Legislatura: 18Seduta di annuncio: 696 del 18/05/2022
Primo firmatario: ROMANIELLO CRISTIAN
Gruppo: MISTO-EUROPA VERDE-VERDI EUROPEI
Data firma: 18/05/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DORI DEVIS MISTO-EUROPA VERDE-VERDI EUROPEI 18/05/2022 ROMANO PAOLO NICOLO' MISTO-EUROPA VERDE-VERDI EUROPEI 18/05/2022 SIRAGUSA ELISA MISTO-EUROPA VERDE-VERDI EUROPEI 18/05/2022 MENGA ROSA MISTO-EUROPA VERDE-VERDI EUROPEI 18/05/2022 EHM YANA CHIARA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA 18/05/2022 RADUZZI RAPHAEL MISTO-ALTERNATIVA 18/05/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 18/05/2022 GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 18/05/2022 Resoconto ROMANIELLO CRISTIAN MISTO-EUROPA VERDE-VERDI EUROPEI Resoconto EHM YANA CHIARA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA Resoconto RADUZZI RAPHAEL MISTO-ALTERNATIVA
NON ACCOLTO IL 18/05/2022
PARERE GOVERNO IL 18/05/2022
DISCUSSIONE IL 18/05/2022
VOTATO PER PARTI IL 18/05/2022
RESPINTO IL 18/05/2022
CONCLUSO IL 18/05/2022
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca ulteriori misure urgenti per aiutare famiglie e imprese rispetto all'aumento dei costi vertiginosi delle bollette di gas e luce che stanno portando sentimenti di incertezza sull'economia mondiale già compromessa dalla crisi globale c dalla pandemia;
il tessuto socio-economico, già fortemente provato dalla crisi pandemica, nel nuovo scenario conseguente al conflitto in Ucraina, rischia di venir ulteriormente compromesso, anche a fronte di una grave instabilità economica che pesa su famiglie e imprese, aumentando situazioni di povertà e di forte vulnerabilità sociale;
il DEF 2022 stima un netto ridimensionamento delle aspettative di crescita del Paese, dovuto sostanzialmente all'inflazione e al peggioramento delle variabili esogene, tra le quali spiccano i prezzi elevati delle materie prime e dell'energia, secondo una tendenza che negli ultimi mesi ha subito un'impennata ma che era già iniziata per effetto della ripresa economica post-pandemia da COVID-19 tagliando così il futuro dei nostri figli e lasciando le categorie fragili in difficoltà;
oltre 450 mila alunni studiano in 17mila classi c.d. pollaio, con più di 25 tra bimbi e ragazzi, problema concentrato soprattutto nelle scuole superiori, dove il 7 per cento delle classi è in sovrannumero, con le maggiori criticità nelle regioni più popolose come la Lombardia (con 1889 classi over 25), l'Emilia Romagna (1131), la Campania (1028);
più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54 per cento) e di quello di prevenzione incendi (59 per cento), mentre il 39 per cento è senza collaudo statico. Si rilevano 35 episodi di crolli verificati nelle scuole tra settembre 2020 ed agosto 2021, una vergognosa inedia di tre crolli al mese;
il nostro sistema sanitario non riesce a rispondere alle richieste di prestazioni sanitarie generando liste d'attesa vergognose. A titolo di esempio, sette mesi per una risonanza magnetica, non sono degne di un Paese civile;
durante i due anni di emergenza sanitaria sono state effettuate molte meno prestazioni specialistiche. Nel 2018 e nel 2019 visite ed esami pubblici erano stati circa 226 milioni. Nel 2020, l'Agenzia sanitaria nazionale delle Regioni (Agenas) ha calcolato si sia sceso a 162 milioni e l'anno scorso a 192. Sono state quindi «perse» ben 98 milioni di prestazioni in due anni;
occorre rilevare la piena ipocrisia costituita dall'aver dichiarato per più di due anni l'esigenza di investire nel welfare, in sanità, istruzione e ricerca, in seguito a ciò che la pandemia ha generato e a cosa i due anni di crisi pandemica avrebbero insegnato;
ad oggi, è nota la direzione che il nostro Paese sta percorrendo a causa delle politiche vergognose di questo Governo, il quale si è impegnato ad aumentare le spese militari e ha previsto di diminuire quelle per la sanità e l'istruzione, motivando questo scempio con scuse ancora più vergognose, come il calo demografico;
tale quadro di riferimento, pone l'assoluta necessità di destinare quante più risorse possibili al finanziamento di interventi mirati a contrastare gli effetti della grave crisi in atto sul sistema economico nazionale con particolare riguardo alla mitigazione delle ripercussioni sulle famiglie italiane;
lo scoppio della guerra in Ucraina ha comportato l'incremento ulteriore di fondi per la Difesa, che entro il 2028 dovrebbero arrivare a coprire il 2 per cento del PIL, pari al 3,5 per cento del bilancio dello Stato, sacrificando sanità, medicina del territorio, istruzione e lo stato sociale come se la dalla pandemia non avessimo imparato niente,
impegna il Governo:
a sospendere l'aumento delle spese militari e per armamenti, destinando quante più risorse disponibili al finanziamento di interventi mirati a contrastare gli effetti della grave crisi in atto sul sistema socio-economico del Paese, a partire da sanità, scuola e ricerca,
a evitare di destinare anche un solo centesimo in più all'aumento delle spese militari prima di aver risolto almeno i problemi citati in premessa.
9/3609/89.
Romaniello, Dori, Paolo Nicolò Romano, Siragusa, Menga, Ehm, Raduzzi.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):economia internazionale
lotta contro gli incendi
politica del governo