Legislatura: 18Seduta di annuncio: 622 del 29/12/2021
Primo firmatario: ANGIOLA NUNZIO
Gruppo: MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
Data firma: 29/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 30/12/2021 FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 29/12/2021
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/12/2021
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/12/2021
ACCOLTO IL 30/12/2021
PARERE GOVERNO IL 30/12/2021
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 30/12/2021
CONCLUSO IL 30/12/2021
La Camera,
premesso che:
la legge di bilancio all'esame prevede una riforma degli scaglioni e delle aliquote Irpef volta ad alleggerire il carico fiscale per i contribuenti con i redditi medi; le nuove aliquote saranno infatti del 23 per cento per i redditi fino a 15.000 euro, del 25 per cento per i redditi fino a 28.000 euro, del 35 per cento per i redditi fino a 50.000 euro e del 43 per cento per i redditi oltre 50.000 euro;
i giovani saranno toccati solo in minima parte da tali interventi, dal momento che secondo l'Istat, un giovane mediamente guadagna 9.900 euro lordi annui fino a 24 anni e 15.500 euro tra i 25 e i 29;
la piramide dei redditi dei contribuenti giovani ha inoltre una base molto più larga rispetto a quella dei restanti contribuenti; infatti l'85 per cento di essi si colloca nel primo scaglione di reddito, quello fino a 15 mila, per il quale la riforma dell'Irpef non comporta risparmi d'imposta; un altro 14 per cento è nello scaglione successivo, quello che arriva fino a 28 mila euro, per il quale l'aliquota cala di 2 punti percentuali, dal 27 per cento al 25 per cento. Come calcolato dal Sole 24 Ore, in questo scaglione lo sconto fiscale dovuto all'abbassamento dell'aliquota potrebbe arrivare fino a 260 euro pro capite, ma per sei giovani su dieci potrebbe fermarsi sotto i 50 euro, dato che il loro reddito imponibile medio si aggira sui 17 mila euro, e quindi la riduzione dell'aliquota si applica su circa 2000 euro;
sempre il Sole 24 Ore ha calcolato che, nonostante i giovani in età lavorativa (20-34) siano il 15,7 per cento degli italiani, la legge di bilancio all'esame riserva loro solo il 2,5 per cento delle risorse complessive;
da una recente indagine demoscopica condotta da Demos, secondo il 68 per cento degli intervistati i giovani avranno una posizione sociale ed economica peggiore rispetto a quella dei genitori; il 67 per cento dei giovani tra i 18 e i 29 anni ritiene che l'unica speranza per fare carriera sia andare all'estero;
i giovani sono la classe di età in cui solitamente la necessità di risorse è più alta e la disponibilità è più limitata; questo fa sì che molti abbiano difficoltà a seguire corsi di formazione, a frequentare l'università o a spostarsi per cogliere nuove opportunità lavorative e formative; la disponibilità di risorse è inoltre fondamentale per aprire un'attività, separarsi dal nucleo familiare e pensare di costruire una famiglia. In questo contesto, come ricorda il Next generation di Azione, lo Stato deve intervenire per sostenere l'autonomia economica dei giovani, anche al fine di spezzare la forte correlazione tra risorse a disposizione della famiglia e le possibilità di successo dei figli, garantendo dunque una maggiore uguaglianza sostanziale dei suoi cittadini;
per questo la nostra proposta, formalizzata negli emendamenti depositati al Senato, era di indirizzare verso le fasce più giovani le risorse disponibili per la riforma fiscale, prevedendo una detassazione totale per i redditi dei giovani fino ai 25 anni e un dimezzamento della tassazione per i redditi per i giovani fino ai 29 anni con reddito non superiore a 30.000 euro, quanto meno fino all'allineamento del tasso medio di disoccupazione giovanile nazionale a quello rilevato nei Paesi dell'Unione europea,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare misure volte a sostenere le fasce più giovani della popolazione, al fine di sostenere, anche tramite la leva fiscale, la loro autonomia economica, formativa ed abitativa.
9/3424/261. (Testo modificato nel corso della seduta)
Angiola.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):indipendenza economica
riforma fiscale
imposta sul reddito