ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. DI BILANCIO 9/03424/117

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 622 del 29/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: PORCHIETTO CLAUDIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 29/12/2021


Stato iter:
30/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 30/12/2021
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 29/12/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/12/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/12/2021

ACCOLTO IL 30/12/2021

PARERE GOVERNO IL 30/12/2021

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 30/12/2021

CONCLUSO IL 30/12/2021

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03424/117
presentato da
PORCHIETTO Claudia
testo presentato
Mercoledì 29 dicembre 2021
modificato
Giovedì 30 dicembre 2021, seduta n. 623

   La Camera,

   premesso che:

    l'industria cosmetica nazionale rappresenta più di 600 imprese, realtà imprenditoriali molto diverse tra loro: dalle multinazionali alle piccole e medie realtà produttive, che contano un totale di 36 mila addetti diretti (oltre il 54 per cento degli occupati sono donne) che diventano 400 mila sull'intera filiera cosmetica se si considerano gli occupati afferenti ai canali di estetica, acconciatura, profumeria, farmacia, erboristeria, grande distribuzione e vendita diretta;

    una larga parte del comparto italiano è a vocazione terzista – con un valore della produzione delle aziende che producono in conto terzi prossimo al 1.400 milioni di euro e una percentuale di fatturato proveniente dall'esportazione pari al 40 per cento;

    nonostante le difficoltà logistiche imposte dall'emergenza pandemica, la cosmetica si sta dimostrando fattore chiave sulle proiezioni che riguardano l'export: nel 2020 i dati registrano un balzo indietro di cinque anni con un valore pari a 4.154 milioni di euro (16,7 punti percentuali), ma rimane caratterizzato da una forte vocazione all'esportazione, tale da renderlo a tutti gli effetti un driver del Made in Italy nel mondo;

    tra i Paesi in cui l'export di prodotti cosmetici è più elevato – in termini di quantità e valore – vi sono i principali Paesi europei: Francia e Germania al primo e secondo posto, seguiti da Regno Unito, Spagna e Paesi Bassi, Polonia e Belgio;

   preso atto che:

    il raggiungimento da parte delle aziende cosmetiche italiane di una tale posizione rilevante nel mercato dell'Unione europea è stato possibile anche grazie all'efficacia e alla univocità delle disposizioni armonizzate di etichettatura previste dal regolamento cosmetico, n. 1223/2009, che hanno permesso alle aziende di realizzare etichette omogenee e valide in tutti i Paesi europei, riuscendo quindi a realizzare – anche nella pratica – un vero e proprio mercato unico europeo;

    questo standard virtuoso rischia di essere vanificato dal recepimento della Direttiva (UE) 2018/851 sui rifiuti e della Direttiva (UE) 2018/852 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che diversi Paesi dell'Unione europea stanno perseguendo attraverso modalità e strumenti differenti, causando una pericolosa proliferazione di normative e indicazioni tecniche divergenti che porterebbero il mercato unico a regredire verso 27 mini-economie circolari;

    al momento, infatti, l'iter di recepimento della norma di principio europea, sta creando una totale difformità di requisiti di etichettatura ambientale tra Italia, Francia, Portogallo, Austria, Paesi Bassi, Slovenia, Bulgaria e Spagna;

    in Italia, le nuove norme in materia di etichettatura ambientale dovrebbero entrare in vigore il prossimo 1° gennaio 2022, tramite l'attuazione del decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116;

    da fonti informali si apprende che il decreto cosiddetto «Milleproroghe», esaminato dal Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2021 e non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevedrebbe una nuova proroga tecnica di sei mesi – al 30 giugno 2022 – destinata all'emanazione da parte del Ministero della transizione ecologica di un decreto attuativo di recepimento delle linee guida del Conai sul quale verrebbe espletata la procedura di notifica alla Commissione europea;

   considerato che:

    l'attuale impostazione della norma costringe le aziende cosmetiche a provvedere a etichette personalizzate per ogni Paese, con un sensibile aumento dei costi – quantificati alla pari della plastic tax –, nonché una inevitabile complessa riorganizzazione delle catene produttive, escludendo il perseguimento delle economie di scala utili al controllo dei prezzi al consumatore, con rischio di sprechi di prodotti con etichettatura disomogenea o che gli scaffali rimangano vuoti;

    a differenza di altri settori produttivi, il packaging cosmetico è caratterizzato da dimensioni molto piccole e da caratteristiche di confezioni di alta qualità (luxury packaging) sui quali risulta molto complesso inserire la quantità e la tipologia di informazioni – siano esse in versione testuale o digitale – richieste dall'imminente normativa italiana in materia di etichettatura ambientale;

   considerato infine che:

    è già in corso la revisione della Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, così come avviato l'iter da parte della Commissione per l'armonizzazione delle normative sulla differenziazione e la raccolta dei rifiuti (come previsto dalla Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE) e che questi processi comporterebbero, da un lato ulteriori aggiornamenti della normativa di riferimento nel breve termine, e dall'altro una potenziale duplicazione dei costi per le aziende,

impegna il Governo:

  a valutare l'opportunità di:

   promuovere l'attuazione delle pratiche e dei processi volti al raggiungimento di una vera e propria economia circolare attraverso modalità che riescano a salvaguardare il progresso e il mantenimento delle migliori pratiche europee, quale quella dell'integrazione del mercato cosmetico, e non rappresentino, invece, un regresso forzato dagli standard acquisiti;

   utilizzare la proroga annunciata al fine di creare una fase di transizione tra l'entrata in vigore delle norme di attuazione del decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116 e le ulteriori disposizioni derivanti dalla revisione (già in atto) della Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, così da poter promuovere le opportune negoziazioni volte ad armonizzare l'applicazione su tutto il territorio comunitario;

   promuovere, a livello nazionale ed europeo, tutte le iniziative utili al fine di:

    permettere al settore di non fare un passo indietro in termini di omogeneità dei prodotti, della produzione e della distribuzione a livello europeo;

    evitare che le disposizioni tecniche sull'etichettatura vengano utilizzate dai singoli Stati membri come ostacoli e vincoli non tariffari alla libera circolazione delle merci a danno della posizione di preminenza italiana nel settore della cosmesi internazionale;

    non sottoporre le aziende, che si stanno ancora rialzando dagli effetti negativi connessi al biennio di pandemia, all'ulteriore Impatto economico negativo creato dall'aggiornamento delle etichette, delle catene produttive e logistiche, anche considerando l'alta probabilità che un nuovo processo di adeguamento sarà necessario nel breve periodo a causa dalla revisione in corso della Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio.
9/3424/117. (Testo modificato nel corso della seduta) Porchietto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gestione dei rifiuti

imballaggio

libera circolazione delle merci