ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00557

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 604 del 26/11/2021
Abbinamenti
Atto 1/00626 abbinato in data 19/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: BIANCOFIORE MICHAELA
Gruppo: CORAGGIO ITALIA
Data firma: 26/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIN MARCO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
BALDINI MARIA TERESA CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
BARATTO RAFFAELE CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
BERARDINI FABIO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
BOLOGNA FABIOLA CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
CARELLI EMILIO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
DALL'OSSO MATTEO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
DE GIROLAMO CARLO UGO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
DELLA FRERA GUIDO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
D'ETTORE FELICE MAURIZIO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
GAGLIARDI MANUELA CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
MUGNAI STEFANO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
NAPOLI OSVALDO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
PARISSE MARTINA CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
PEDRAZZINI CLAUDIO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
RIPANI ELISABETTA CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
PETTARIN GUIDO GERMANO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
RIZZONE MARCO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
ROSPI GIANLUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/11/2021
RUFFINO DANIELA CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
SIBILIA COSIMO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
SILLI GIORGIO CORAGGIO ITALIA 26/11/2021
VIETINA SIMONA CORAGGIO ITALIA 26/11/2021


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/04/2022
Resoconto CARELLI EMILIO CORAGGIO ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/04/2022
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO GOVERNO 19/04/2022
Resoconto PUCCIARELLI STEFANIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/04/2022

DISCUSSIONE IL 19/04/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/04/2022

Atto Camera

Mozione 1-00557
presentato da
BIANCOFIORE Michaela
testo presentato
Venerdì 26 novembre 2021
modificato
Martedì 19 aprile 2022, seduta n. 678

   La Camera,

   premesso che:

    il 4 novembre è la giornata dedicata all'Unità nazionale e alle Forze armate, istituita per commemorare la fine della prima guerra mondiale nel nostro Paese e per celebrare il principio dell'Unità della Repubblica, sancito dalla Costituzione;

    il 4 novembre del 1918 entrò in vigore l'armistizio di Villa Giusti, che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e di portare a compimento il processo di unificazione nazionale avviato in epoca risorgimentale; nella medesima giornata del 1921, per onorare i sacrifici dei soldati caduti in difesa della patria, ebbe luogo la tumulazione del Milite Ignoto nel Sacello dell'Altare della Patria a Roma – giornate che hanno forgiato il percorso democratico dell'umanità, crinali cronologici tra passato e futuro del nostro Paese;

    l'epica vittoria nel primo conflitto mondiale ha cementato una nazione che per secoli era stata divisa e frammentata al suo interno, con diverse realtà territoriali e spesso lacerata da interessi locali. Quelli del 1915-1918 furono gli anni in cui gli italiani scoprirono finalmente cosa fosse l'identità di un popolo, la Patria, anni durante i quali per la prima volta ci trovammo uniti, da Nord a Sud, a combattere per una nazione, finalmente unita e coesa intorno a un unico ideale;

    per conseguire quella vittoria, la nostra Patria ha versato un enorme tributo, con 650 mila morti tra i militari, oltre ai mutilati e ai civili, migliaia di giovani, morti sul campo di battaglia, che non ebbero la fortuna, in quanto non riconosciuti, di avere una tomba sulla quale poterli piangere. Cento anni fa veniva tumulata la salma del Milite Ignoto a Roma, rappresentante di tutti quei giovani: il feretro partì da Aquileia il 28 ottobre del 1921, arrivò a Roma il 4 novembre, attraversando cinque regioni, decine di stazioni a passo lento, per dare modo a tutta la popolazione di rendere omaggio, non solo a quel milite ignoto, ma a tutti coloro che sacrificarono la propria vita combattendo per la libertà;

    tra i nostri valorosi soldati che morirono sul Carso e sul Monte Grappa, figurano personaggi eroici, come Enrico Toti, che morì lanciando contro il nemico la stampella su cui si reggeva, o l'ufficiale della Marina militare Nazario Sauro, ucciso perché si rifiutò di essere suddito dell'allora impero austro-ungarico, o ancora Cesare Battisti, mandato a morte dagli austriaci;

    per molti decenni la ricorrenza del 4 novembre – istituita all'indomani della vittoria di Vittorio Veneto del 1918 – è stata celebrata come Festa nazionale, una giornata che univa tutto il popolo italiano, che, in quella precisa circostanza, ricordava e celebrava la vittoria nella prima guerra mondiale e il raggiungimento dell'Unità nazionale del nostro Paese, attraverso la quale l'Italia ha preso coscienza del proprio «io nazionale» e gli italiani, ben oltre cinquant'anni dopo l'Unità d'Italia, sono diventati un corpo unico, quello che normalmente si traduce nel concetto di nazione e che in America, non a caso, si consolida nel motto latino «e pluribus unum»;

    ci sono date nella storia del mondo che hanno segnato per sempre l'umanità, ricordarle e celebrarle solennemente è un obbligo innanzitutto morale, in quanto testimoniano l'evoluzione dell'uomo, la ricerca costante di un miglioramento, l'anelito insopprimibile alla libertà, per un futuro libero dall'oppressore straniero, la tensione verso ideali e valori superiori, che travalicano l'esistenza degli individui e la vita stessa;

    la ricorrenza del 4 novembre non richiama alla memoria, dunque, soltanto rilevanti fatti storici; ricordare e celebrare – coinvolgendo l'intero popolo italiano e non solo le istituzioni – comporta anche la necessità di riconnettere quelle imprese epiche, che riuscirono per la prima volta a unire il nostro Paese dopo la prima guerra mondiale, ai valori fondanti del nostro Paese e ancora attuali: il valore dell'Unità nazionale e il contributo imprescindibile della difesa per riaffermare pace, stabilità e sicurezza; nel ricordare tutte le vittime che hanno combattuto per conquistare la libertà e la pace, si celebrano anche le nostre Forze armate, impegnate a garantire soprattutto la pace nei tanti teatri nel mondo, nell'ambito delle numerose missioni all'estero, per ricostruire le condizioni di vita di milioni di persone in aree contrassegnate da guerre e conflitti;

    in tale direzione rileverebbe anche accorpare nella festa del 4 novembre la ricorrenza del 12 novembre, Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, intestato al più grave degli attentati contro le Forze armate italiane impegnate nella missione militare denominata «Operazione Antica Babilonia», con la strage del 12 novembre 2003, che provocò 28 morti (di cui 19 italiani) nella città di Nassiriya durante la guerra in Iraq. L'Italia, con la partecipazione a tale missione, che ha avuto inizio il 15 luglio 2003, ha fornito proprie unità militari sotto la guida inglese; un'operazione che aveva importanti finalità di peacekeeping, per il mantenimento della pace, per contribuire alla rinascita dell'Iraq e favorire la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione;

    la Festa nazionale del 4 novembre è stata soppressa, semplicemente per recuperare una giornata lavorativa – ai sensi dell'articolo 1 della legge 5 marzo 1997, n. 54 – scelta che appare inappropriata e non condivisibile. Al pari delle altre ex festività soppresse (San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini), anche per il 4 novembre, lo Stato, gli enti pubblici e i privati datori di lavoro sono tenuti a corrispondere ai lavoratori dipendenti la normale retribuzione globale giornaliera, compreso ogni elemento accessorio, con il mantenimento dei diritti sia per quanto riguarda la retribuzione che per congedi e permessi;

    in un momento storico come quello che si sta vivendo, non solo in Italia, ma nel continente europeo e a livello globale, contrassegnato da una crisi pandemica che impatta pesantemente sia a livello sanitario che a livello socio-economico, i cittadini chiedono riferimenti forti, radici, reintegro di valori culturali universali, capaci di difendere le conquiste di libertà e democrazia e quindi ridare un senso di appartenenza comune; in tale direzione non si può non farsi carico del forte significato simbolico che gli eventi del 4 novembre rappresentano, con la necessità, dunque, di restituire a tale ricorrenza la valenza di giorno solenne di Festa nazionale che veda la partecipazione e la presa di coscienza dei cittadini italiani,

impegna il Governo

1) ad adottare iniziative normative volte a ripristinare la festività nazionale del 4 novembre per la celebrazione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate, al fine di riconoscere in modo solenne il principio dell'Unità della Repubblica e la memoria dei nostri connazionali sacrificatisi per la Patria, portando a compimento i valori del nostro Risorgimento, e di rendere, nella medesima giornata, un ringraziamento solenne ai caduti delle nostre Forze armate, in particolare durante la strage di Nassiriya del 2003, durante operazioni militari atte a garantire il mantenimento della stabilità e della pace a livello internazionale.
(1-00557) «Biancofiore, Marin, Baldini, Baratto, Berardini, Bologna, Carelli, Dall'Osso, De Girolamo, Della Frera, D'Ettore, Gagliardi, Mugnai, Napoli, Parisse, Pedrazzini, Ripani, Pettarin, Rizzone, Rospi, Ruffino, Sibilia, Silli, Vietina».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

retribuzione del lavoro

terrorismo

pace