ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. DI BILANCIO 9/03424/065

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 622 del 29/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: MOLLICONE FEDERICO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 29/12/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETTARIN GUIDO GERMANO CORAGGIO ITALIA 29/12/2021
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/12/2021
TASSO ANTONIO MISTO-MAIE-PSI-FACCIAMOECO 29/12/2021


Stato iter:
30/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 30/12/2021
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 30/12/2021
Resoconto MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 29/12/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/12/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/12/2021

ACCOLTO IL 30/12/2021

PARERE GOVERNO IL 30/12/2021

DISCUSSIONE IL 30/12/2021

APPROVATO IL 30/12/2021

CONCLUSO IL 30/12/2021

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03424/065
presentato da
MOLLICONE Federico
testo presentato
Mercoledì 29 dicembre 2021
modificato
Giovedì 30 dicembre 2021, seduta n. 623

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame reca interventi per la cultura, l'innovazione, l'editoria e la ricerca e sviluppo;

    la crisi pandemica ha messo a dura prova l'intero settore dello spettacolo negli anni che ci siamo lasciati alle spalle, come indicato dall'Utr, da Agis, da Assomusica, da Afi, da Confindustria cultura, dal Movimento spettacolo dal vivo, da Fimi, e le principali associazioni di categoria della cultura, del teatro, della danza, dello spettacolo dal vivo;

    la domanda di cultura è in netto calo, a causa della contrazione del potere d'acquisto e della generale diffidenza alle occasioni di socialità, causata anche dall'allarmismo nella narrazione;

    nella prima giornata caratterizzata dalle nuove restrizioni introdotte col decreto-legge Festività, ma anche dai cenoni di Natale, il pubblico degli spettacoli serali è stato quasi azzerato. Incassi totali attorno ai 500.000 euro, come indica MYmovies;

    per confronto nello stesso giorno del 2019, gli incassi erano stati superiori ai 5.000.0000 di euro. Quest'anno praticamente -90 per cento di incassi;

    come denunciato dal presidente di Assomusica Vincenzo Spera, «spettacoli e locali sono al collasso»;

    appare quindi necessario introdurre un sistema di detrazione dei consumi culturali tramite interventi volti alla salvaguardia della cultura, attraverso misure che dispongano che le spese culturali individuali, quali acquisto di biglietti di ingresso e abbonamenti a musei, cinema, concerti, spettacoli teatrali e dal vivo e spese sostenute per l'acquisto di libri e di materiale audiovisivo protetti da diritti d'autore, possano essere detratte fiscalmente alla stregua delle spese mediche e in alternativa alle stesse;

    da diverso tempo l'industria culturale, anche musicale, teatrale, cinematografica italiana manifesta l'esigenza di introdurre una riduzione dell'aliquota Iva al quattro per cento sui prodotti musicali al fine di incentivare il rilancio dei consumi di supporti fisici ed equiparare questi ultimi ai prodotti editoriali, che già godono di un'aliquota agevolata, uniformando in tal modo il trattamento fiscale dei prodotti culturali, anche sui prodotti di musica registrata;

    la riduzione dell'aliquota sull'imposta sul valore aggiunto costituirebbe un concreto e indispensabile impulso per il settore, consentendo altresì di valorizzare l'immenso patrimonio culturale italiano e il considerevole valore economico prodotto da quest'ultimo;

    secondo l'indice Desi di quest'anno, l'Italia si colloca al 23° posto in termini di connettività tra gli Stati membri dell'Unione europea mentre lo scorso anno eravamo al 17°;

    il 61 per cento delle famiglie è abbonato alla banda larga fissa, un dato inferiore alla media dell'Unione europea (77 per cento);

    il Piano di intervento «Italia a 1 Giga» è il primo dei piani di intervento pubblico previsti nella Strategia italiana per la Banda Ultra Larga – Verso la Gigabit Society, approvata dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CiTD) il 25 maggio 2021, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza;

    dal 6 agosto al 15 settembre 2021 il Piano è stato posto in consultazione pubblica;

    nel corso della consultazione pubblica è emerso il tema dell'utilizzo delle eventuali risorse residue;

    i collegamenti internet a banda ultralarga costituiscono il presupposto per l'esercizio di diritti essenziali, costituzionalmente garantiti, come i diritti allo studio e al lavoro;

    la domanda di connettività deve andare di pari passo con la costruzione delle infrastrutture;

    come indicato da Liturri su «La Verità», «La vittima inaugurale del complesso intreccio normativo, burocratico e procedurale che è stato messo in piedi per gestire il PNRR, è il credito di imposta del 50 per cento (40 per cento dal 2022) per investimenti in beni materiali e immateriali rispondenti ai requisiti “4.0”, cioè a elevata componente tecnologica e digitale. Una misura che, con diverse modalità ben note agli imprenditori e ai consulenti, esiste già dal 2017 ed è sempre stata pacificamente cumulabile con altri incentivi come la Legge Sabatini o il credito di imposta per investimenti al sud. L'unico limite è sempre stato il divieto di superamento del 100 per cento del costo. Ma, dal 2021 – anche per fare numero e raggiungere la quota del 25 per cento del PNRR dedicata alla transizione digitale – l'incentivo per beni “4.0” è finanziato da 13 miliardi di fondi Unione europea e altri 5 di fondi nazionali ed è entrato nella misura 1 del PNRR sotto il nome “transizione 4.0”. Deve quindi necessariamente rispettare le regole UE. (...) il divieto di doppio finanziamento per lo stesso costo non riguarda solo strumenti e programmi dell'Unione, ma si estende a incentivi finanziati con risorse del bilancio statale. Quindi qualsiasi iniziativa finanziata dal PNRR sarà caratterizzata dall'assoluto divieto di cumulo con qualsiasi altro tipo di agevolazione. (...) Gli imprenditori che avevano pianificato o già eseguito investimenti facendo affidamento sull'agevolazione 4.0, cumulata con la legge Sabatini o il credito di imposta per gli investimenti al Sud, o altri aiuti regionali come il regime “ombrello” del decreto “Rilancio” del 2020, si troveranno così costretti a scegliere tra la prima agevolazione e una delle altre. Questi sono i “regali” della UE»;

    la misura, come noto, è largamente usata per la transizione digitale delle aziende editoriali;

    appare al firmatario urgente e necessaria una campagna informativa istituzionale gestita dal Dipartimento dell'informazione e dell'editoria su giornali, radio e tv sia nazionali che locali;

    il Dipartimento dell'informazione e dell'editoria ha prodotto uno studio intitolato dossier «Il sostegno all'editoria nei principali Paesi d'Europa – Politiche di sostegno pubblico a confronto» che ha messo a confronto le politiche di sostegno di un gruppo selezionato di otto Stati europei (Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Norvegia, Regno Unito e Svezia);

    dallo studio emerge come l'Italia sia penultima in Europa per investimenti nel settore editoriale;

    l'Italia spende lo 0,0014 per cento del Pil per il sostegno al settore, mentre la Francia lo 0,017 per cento, la Svezia lo 0,021 per cento fino alla Danimarca lo 0,041 per cento,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte all'introduzione di incentivi alla domanda di cultura, come la detrazione del consumo culturale e l'abbattimento dell'Iva al 4 per cento sui prodotti culturali, e a emanare un piano di sostegno economico a causa della contrazione economica derivante dal decreto-legge Festività per le imprese, anche della cultura, dell'editoria e dello sport;

   a valutare l'opportunità di garantire l'introduzione di incentivi per la domanda di banda ultralarga nell'ambito del Piano Italia 1 giga, come i «voucher» per le famiglie e le piccole e medie imprese, anche culturali, sportive e in ambito editoriale, e, anche nell'ambito del settore editoriale, garantire che il credito d'imposta «Transizione 4.0» sia cumulabile con altri incentivi, risolvendo le criticità esposte in premessa, così come iniziare un percorso di riforma dell'infrastruttura pubblica di sostegno dell'ambito editoriale, di modo da sostenere il settore nella transizione digitale e nella crisi pandemica;

   a valutare l'opportunità di introdurre, nell'ambito delle normative di sostegno all'innovazione e alla ricerca e sviluppo nelle imprese, una revisione della normativa sul patent box, mantenendo l'intento originario, salvaguardando gli effetti pro-competitivi dell'esistente normativa, garantendo l'alternatività tra le due discipline ora in vigore, chiarendo come non vi possa essere il cumulo delle agevolazioni sui medesimi beni intangibili valorizzati.
9/3424/65. (Testo modificato nel corso della seduta) Mollicone, Pettarin, Fitzgerald Nissoli, Tasso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica culturale

detrazione fiscale

musica