ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. DI BILANCIO 9/03424/257

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 622 del 29/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: LOSS MARTINA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 29/12/2021


Stato iter:
30/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 30/12/2021
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 29/12/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/12/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/12/2021

ACCOLTO IL 30/12/2021

PARERE GOVERNO IL 30/12/2021

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 30/12/2021

CONCLUSO IL 30/12/2021

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03424/257
presentato da
LOSS Martina
testo presentato
Mercoledì 29 dicembre 2021
modificato
Giovedì 30 dicembre 2021, seduta n. 623

   La Camera,

   premesso che:

    i commi da 859 a 862 prevedono interventi a sostegno delle filiere apistica, della frutta in guscio e delle filiere minori, in particolare, attraverso l'incremento del Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta in guscio;

    in particolare il comma 860 destina una somma pari ad euro 7,75 milioni per il 2022 dell'incremento previsto dal comma 859 al sostegno delle forme associative di livello nazionale tra apicoltori e promozione della stipula di accordi professionali; all'Incentivazione della pratica dell'impollinazione a mezzo di api; all'incentivazione della pratica dell'allevamento apistico e del nomadismo (interventi previsti dall'articolo 5, comma 1, lettere d), i) e l) della legge n. 313 del 2004);

    l'azione delle api è conosciuta ovunque per la loro preziosa produzione di miele e di polline, ma di gran lunga più importante è l'azione di impollinazione, processo indispensabile per la riproduzione delle piante;

    l'impollinazione rappresenta il principale meccanismo di riproduzione di quasi la generalità delle piante; moltissime specie vegetali dipendono, per la loro impollinazione, dagli insetti pronubi come le api e la maggior parte di quelle coltivate a fini alimentari;

    il valore economico globale generato dalle api con la loro attività pronuba, quindi, è di gran lunga superiore rispetto al valore derivante dalla vendita dei prodotti dell'alveare;

    durante le fioriture nelle coltivazioni, gli allevatori di api si mettono al servizio dei coltivatori fornendo le loro api per consentire l'impollinazione dei frutteti e di altre colture; il «servizio di impollinazione» così svolto rappresenta spesso la prima fonte di reddito per gli apicoltori, seguito poi dalla vendita del miele e degli altri prodotti apistici;

    la metà degli apicoltori pratica il nomadismo per la produzione del miele e del polline, cioè sposta gli alveari per inseguire fioriture di piante spontanee o coltivate, un servizio che spesso non è retribuito;

    attualmente il servizio di impollinazione, ovvero l'affitto delle arnie per il periodo della fioritura, ha un'aliquota ordinaria al 22 per cento. Data l'IVA sfavorevole gli apicoltori, invece di affittare le arnie con così poco ricavo, piuttosto le vendono ai frutticoitori, ma questi, una volta finita la stagione della fioritura, non avendo interesse a proseguire l'allevamento, bruciano le api con arnie e tutto. È una pratica assurda e contro ogni logica ecologica e di tutela del benessere delle api, causata solo da questa percentuale IVA;

    durante la discussione sia del decreto-legge del 26 ottobre 2019, n. 124, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili, che della legge di bilancio 2021 erano stati accolti due ordini del giorno (9/2220-AR/48 e 9/02790-bis-AR/145) con i quali si chiedeva di prevedere una riduzione dell'IVA sul servizio di impollinazione, ma a questi, ad oggi, non risulta essere stato dato seguito;

    anche alla Pappa Reale, che pur essendo un prodotto agricolo a tutti gli effetti, come da legge n. 313 del 2004 che disciplina l'apicoltura, non viene poi però trattata come tale a fini fiscali, infatti ad essa viene applicata l'aliquota del 22 per cento e non rientra tra i beni inseriti nella tabella A, parte I, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 (disciplina dell'IVA), nella quale sono elencati tutti i prodotti agricoli per la cui cessione effettuata dai produttori agricoli (miele, cera d'api greggia, polline, propoli, api e l'idromele), si applica l'IVA ad aliquota ridotta;

    pur considerando le norme contenute nella legge di bilancio all'esame importanti per il settore apistico sarebbe opportuno implementare queste disposizioni per il rilancio della filiera apistica, vista l'importanza che il settore da sempre riveste nel mondo agricolo ed agroalimentare, prevedendo anche una riduzione dell'IVA sia sul servizio di impollinazione, una attività agronomica fondamentale e strategica per il settore e per la vita delle api, che certamente andrebbe ulteriormente incentivata e promossa, che sulla pappa reale prodotto agricolo a tutti gli effetti, alla stregua del miele,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare, nel rispetto della normativa eurounitaria, iniziative che prevedano una riduzione dell'attuale aliquota IVA relativa al servizio di impollinazione, nonché a quella relativa alla pappa reale, portandoli a tutti gli effetti ad essere riconosciuti, anche economicamente, importanti per il settore.
9/3424/257. (Testo modificato nel corso della seduta) Loss.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

apicoltura

IVA

gruppo di produttori