Legislatura: 18Seduta di annuncio: 622 del 29/12/2021
Primo firmatario: VIVIANI LORENZO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 29/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 30/12/2021 FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 29/12/2021
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/12/2021
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/12/2021
ACCOLTO IL 30/12/2021
PARERE GOVERNO IL 30/12/2021
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 30/12/2021
CONCLUSO IL 30/12/2021
La Camera,
premesso che:
l'articolo 100 del decreto-legge 104 del 2020 modificato dall'articolo 6-bis, comma 1, decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, sulle «Concessioni dei demanio marittimo, lacuale e fluviale», al comma 4 dispone che «dal 1° gennaio 2021 l'importo annuo del canone dovuto quale corrispettivo dell'utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime non può essere inferiore a euro 2.500. Per l'anno 2021, l'importo annuo del canone dovuto quale corrispettivo dell'utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime per attività sportive, ricreative e legate alle tradizioni locali, svolte in forma singola o associata senza scopo di lucro, e per finalità di interesse pubblico individuate e deliberate dagli enti locali territorialmente competenti non può essere inferiore a euro 500.»;
la suddetta nuova soglia va ad incidere sulla maggior parte dei soggetti economici titolari di concessioni demaniali marittime che occupano superfici di ridotte dimensioni, quali quelle destinate all'uso per finalità di pesca ed acquacoltura;
il provvedimento, infatti, non ha inciso sulle grandi concessioni che già pagavano importi superiori al minimo fissato, ha elevato invece i canoni minimi sulle micro e piccole concessioni del demanio marittimo, infatti, gli operatori del settore della pesca e acqua coltura si sono visti aumentare i costi fino a sette volte portando l'importo del canone da pagare da 362,90 a 2.500 euro annui;
questo aumento è avvenuto proprio in un momento in cui la pesca e acquacoltura, sono state già fortemente colpite dalla emergenza epidemiologica e che stanno quindi attraversando un periodo di grande difficoltà; con il significativo incremento dei costi concessori si sono venute a determinare ulteriori gravissime conseguenze in termini economici ed occupazionali mentre queste attività andrebbero invece supportate e incentivate con misure agevolative mirate, non con un aggravio di costi;
il comma 6-bis del decreto-legge n. 73 del 2021, cosiddetto Sostegni-bis ha invece diminuito il canone minimo a 500 euro per le concessioni demaniali marittime senza scopo di lucro,
impegna il Governo
nel rispetto della normativa europea di riferimento a valutare l'opportunità di rivedere, nel primo provvedimento utile, le disposizioni contenute nel comma 4 dell'articolo 100 del decreto-legge 104 del 2020 al fine di escludere o rimodulare dalla maggiorazione dei canoni demaniali marittimi, anche le attività del settore della pesca e acquacoltura e altre attività già in crisi, al pari dei soggetti previsti dall'articolo 6-bis del decreto-legge n. 73 del 2021, in quanto si sono verificate significative ricadute economiche sul settore.
9/3424/259. (Testo modificato nel corso della seduta)
Viviani.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):applicazione del diritto comunitario
industria della pesca
conseguenza economica