ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03522/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 663 del 23/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: PAXIA MARIA LAURA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 23/03/2022


Stato iter:
24/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/03/2022
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 23/03/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/03/2022

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/03/2022

ACCOLTO IL 24/03/2022

PARERE GOVERNO IL 24/03/2022

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/03/2022

CONCLUSO IL 24/03/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03522/001
presentato da
PAXIA Maria Laura
testo di
Mercoledì 23 marzo 2022, seduta n. 663

   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 29, comma 1, lettera a), del provvedimento in esame, in materia di «Disposizioni urgenti in materia di contratti pubblici», prevede che sia obbligatorio l'inserimento, nei documenti di gara iniziali, delle clausole di revisione dei prezzi previste dall'articolo 106, comma 1, lettera a), primo periodo, del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, fermo restando quanto previsto dal secondo e dal terzo periodo della medesima lettera a);

    il Piano di Ripresa e Resilienza da 236,4 miliardi rischia di rimanere sulla carta almeno per un settore trainante come quello delle costruzioni;

    anche a seguito del conflitto Russo Ucraino i rincari record dell'energia e delle materie prime stanno colpendo duramente le imprese italiane, proprio quando si stava andando nella direzione di una ripresa dagli effetti della pandemia da COVID-19;

    il rapido ed inarrestabile aumento dei prezzi delle materie prime e delle fonti di energia, sta ormai assumendo significativi livelli di forte preoccupazione, anche a seguito delle decisioni, assunte dai principali centri di trasformazione siderurgici, impianti per la produzione di laterizi, conglomerati bituminosi, conglomerati cementizi, isolanti, materie plastiche, prodotti ceramici ed in generale di tutti i materiali utilizzabili in edilizia, di sospendere le attività; basti pensare che i prezzi di alcuni materiali legati all'acciaio sono quasi triplicati nel 2021, come testimoniano l'ulteriore aumento dei costi dell'acciaio di circa il 20 per cento in meno di 10 giorni, l'irreperibilità di materiali come bitume o il fermo della catena di approvvigionamento che sta paralizzando progressivamente i cantieri;

    le ultime misure prese da questo Governo a partire dai ristori alle varie tipologie di sostegno alle imprese testimoniano certamente: l'attenzione al grave problema in atto ed il tentativo di trovare una soluzione per i contratti in corso, ma anche che le misure adottate sono limitate e prevedono tempi di attuazione molto lunghi e dunque incompatibili con l'emergenza in atto;

    i prezzari di appalto non sono aggiornati in tempo reale ed in maniera idonea contribuendo a determinare la non congruità dei prezzi a base di asta e la desertificazione delle gare;

    sulla congruità dei prezzi servirebbero provvedimenti e rilevamenti automatici che in tempo reale, in aumento o in diminuzione, rendano i prezzi di appalto in linea con i valori di mercato soprattutto in un momento di grande turbolenza come quello attuale;

    è altresì importante ricordare che non basta prevedere clausole di adeguamento dei prezzi, ma occorre anche verificare se i meccanismi utilizzati siano quelli corretti;

    considerando che nella norma per gli appalti pubblici viene utilizzato l'indice generale dei prezzi al consumo (ISTAT) e che questo su base annua è aumentato del 4,8 per cento e dell'1,6 per cento mensile a gennaio e che non sconta quanto accaduto con l'invasione dell'Ucraina;

    e altresì che l'indice dei prezzi al consumo dei beni energetici risulta ad oggi aumentato del 94,6 per cento su base annua e del 43,8 per cento su base mensile a gennaio è facilmente dimostrato che l'adeguamento calcolato sulla base dell'indice dei prezzi al consumo non è sufficiente e penalizza le imprese;

    all'interno dell'articolo 29, comma 1, lettera a), nulla viene previsto circa gli standard di variazione economica e revisioni prezzi per servizi e forniture che vengono così lasciati alla discrezionalità della Stazione Appaltante andando a determinare contestazioni e conseguente blocco delle opere,

impegna il Governo

al fine di poter contare sulle condizioni minime indispensabili per realizzare i compiti che il PNRR ha assegnato alle nostre imprese, a considerare di prevedere un idoneo sistema revisionale dei prezzi, anche sul modello delle migliori esperienze internazionali, e contestualmente di intervenire al fine di aggiornare immediatamente i prezzari sulla base dei quali sono stimate e saranno bandite le opere di prossimo affidamento stabilendo obblighi in via cogente nei confronti dei committenti ad adeguare i propri prezzari, riportandoli in linea con i reali valori di mercato.
9/3522/1. Paxia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

indice dei prezzi

prezzo

prezzo al consumo