ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00196

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 191 del 18/06/2019
Abbinamenti
Atto 1/00191 abbinato in data 25/06/2019
Atto 1/00197 abbinato in data 25/06/2019
Atto 1/00205 abbinato in data 25/06/2019
Atto 1/00207 abbinato in data 25/06/2019
Atto 1/00208 abbinato in data 25/06/2019
Atto 1/00215 abbinato in data 02/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/06/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BISA INGRID LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
BONIARDI FABIO MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
PALMISANO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
CANTALAMESSA GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
DORI DEVIS MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
DI MURO FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
AIELLO PIERA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
MARCHETTI RICCARDO AUGUSTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
BARBUTO ELISABETTA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
POTENTI MANFREDI LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
CATALDI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
TATEO ANNA RITA LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
DI SARNO GIANFRANCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
TURRI ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
GIULIANO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
PERANTONI MARIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
SAITTA EUGENIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
SALAFIA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
SCUTELLA' ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
CASA VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
GIANNONE VERONICA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
GOBBATO CLAUDIA LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2019
MACINA ANNA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
VOLPI LEDA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2019


Stato iter:
02/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/06/2019
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/06/2019
Resoconto DORI DEVIS MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 25/06/2019
Resoconto ZOCCANO VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/06/2019

DISCUSSIONE IL 25/06/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/06/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 02/07/2019

RITIRATO IL 02/07/2019

CONCLUSO IL 02/07/2019

Atto Camera

Mozione 1-00196
presentato da
ASCARI Stefania
testo presentato
Martedì 18 giugno 2019
modificato
Martedì 2 luglio 2019, seduta n. 201

   La Camera,
   premesso che:
    secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, «per abuso all'infanzia e maltrattamento debbono intendersi tutte le forme di maltrattamento fisico e/o emozionale, abuso sessuale, trascuratezza o negligenza o sfruttamento commerciale o altro che comportino un pregiudizio reale o potenziale per la salute del bambino, per la sua sopravvivenza, per il suo sviluppo o per la sua dignità nell'ambito di una relazione caratterizzata da responsabilità, fiducia o potere»;
    la normativa a tutela dei minori è ampia e comprende un'esaustiva descrizione dei loro diritti che sono enunciati in documenti nazionali, con una solida base nella Costituzione, nelle leggi ordinarie e nei codici;
    a livello internazionale, la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Convention on the Rights of the Child), approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall'Italia con la legge n. 176 del 1991, è il primo testo internazionale vincolante in materia e costituisce un enorme traguardo per la tutela e la promozione dei diritti delle persone minori di età, che fino al secolo precedente non trovavano alcuna protezione giuridica. Rappresenta il primo testo nel quale i bambini e gli adolescenti vengono riconosciuti esplicitamente quali titolari attivi dei propri diritti. I principi che guidano la Convenzione sono l'interesse superiore del minore e la non discriminazione di bambini e adolescenti che pongono le basi per garantire poi tutti gli altri diritti di cui sono titolari. Essa prevede anche un meccanismo di controllo sull'operato degli Stati, che devono presentare a un Comitato indipendente un rapporto periodico sull'attuazione dei diritti dei bambini sul proprio territorio;
    il testo suddetto riconosce ad ogni bambino e adolescente il diritto alla protezione da ogni tipo di abuso, sfruttamento e violenza;
    nello specifico, l'articolo 19 prevede che «Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale, per tutto il tempo in cui è affidato all'uno o all'altro, o a entrambi, i genitori, al suo tutore legale (o tutori legali), oppure a ogni altra persona che abbia il suo affidamento. Le suddette misure di protezione comporteranno, in caso di necessità, procedure efficaci per la creazione di programmi sociali finalizzati a fornire l'appoggio necessario al fanciullo e a coloro ai quali egli è affidato, nonché per altre forme di prevenzione, e ai fini dell'individuazione, del rapporto, dell'arbitrato, dell'inchiesta, della trattazione e dei seguiti da dare ai casi di maltrattamento del fanciullo di cui sopra; esse dovranno altresì includere, se necessario, procedure di intervento giudiziario»;
    l'articolo 34 stabilisce che «Gli Stati parti si impegnano a proteggere il fanciullo contro ogni forma di sfruttamento sessuale e di violenza sessuale. A tal fine, gli Stati adottano in particolare ogni adeguata misura a livello nazionale, bilaterale e multilaterale per impedire: a) che dei fanciulli siano incitati o costretti a dedicarsi a una attività sessuale illegale; b) che dei fanciulli siano sfruttati a fini di prostituzione o di altre pratiche sessuali illegali; c) che dei fanciulli siano sfruttati ai fini della produzione di spettacoli o di materiale a carattere pornografico»;
    la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in Italia nota come anche Carta di Nizza, solennemente proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza, prevede per i bambini il «diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere»;
    il Trattato di Lisbona ha inserito la promozione e la tutela dei diritti dei minori tra gli obiettivi dell'Unione europea, che sono, peraltro, sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la quale invita le autorità pubbliche e le istituzioni private a rendere il rispetto dell'interesse superiore del minore un elemento fondamentale per la definizione e l'attuazione di misure ad hoc;
    nella XVII legislatura è stato emanato il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39, con il quale è stata data attuazione nell'ordinamento alla direttiva 2011/93/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile. Essa si pone l'obiettivo di ravvicinare ulteriormente le legislazioni penali degli Stati membri in materia di abuso e sfruttamento sessuale dei minori, pornografia minorile e adescamento di minori per scopi sessuali;
    già nella XVI legislatura, il Parlamento aveva approvato la legge n. 172 del 2012, di ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa del 2007 per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale (Convenzione di Lanzarote);
    anche se, a seguito di questi due recenti interventi, la legislazione italiana di contrasto della pedofilia e dello sfruttamento sessuale dei minori ha raggiunto un livello avanzato di tutela, non può non rilevarsi purtroppo che un impressionante numero di bambini – a cominciare da neonati di pochi mesi – subiscono esperienze di violenza, spesso causate proprio da chi dovrebbe prendersi cura di loro;
    a trent'anni dalla citata Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, il problema del maltrattamento e dell'abuso sui minori è un dramma che continua ad affliggere non solo i Paesi del «Sud del mondo», ma anche quelli con un elevato sviluppo socio-economico come l'Italia: lo ricordano dati statistici raccolti da realtà nazionali e internazionali e le cronache quotidiane che negli ultimi mesi sono state fitte di notizie;
    una bambina di sei anni il 7 ottobre 2018 è stata lanciata dal balcone di un palazzo di Taranto dal padre ed è rimasta in coma per un mese e mezzo; a gennaio 2019, a Cardito, in provincia di Napoli, un bambino di 7 anni è stato picchiato fino alla morte dal compagno della madre, mentre la sorella di 8 anni è stata ricoverata urgentemente in gravissime condizioni in ospedale per le percosse ricevute; una bambina di 22 mesi a febbraio 2019 è stata picchiata selvaggiamente, quasi a morte, dal compagno della madre a Genzano di Roma, perché piangeva troppo; a Frosinone ad aprile 2019 un bambino di due anni e mezzo è stato assassinato dalla madre, in quanto mentre stavano facendo una passeggiata vicino casa il piccolo si lamentava troppo; a Padova un bimbo di 5 anni a maggio 2019 è stato narcotizzato con dosi importanti di benzodiazepine dalla mamma per ucciderlo e intercettata dai carabinieri mentre era in auto con lui e bloccata prima di ucciderlo; a Novara sempre a maggio 2019 un bambino di 20 mesi è stato ucciso da «una violenza inaudita, non degna di un essere umano», come l'ha definita il procuratore di Novara Marilinda Mineccia, che ha disposto il fermo della madre e del compagno di lei; a maggio 2019 a Milano un bambino di 2 anni è stato picchiato fino ad essere ucciso dal padre;
    il caso di Cardito è emblematico della necessità di intensificare il sistema di prevenzione: dalle intercettazioni sembrerebbe che le maestre erano pienamente a conoscenza della drammatica situazione familiare, dato che i due bambini più volte si erano presentati a scuola con i segni di violenze;
    la violenza ai danni dei minori costituisce un fenomeno, purtroppo, in larga parte ancora sommerso, soprattutto quando si parla di maltrattamenti in ambito familiare, ed è stato per troppo tempo sottovalutato nel nostro Paese. L'emersione del fenomeno è possibile solo favorendo strategie volte a spingere bambini e adolescenti a denunciare gli abusi;
    Telefono Azzurro ha reso noti i dati ricavati dalle richieste di aiuto di bambini ed adolescenti pervenute all'associazione nell'ultimo anno: la relazione rileva quasi 2.800 casi (oltre un quinto sono relativi ad abusi e violenze) gestiti dal servizio di ascolto e consulenza 1.96.96 per via telefonica e chat dedicata, con una media di quattro episodi di violenza al giorno;
    emerge, in particolare, che bambini e adolescenti sono stati coinvolti in situazioni di abuso fisico per il 32,8 per cento dei casi, di abuso psicologico (23 per cento), abuso sessuale (8,7 per cento), patologia della cura (3,8 per cento), testimonianza di violenza domestica (5,5 per cento) e fuori casa (0,6 per cento), dating violence (0,6 per cento);
    a livello globale – secondo il rapporto 2017 del Fondo mondiale per l'infanzia delle Nazioni Unite – tre quarti dei bambini tra i 2 e i 4 anni – circa 300 milioni in tutto – subiscono in casa aggressioni psicologiche e/o fisiche da coloro che se ne dovrebbero prendere cura; circa il 60 per cento dei bambini di un anno di età, nei 30 Stati per i quali sono disponibili tali statistiche, sono regolarmente vittime di un'educazione violenta: 1 su 10 viene schiaffeggiato o colpito sul volto, alla testa o sulle orecchie. Il 25 per cento dei bambini sotto i 5 anni – 176 milioni in tutto – vivono insieme a una madre vittima di un partner violento. Circa 15 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni sono state costrette a rapporti sessuali o altri tipi di violenza di natura sessuale nel corso della loro vita e solo l'1 per cento delle adolescenti che hanno subito violenza sessuale ha dichiarato di aver chiesto l'aiuto di uno specialista; nei 28 Stati in cui questi dati sono disponibili, mediamente il 90 per cento delle adolescenti che hanno subito violenza sessuale ha dichiarato che a perpetrare il primo abuso era stata una persona che la vittima già conosceva; ogni 7 minuti un adolescente viene ucciso a seguito di un atto di violenza;
    la scuola riveste sicuramente un ambito importantissimo per prevenire i maltrattamenti verso i minori e per trattare le successive fasi di convalescenza e recupero: infatti, le vittime rischiano di non riuscire a trovare interlocutori preparati ed affidabili all'interno delle aule scolastiche, sia prima del verificarsi della fenomenologia violenta, sia dopo, a violenza avvenuta, dove è fondamentale l'intervento di personale altamente qualificato;
    in particolare, sarebbe opportuno prevedere centri di ascolto scolastico e forme di aiuto e assistenza psicologica da parte di specialisti e una formazione adeguata di tutto il personale scolastico, ritenuto che è ancora oggi insufficiente la propensione di dirigenti scolastici e personale docente a segnalare alle autorità preposte fatti o comportamenti che possano essere riconducibili ad episodi di violenza consumata in ambito intrafamiliare;
    occorre porre definitivamente fine alle violenze sui minori, supportando gli sforzi dei Governi per sviluppare politiche volte a prevenire la violenza, attraverso programmi concreti quali i corsi sulla genitorialità e le iniziative idonee a far emergere la violenza domestica;
    occorre il monitoraggio del fenomeno a livello nazionale, nonché la conoscenza dello stesso nelle sue multiformi tipologie, perché è fondamentale per l'analisi del fenomeno e la conseguente adozione di politiche di prevenzione e protezione adeguate; l'Onu ha ribadito questa necessità tramite raccomandazione del Comitato Onu (raccomandazione Onu nello studio sulla violenza contro i bambini A/61/299; CRC/C/ITA/CO/3-4, punto 44); tutti questi dati evidenziano quanto sia necessario realizzare una mappatura organica sul maltrattamento degli stessi, fondamentale anche per individuare le misure più idonee, sia a livello politico che culturale, per contrastarlo;
    inoltre, secondo le informazioni raccolte dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza nel 2015, la violenza assistita costituisce la seconda forma di violenza più diffusa: circa un bambino su 5 tra quelli maltrattati è testimone di violenza domestica intrafamiliare; sulla violenza assistita c’è ancora molto da fare perché è particolarmente sottovalutata, nonostante obblighi il minore ad assistere ad atti di aggressività, abuso e violenza di vario tipo rivolti ad altri membri della famiglia, adulti o minori, segnando il resto della propria vita con gravissime ripercussioni a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale;
    oltre al rafforzamento dell'attività repressiva è altrettanto fondamentale prevenire il fenomeno e dotare i soggetti che hanno regolari contatti con bambini e ragazzi (nei settori dell'istruzione, della sanità, della protezione sociale, della giustizia, della sicurezza e della cultura) di un'adeguata conoscenza dell'abuso sessuale in danno ai minori, nonché dei mezzi per individuarlo e segnalarlo, come previsto all'articolo 5 della Convenzione di Lanzarote;
    appare ugualmente fondamentale provvedere affinché i condannati per reati sessuali in danno a minori, o per adescamento, siano interdetti dallo svolgimento di qualunque tipo di attività tale da comportare contatti diretti e regolari con bambini e ragazzi, come previsto dall'articolo 10 della citata direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile;
    l'indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti, in corso presso la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, sta affrontando la questione connessa alla diffusione della violenza fra i minori. Il fine è proprio quello di analizzare il contesto di violenza nel quale vivono i minori, e del quale, anche se non formalmente, finiscono per essere vittima. Le forme di violenza possono essere le più varie, fra queste una prima tipologia è rappresentata dalla violenza di carattere sessuale. Sotto questo aspetto viene in rilievo, in primo luogo, il fenomeno della pornografia minorile. La pornografia è una realtà che interessa i minori sotto un duplice profilo: da un lato, come vittime dirette, e quindi come pedopornografia ovvero come diffusione e circolazione di materiale erotico con bambini come oggetto; dall'altro come fruitori di materiale pornografico, in quest'ultimo caso i minori, trasgredendo divieti previsti dalla legislazione vigente, accedono a materiali vietati, con evidenti effetti negativi sul loro sviluppo psicoemotivo. A ciò deve aggiungersi che la diffusione della rete e degli strumenti ad essa collegati fra i più giovani (dai social network alle varie piattaforme tipo youtube/youporn) ha modificato e amplificato tali fenomeni, aumentandone anche la pericolosità. La pornografia e la pedopornografia virtuale costituiscono, insieme al cyberbullismo (fenomeno in relazione al quale la Commissione si propone di svolgere un'ulteriore apposita indagine conoscitiva), i cybercrimes più diffusi a danno dei minori, con ripercussioni preoccupanti sulla formazione e sullo sviluppo degli stessi;
    la legge di conversione del decreto-legge «sblocca-cantieri» ha istituito un fondo con una dotazione complessiva fino al 2024 di 80 milioni di euro finalizzato all'erogazione a favore di ciascun comune delle risorse finanziarie occorrenti per l'installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia a tutela dei minori, nonché per l'acquisto delle apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini per un periodo temporale adeguato. I sistemi di videosorveglianza, infatti, possono rappresentare un deterrente nel momento in cui i bimbi piccoli non possono difendersi e non possono riferire quanto accaduto,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative volte a introdurre ulteriori misure tese al rafforzamento della prevenzione e del contrasto della violenza contro i bambini, prevedendo un approccio preventivo sistemico e interdisciplinare che sviluppi azioni a più livelli, dando seguito ai progetti di cooperazione internazionale e agli impegni sottoscritti in sede di adesione all'Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030, alla Convenzione di Istanbul (provvedendo una copertura finanziaria adeguata per le attività di prevenzione della violenza) e alla Convenzione dei diritti dei bambini;

2) ad assumere iniziative per adottare piani nazionali, intese, protocolli, coordinati ad hoc, che coinvolgano i settori della giustizia, dell'istruzione, dell'assistenza sociale e sanitaria;

3) a stabilire iniziative finalizzate ad educare i bambini, i genitori, gli insegnanti e i membri delle comunità a riconoscere la violenza in tutte le sue forme e dare loro maggiori strumenti al fine di riuscire a denunciare la violenza in modo sicuro;

4) ad assumere iniziative immediate, normative o di altra natura, affinché vengano attuati i principi sanciti nella Convenzione del Consiglio d'Europa, sottoscritta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, al fine di contrastare il crescente fenomeno della violenza e dell'abuso sessuale nei confronti dei minori;

5) a potenziare gli strumenti investigativi in dotazione alle forze dell'ordine per il contrasto all'abuso sessuale in danno a minorenni, con particolare riguardo alle condotte di adescamento dei minori tramite la rete internet ed i social network;

6) ad assumere ogni iniziativa, per quanto di competenza, per potenziare le attività dei servizi sociali, anche d'intesa con i comuni, investendo nella formazione degli operatori sociali e garantendo servizi di sostegno e terapeutici per i bambini che hanno subito violenza, in modo da favorire una maggiore protezione e prevenzione dei bambini maltrattati e agevolando l'accesso a tali servizi ai minori stranieri non accompagnati attraverso i mediatori culturali;

7) ad istituire un sistema nazionale di raccolta dati e monitoraggio del fenomeno dei maltrattamenti e delle violenze sui minori, dell'abuso sessuale e dell'adescamento, anche tramite la rete internet, come richiesto anche dal Comitato Onu, in eventuale sinergia con i comuni ed altre realtà associative che già operano in tale settore, che possa fornire informazioni aggiornate e dettagliate sul fenomeno, anche al fine di fornire elementi utili per predisporre politiche adeguate di prevenzione e contrasto;

8) a valutare la possibilità di istituire in ambito scolastico, anche a livello delle singole istituzioni scolastiche, centri per l'ascolto degli studenti e per l'assistenza psicologica, anche tramite l'impiego di personale altamente specializzato;

9) a promuovere iniziative volte alla sensibilizzazione e formazione specialistica dei dirigenti scolastici, del personale docente e scolastico in generale al fine di agevolare, nel contesto scolastico, l'emersione degli episodi di maltrattamento e violenza domestica, anche assistita, in danno dei minori e la conseguente segnalazione sia alle forze dell'ordine che all'autorità giudiziaria e l'immediata presa in carico delle vittime da parte dei servizi socio-sanitari;

10) a monitorare l'attività dei servizi di assistenza sociale al fine di analizzare i casi di malfunzionamento del sistema;

11) ad assumere iniziative normative al fine di prevedere che i condannati per reati sessuali e maltrattamento in danno di minori, o per adescamento, siano interdetti dallo svolgimento di qualunque tipo di attività tale da comportare contatti diretti e regolari con bambini e ragazzi;

12) ad attivare una campagna informativa per sensibilizzare l'opinione pubblica e incentivare l'emersione di un fenomeno di violenza domestica e di abusi non denunciati che, nel nostro Paese, rimangono ancora in gran parte sommersi;

13) a provvedere ad un coordinamento delle competenze istituzionali sull'infanzia e sull'adolescenza, attualmente eccessivamente frammentate, al fine di consentire un'azione realmente efficace delle politiche sulla materia;

14) ad assumere iniziative per prevedere programmi di trattamento realmente efficaci per gli autori di reati sessuali, come potrebbero essere i centri per l'ascolto cui rivolgersi per manifestare i propri disturbi legati alla pedofilia, come già avviene in altri Paesi europei;

15) ad assumere iniziative, per quanto di competenza, anche d'intesa con le regioni, affinché siano adottate idonee misure per l'istituzione e la pubblicizzazione di percorsi di assistenza sociale, psicologica e psichiatrica, volti al recupero, alla riabilitazione e al reinserimento nella società di persone maltrattanti o con interesse sessuale verso soggetti minorenni o comunque condannati per reati di abuso o maltrattamento di minori, che intendano volontariamente sottoporvisi, anche utilizzando gli strumenti economici che l'Unione europea mette a disposizione, nonché coinvolgendo associazioni ed enti comunque denominati attivi nella tutela dei diritti dei minori, nel contrasto a forme di abuso e maltrattamento dei minori e nel recupero di soggetti condannati per abusi comunque denominati contro i minori.
(1-00196) «Ascari, Bisa, D'Orso, Boniardi, Palmisano, Cantalamessa, Dori, Di Muro, Piera Aiello, Marchetti, Barbuto, Paolini, Businarolo, Potenti, Cataldi, Tateo, Di Sarno, Turri, Di Stasio, Giuliano, Perantoni, Saitta, Salafia, Sarti, Scutellà, Bologna, Boldi, Casa, Cavandoli, Giannone, Fogliani, Grippa, Gobbato, Macina, Leda Volpi, D'Arrando, Sportiello».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

diritti del bambino

minore eta' civile