ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03656/089

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 715 del 28/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: MOLLICONE FEDERICO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 28/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022
VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022


Stato iter:
29/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/06/2022
Resoconto MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 29/06/2022
Resoconto SASSO ROSSANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/06/2022

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 28/06/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/06/2022

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/06/2022

ACCOLTO IL 29/06/2022

PARERE GOVERNO IL 29/06/2022

APPROVATO IL 29/06/2022

CONCLUSO IL 29/06/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03656/089
presentato da
MOLLICONE Federico
testo presentato
Martedì 28 giugno 2022
modificato
Mercoledì 29 giugno 2022, seduta n. 716

   La Camera,

   premesso che:

    l'impatto del caro-energia si traduce in una crescita della bolletta energetica italiana compresa tra i 5,7 e 6,8 miliardi di euro su base mensile, ovvero in un maggior onere compreso tra 68 e 81 miliardi su base annua. Per il solo settore manifatturiero l'aumento dei costi energetici è quantificabile tra i 2,3-2,6 miliardi mensili, ossia tra i 27,3-31,8 miliardi su base annua;

    a fronte del caro-energia numerose associazioni di categoria, fra cui l'Associazione nazionale costruttori edili (Ance), una delle più rappresentative del settore, ha denunciato che i rincari energetici rischiano di far fallire il piano;

    in base all'articolo 21 del regolamento che ha creato il fondo comune europeo con cui è finanziato il PNRR, l'Italia può presentare all'Ue una modifica del proprio piano, o addirittura un nuovo piano, a una determinata condizione. L'articolo in questione stabilisce infatti che una revisione è possibile se il piano «non può più essere realizzato, in tutto o in parte» a causa di «circostanze oggettive»;

    nel raggiungimento degli obiettivi del PNRR riguardo alle competenze digitali della popolazione va tenuto conto delle necessità di hardware da parte degli enti attuatori e dei cittadini che, come tutti gli altri capitoli del Piano, sono pesantemente condizionati dal combinato disposto della crisi energetica e colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento dei materiali;

    questi vanno a influire pesantemente sulle infrastrutture necessarie all'attuazione del PNRR, specialmente per quanto riguarda la BUL e in generale la Missione sulla Transizione Digitale, condizionando quindi anche il raggiungimento degli obiettivi di competenze digitali della popolazione;

    la realizzazione del Polo Strategico è forse il progetto più politicamente sensibile del PNRR perché (al di là dei 4,4 miliardi della base d'asta) ha molteplici implicazioni relative alle libertà democratiche e alla sicurezza nazionale. Deve infatti garantire la resilienza cibernetica di molteplici strutture fondamentali dello Stato (sanità compresa) ed è la «cassaforte» dei dati dei cittadini;

    il cluster I della componente 2.3 della missione 5 assegna alla creazione di nuovi impianti 350 milioni per nuovi impianti 188 milioni alla rigenerazione degli impianti esistenti. In Italia ci sono circa 100 mila impianti sportivi, di cui il 60 per cento con più di 40 anni di vita. Appare quindi opportuno direzionare le risorse in tal senso;

    l'Avviso per il cluster 3 della componente 2.3 della missione 5 esclude gli enti di promozione sportiva;

    il target M5C2-22 dispone che entro il 2026 debbano essere realizzati almeno 100 interventi su una superficie di almeno 200 mila metri quadrati, stanziando risorse per 700 milioni. Risorse che appaiono insufficienti per gli obiettivi preposti;

    il miliardo messo a disposizione dal bando per il Piano Nazionale Borghi predisposto dal Ministero della cultura è stato collocato in due linee. La prima andrà a sostenere un progetto per ciascuna regione, la cosiddetta LINFA A. Le risorse della seconda (in tutto 580 milioni di euro) saranno contese da progetti per la rigenerazione culturale e sociale presentati da Comuni in forma singola o aggregata con popolazione residente complessiva che non superi i cinquemila abitanti: si conta così di finanziare interventi in 229 borghi, ovvero la LINEA B. Come ha detto Alessandro Sgobbo dell'istituto Nazionale Urbanistica: «i fondi stanziati per la linea B sono sicuramente insufficienti rispetto alla, enorme quantità di progetti sul tavolo. Basti pensare che dalla sola Campania sono arrivate poco meno di 200 proposte e che ne sarà finanziato appena il 12 per cento. È evidente lo squilibrio tra le risorse a disposizione per la linea A e la linea B, che tra l'altro consentiva una maggiore mobilitazione di piccoli e piccolissimi comuni». Inoltre, spiega Sgobbo, «si tratta di Comuni piccoli che molto spesso hanno avuto una difficoltà estrema ad organizzarsi, a causa della complessità delle competenze richieste. Si tratta di una circostanza che non potrà che penalizzare la qualità progettuale». Problemi anche sul versante della strutturazione del bando: «I criteri di valutazione sono abbastanza in linea e coerenti con quelli che sono gli obiettivi ma il livello di progettazione richiesto è vago, non è codificato a sufficienza. I parametri di valutazione non sono chiari e questo non potrà che creare difficoltà alla Commissione incaricata»;

    l'acciaio è un settore chiave dell'economia nazionale e dell'innovazione delle imprese, dove garantire anche ambiente e salute. Tutte le grandi nazioni globali hanno settori siderurgici sviluppati. Le risorse del PNRR devono prevedere anche il sostegno a questo settore;

    l'editoria nazionale è in crisi: sono a rischio il pluralismo e innumerevoli posti di lavoro. È necessario garantire all'interno dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, interventi per il settore editoriale volti al sostegno alla transizione al digitale, con contributi sulle spese per la multimedialità, per la gestione delle piattaforme, per la formazione digitale, per il miglioramento dell'efficienza aziendale; misure per favorire il ricambio generazionale; la consegna a domicilio delle pubblicazioni, con un piano sinergico fra editori, distributori, operatori postali e edicolanti per la creazione di una rete logistica efficiente ed economicamente sostenibile; l'informatizzazione e la modernizzazione delle edicole, con una Rete digitale tra editori, distributori e punti vendita per l'offerta di servizi aggiuntivi al mercato e per l'implementazione dei servizi delle Pubbliche amministrazioni,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di:

    adottare, con urgenza, le iniziative di competenza volte alla revisione del PNRR coinvolgendo attivamente il Parlamento, garantendo l'inclusione dei settori ad oggi esclusi come lo spettacolo dal vivo e la danza e intensificando l'azione verso i settori come il settore della siderurgia, lo sport e l'editoria, così come da premesse;

    garantire, nell'ambito dei progetti di cui alla Missione 1 sulla Transizione Digitale, la massima attenzione alla sicurezza cibernetica, anche tramite l'istituzione di un sistema di prequalificazione che consenta di creare una «White List» di operatori in possesso di adeguati requisiti di sicurezza e affidabilità che possano successivamente partecipare alle gare nell'ambito digitale;

    adottare qualsiasi iniziativa di competenza volta a garantire, nell'ambito della revisione del PNRR e delle rispettive risorse, l'introduzione di meccanismi di incentivo alla domanda di cultura, sport e innovazione, quali la detrazione dei consumi culturali, la detrazione dei consumi sportivi, l'abbattimento dell'IVA al 4 per cento sui prodotti culturali, l'assegnazione di maggiori risorse ai «voucher banda larga», incentivi fiscali all'adozione della mobilità elettrica.
9/3656/89. (Testo modificato nel corso della seduta) Mollicone, Rampelli, Bellucci, Caiata, Vinci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fondo CE

ricambio generazionale

sicurezza pubblica