione e resilienza adeguati al territorio e alle infrastrutture, a difesa e protezione delle risorse nazionali esistenti e future»;

    con l'ordinanza n. 37 del 2022, a firma del presidente della regione Veneto, è stato dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio regionale. L'ordinanza, valida dal 3 maggio 2022 e con riserva di modifica dei contenuti in relazione all'andamento meteorologico, individua le misure necessarie a fronteggiare la situazione di deficit idrico;

    vanno considerati gli effetti dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico e sulla capacità di ricarica delle falde, con la conseguente necessità di monitorare costantemente il bilancio idrologico; inoltre, anche per quanto riguarda le concessioni per la ricerca e la coltivazione delle acque minerali, è previsto il rispetto delle prescrizioni di tutela ambientale, così come previste dagli articoli 56, 95, 97 e 121 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152;

    l'impronta idrica della produzione zootecnica in Italia ammonta a circa 70 miliardi di metri cubi. Le infrazioni per la presenza di nitrati in falda permangono in molte zone d'Italia e gli indici di eutrofizzazione peggiorano lo stato di molti corpi idrici, con la conseguenza che la diminuzione dell'acqua in falda non può che aggravare l'effetto dei nitrati e di altri inquinanti chimici nelle acque;

    secondo il rapporto del Ministero dell'economia e delle finanze sulle acque minerali, in annate complesse, come quelle tra il 2014 e il 2017, i produttori di acque minerali, nei territori soggetti a crisi idrica, hanno estratto rilevanti quantitativi di acqua (2 milioni e mezzo di metri cubi di acqua in Veneto e 3 milioni di metri cubi in Piemonte), senza che siano state previste limitazioni nei periodi di più grave carenza idrica,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative finalizzate ad aumentare gli investimenti nella ricerca sulle tecnologie volte a migliorare lo stoccaggio e il risparmio idrico in infrastrutture per l'irrigazione sotterranee e di precisione, in tecniche di irrigazione, attraverso condotte che consentano di regolare le portate, e in nuovi bacini di stoccaggio nelle cave dismesse;

2) a valutare la possibilità di adottare iniziative per prevedere incentivi all'uso di software di consumo irriguo che indichino come procedere all'irrigazione, consentendo contestualmente di ridurre l'inutile spreco delle risorse idriche, tenendo conto delle precipitazioni e dei livelli di falda;

3) a fornire elementi in merito allo stato delle attività di rinaturazione dei corsi d'acqua previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza;

4) a valutare l'introduzione, mediante apposite iniziative normative, dell'obbligo di pubblicazione della concentrazione dei nitrati nelle acque potabili erogate;

5) a valutare la possibilità di adottare iniziative per prevedere una riduzione di prelievi e captazioni da parte dei concessionari delle acque minerali nelle aree in cui la crisi idrica si presenti critica;

6) a valutare la possibilità di predisporre idonee iniziative normative, in raccordo con gli enti territoriali competenti, finalizzate alla gestione della crisi idrica da parte delle regioni in una fase precedente la dichiarazione dello stato di emergenza, mediante ordinanze che abbiano la finalità di ridurre o sospendere i prelievi idrici e di ottimizzare l'invasamento di acqua;

7) ad assumere iniziative finalizzate alla semplificazione delle procedure necessarie all'attuazione degli interventi previsti e finanziati dalla missione M2C4 – «Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico», nonché di quelli previsti dal primo stralcio del piano nazionale di interventi nel settore idrico e del secondo stralcio per cui sono già stati stanziati 2 miliardi di euro tra il 2018 e il 2033;

8) a valutare la possibilità di adottare iniziative per istituire uno strumento finanziario complementare a quelli previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per la definizione di un piano per la realizzazione di piccoli invasi per la raccolta di acqua piovana, diffusi sul territorio, da destinare sia all'uso irriguo che al servizio antincendio;

9) a promuovere campagne di sensibilizzazione volte a condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità la necessità di riduzione dei prelievi da aste fluviali e bacini da parte di tutti i soggetti derivatori;

10) a promuovere l'attivazione di misure e progetti con la finalità di ampliare la capacità di depurazione e riutilizzo delle acque reflue;

11) a valutare l'opportunità di adottare iniziative per potenziare, nell'ambito dei piani di bacino dei distretti idrografici, gli strumenti e le regole di esercizio volte ad assicurare l'equilibrio del bilancio idrico, garantendo un'equa riparazione della risorsa tra territori regionali contigui, con particolare attenzione per le deficienze idriche connesse ai periodi di siccità e scarsità della risorsa;

12) a promuovere il potenziamento del Comitato di coordinamento nazionale degli osservatori e a valutare la possibilità di adottare iniziative per istituire un'Agenzia permanente dell'acqua che si occupi di coordinare tutte le politiche e gli investimenti relativi alla risorsa, coinvolgendo al suo interno le direzioni competenti dei Ministeri, in un'ottica di efficacia ed efficienza dell'utilizzo delle risorse economiche già stanziate o da stanziare e di una migliore programmazione e realizzazione degli investimenti, in linea, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza;

13) a valutare l'opportunità di rafforzare le misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, mettendo a disposizione ulteriori fondi sulla base delle necessità che sono state evidenziate.
(1-00675) «Daga, Alaimo, Amitrano, Caso, Deiana, D'Ippolito, Fantinati, Faro, Gallinella, Giarrizzo, Giordano, Grimaldi, Iorio, Licatini, Lombardo, Maraia, Martinciglio, Serritella, Terzoni, Vacca, Valente».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

studio d'impatto

cambiamento climatico

infrastruttura economica