ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03702/048

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 737 del 03/08/2022
Firmatari
Primo firmatario: AIELLO DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/08/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2022
BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2022
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2022


Stato iter:
03/08/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 03/08/2022
MORELLI ALESSANDRO VICE MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI)
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 03/08/2022
Resoconto MORELLI ALESSANDRO VICE MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI)
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 03/08/2022

PARERE GOVERNO IL 03/08/2022

DISCUSSIONE IL 03/08/2022

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 03/08/2022

CONCLUSO IL 03/08/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03702/048
presentato da
AIELLO Davide
testo di
Mercoledì 3 agosto 2022, seduta n. 737

   La Camera,

   premesso che:

    a causa della crisi di Governo, non è stato possibile incardinare in Aula il Testo unificato 2286 sul lavoro agile, con cui si affermava l'esigenza di approvare una normativa adeguata al cambiamento avvenuto nel mondo del lavoro, capace di offrire forme di flessibilità dei tempi e dei luoghi di lavoro;

    è stato infatti dimostrato che il lavoratore soddisfatto e appagato da una prestazione lavorativa che reputa congrua sia in termini di qualità che di tempo di lavoro, lavora meglio e produce di più rendendo, di fatto, più redditizia l'attività all'interno del tessuto organizzativo in cui opera;

    l'emergenza sanitaria generata dall'epidemia da COVID-19 ha determinato una forte accelerazione nella diffusione del lavoro da remoto con l'obiettivo principale di ridurre il rischio di contagio sui luoghi di lavoro. Un'accelerazione spinta dalla normativa emergenziale in deroga al regime ordinario del lavoro agile che ha necessariamente lasciato sullo sfondo un approfondimento su quali possano essere le potenzialità e le criticità di questo strumento. Il lavoro agile, generalmente in forma sperimentale, era diffuso, seppur in percentuali molto basse, già prima dell'emergenza. Durante il primo periodo dell'emergenza sanitaria, sia nella pubblica amministrazione che nelle imprese private si sono raggiunte percentuali elevate (anche superiori al 90 per cento) di personale dipendente posto in «lavoro agile»;

    paradossalmente il periodo di emergenza sanitaria dovuto alla pandemia ha portato a sperimentare massicciamente il «lavoro agile» e ha dato una spinta in avanti verso la digitalizzazione del lavoro. Tale aspetto può condurre ad un miglioramento dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e può costituire una svolta per il sistema delle imprese sempre molto attento alle pressioni della concorrenza. Tale evoluzione è dovuta, da un lato, alla presenza di tecnologie che consentono una dematerializzazione di molte attività lavorative mediante l'utilizzo di supporti informatici da indagini condotte dal 2018, emerge che in un solo giorno sono stati registrati decongestionamenti sui treni destinati al trasporto dei lavoratori pendolari ed è stata evitata la percorrenza di 77.998 chilometri con mezzi privati, con una riduzione delle emissioni nell'atmosfera stimata in 2,52 chilogrammi di polveri sottili (Pm 10) e in 14,9 tonnellate di anidride carbonica, oltre ad un risparmio di 6.240 litri di carburante. Alla riduzione dei chilometri percorsi va aggiunto il beneficio della riduzione degli incidenti sul lavoro in itinere: un beneficio di non poco conto alla luce dei dati relativi ai primi otto mesi del 2019, forniti da Paolo Stern, esperto in diritto del lavoro e presidente della società di consulenza Nexumstp, in cui si evidenzia che poco meno della metà degli incidenti stradali (circa il 44,7 per cento) avviene nel tragitto tra l'abitazione e il luogo di lavoro,

impegna il Governo

alla luce di quanto espresso in premessa, a valutare l'opportunità di aggiornare la normativa sullo smart working, come già avvenuto in altri Paesi europei, e riconoscere il diritto al lavoro da remoto quando compatibile con le mansioni svolte al fine di trovare un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, e di ridurre il tempo speso per gli spostamenti, il congestionamento delle città nonché il pendolarismo.
9/3702/48. Davide Aiello, Barzotti, Baldino, Grippa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

luogo di lavoro

rischio sanitario

diritto del lavoro