ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03656/081

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 715 del 28/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 28/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 28/06/2022


Stato iter:
29/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 28/06/2022
SASSO ROSSANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 28/06/2022

PARERE GOVERNO IL 28/06/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/06/2022

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 29/06/2022

CONCLUSO IL 29/06/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03656/081
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo presentato
Martedì 28 giugno 2022
modificato
Mercoledì 29 giugno 2022, seduta n. 716

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame reca misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza;

    il Consiglio Europeo Straordinario del 31 maggio 2022, nel documento conclusivo, ha sottolineato, come priorità a breve termine, l'importanza delle fonti energetiche interne per la sicurezza dell'approvvigionamento energetico;

    la questione della transizione energetica nel nostro Paese, in termini prospettici, è strettamente connessa ad una programmazione attendibile, e prevedibile del mix delle fonti energetiche in grado di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico interno e il mantenimento della competitività del nostro sistema economico. A tal fine, pertanto, emerge in tutta evidenza, anche alla luce delle recenti vicende geopolitiche internazionali, l'esigenza di individuare il mix delle fonti energetiche che il nostro Paese dovrà avere nei prossimi dieci anni e programmare gli adeguati investimenti in funzione di tale obiettivo;

    due numeri sintetizzano la tensione tra due emergenze ugualmente pressanti: da un lato i 179 ettari di suolo «consumati» nel 2020 dall'installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra, come rilevato dal Rapporto sul consumo di suolo 2021 dell'Ispra e dall'altro una crisi alimentare mondiale che riguarda direttamente anche l'Italia, che importa addirittura il 62 per cento del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti, il 35 per cento del grano duro per la pasta e il 46 per cento) del mais di cui ha bisogno per l'alimentazione del bestiame;

    parafrasando le stesse dichiarazioni del Presidente Draghi, dobbiamo raggiungere l'indipendenza alimentare e coltivare ogni fazzoletto di terra, ma per fare questo non possiamo pensare di poter installare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili su ogni terreno agricolo disponibile;

    il problema non è la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in sé, ma l'assenza di una pianificazione globale che consideri gli impatti su paesaggio e agricoltura: non si può pensare di snaturare la normativa di settore sulla spinta dei milioni di euro previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sacrificando le peculiarità storico-naturalistiche del territorio nazionale; oggi più che mai, occorre riflettere sulla fragilità dell'agricoltura e su quanto sia davvero ricostruibile il tessuto economico e sociale di comunità rurali che perdono, almeno per una generazione, l'uso di terreni così ampi, oggi fattore trainante per raggiungere l'indipendenza alimentare di cui abbiamo bisogno;

    non si può parlare di transizione ecologica, senza avere bene a mente gli stravolgimenti geo-politici degli ultimi tempi, che ci costringono a rivedere gli obiettivi del PNRR, ragionando su come utilizzare tutto il potenziale produttivo e, perché no, riqualificare le aree dismesse;

    bisogna creare le condizioni affinché gli impianti fotovoltaici possano essere installati su terreni agricoli che non presentino un'attività particolarmente redditizia, aree urbanisticamente compromesse, periferie urbane, aree industriali, su tutta la rete stradale, autostradale e ferroviaria come pannelli di protezione acustica, su aree portuali e aeroportuali,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa di competenza volta a privilegiare, per l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, aree urbanisticamente compromesse, periferie urbane, aree industriali, la rete stradale, autostradale e ferroviaria come pannelli di protezione acustica, aree portuali e aeroportuali al fine di garantire la necessità di un'indipendenza alimentare nazionale e, al contempo, la difesa di paesaggi identitari, che meritano particolare attenzione per la loro specificità o perché connessi alle tradizioni agroalimentari locali, alla biodiversità, al patrimonio culturale e ai valori paesaggistici.
9/3656/81. Rampelli, Zucconi, Galantino, Ferro, Mollicone, Caretta, Ciaburro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

indipendenza energetica

approvvigionamento d'energia

indipendenza alimentare