Legislatura: 18Seduta di annuncio: 696 del 18/05/2022
Primo firmatario: VIANELLO GIOVANNI
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA
Data firma: 18/05/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 18/05/2022 GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 18/05/2022 Resoconto PAGANO UBALDO PARTITO DEMOCRATICO
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 18/05/2022
NON ACCOLTO IL 18/05/2022
PARERE GOVERNO IL 18/05/2022
DISCUSSIONE IL 18/05/2022
RESPINTO IL 18/05/2022
CONCLUSO IL 18/05/2022
La Camera,
premesso che:
l'articolo 10, comma 2, del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21 (della cui conversione si sta dibattendo ora alla Camera dei deputati, dopo l'approvazione del relativo disegno di legge al Senato) interviene sul decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1 (convertito, con modificazioni, dalla legge 4 marzo 2015, n. 20), sostituendo integralmente il comma 1 dell'articolo 3;
in estrema sintesi, si prevede (quale una nuova finalità per le somme sottratte alla famiglia Riva e confluite nel cosiddetto patrimonio destinato) d'impiegare un ammontare massimo di 150 milioni di euro per la realizzazione di progetti di «decarbonizzazione» del ciclo produttivo dell'acciaio ancora non definiti dal punto di vista industriale ed amministrativo;
appare chiaro che tale nuovo obiettivo produrrà l'effetto di sottrarre risorse economiche (nella misura sopra indicata) alla bonifica delle «aree escluse» dell'ex Ilva di Taranto, considerato anche che alcuni interventi di messa in sicurezza e bonifica, attualmente non previsti, potranno essere pianificati in futuro in base a prossime caratterizzazioni e/o indagini da parte dell'autorità giudiziaria come già avvenuto per le cosiddette «collinette ecologiche», un intervento non previsto inizialmente ma aggiunto in seguito alla «scoperta» delle matrici inquinate e posto in carico ai Commissari di Ilva in A.S.;
allo stesso modo la riduzione di 150 milioni di euro dai fondi messi a disposizione dei Commissari ex Ilva per la bonifica potrebbe rendere impossibile il termine delle operazioni di bonifica già in corso a causa di presumibili aumenti dei costi dovuti all'aumento generalizzato dei costi in seguito agli eventi COVID-19 e conflitto ucraino;
infine, nel Question Time di mercoledì 11 maggio il Ministro della transizione ecologica Cingolani ha ammesso di non conoscere lo stato di bonifica dei suddetti luoghi e degli importi economici che tale bonifica comporterebbe;
non si può, pertanto, non ritenere che l'articolo 10, comma 2, del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21 contravvenga gli articoli 32 e 41 della Costituzione, sotto il profilo di un errato bilanciamento di valori che il Legislatore sta compiendo, nel momento in cui si favorisce la rivitalizzazione dell'attività produttiva dell'acciaieria a detrimento della tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini (peraltro, con riferimento ad un'area già gravemente contaminata),
impegna il Governo
a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa al fine di adottare ogni iniziativa di competenza affinché la quota parte di patrimonio destinato del valore di 150 milioni di euro, sia nuovamente destinata agli scopi originari di bonifica ambientale delle «aree escluse» ex Ilva di Taranto in capo ai Commissari Ilva in A.S.
9/3609/9. Vianello.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):risorsa economica
aumento dei prezzi
sanita' pubblica