ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03257/007

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 564 del 14/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: CRIPPA DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/09/2021


Stato iter:
14/09/2021
Fasi iter:

RITIRATO IL 14/09/2021

CONCLUSO IL 14/09/2021

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03257/007
presentato da
CRIPPA Davide
testo di
Martedì 14 settembre 2021, seduta n. 564

   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 3 del citato provvedimento reca misure per il trattamento di integrazione salariale in favore di imprese di rilevante interesse strategico nazionale;

    l'aumento dei prezzi delle materie prime energetiche continua a generare conseguenze che rischiano di frenare la ripresa economica in atto: l'inflazione rischia infatti di danneggiare in particolare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali – che scontano prezzi dell'energia storicamente inferiori a quelli italiani – con impatti significativi anche sulla stabilità dei lavoratori e sulle nuove assunzioni;

    l'allarme diffuso, soprattutto nelle piccole aziende che stanno per ripartire, è che la questione delle materie prime energetiche inneschi un pericoloso circolo vizioso: se l'effetto degli aumenti non si arresta, infatti, si arriverà a breve ad una difficoltà di approvvigionamento a costi stabili, con costi fissi imprevisti che potrebbero condurre verso gravi ripercussioni economiche, sociali e sull'attuazione del Pnrr;

    sebbene nel trimestre scorso, il Governo abbia sterilizzato parzialmente questi rincari, la situazione rimane estremamente preoccupante. Occorre pertanto adottare misure straordinarie e soprattutto di lunga prospettiva, in grado di mantenere alta l'attenzione anche sul tema della riduzione delle emissioni di CO2;

    una soluzione plausibile e di lungo respiro sarebbe sovvenzionare gli oneri di sistema presenti in bolletta con altre fonti di finanziamento come sta accadendo, per esempio, in paesi come la Spagna, la Germania e la Gran Bretagna dove sono in itinere iniziative legislative volte a rimodulare le voci delle bollette energetiche pagate dagli utenti finali;

    in particolare in Spagna, il governo è intervenuto a favore dei clienti domestici con contratti fino a 10 kW sia abbassando l'IVA dal 21 per cento al 10 per cento per i clienti domestici sia adottando misure ad hoc per i clienti cosiddetti vulnerabili e scontando del 25 per cento la bolletta della luce per i lavoratori autonomi che hanno perso oltre il 75 per cento del reddito medio semestrale con possibilità di sospendere temporaneamente, sia per le aziende che per i lavoratori autonomi, i contratti di energia e gas o di abbassare la potenza contrattuale del proprio contatore gratuitamente. Inoltre ha previsto, al fine di ridurre il peso degli oneri delle rinnovabili, l'istituzione di un Fondo Nazionale per la sostenibilità del sistema elettrico, alimentato da risorse statali e comunitarie; saranno le imprese petrolifere, quelle del gas e i venditori di tutti i settori energetici, con qualche eccezione, a pagare gli oneri per le rinnovabili assieme ai clienti finali (oneri che in Spagna pesano sulla bolletta per circa il 16 per cento mentre in Italia vanno oltre il 20 per cento). Da ultimo il governo spagnolo ha annunciato che adotterà nuove misure per fronteggiare l'aumento dei prezzi dell'elettricità nel Paese iberico, ai massimi storici in questo momento, riducendo, tra le altre cose, dal 5,1 per cento allo 0,5 per cento la tassa sull'energia elettrica;

    in Gran Bretagna, il cosiddetto caro-bollette ha portato il governo ad attivare un sistema di alert di prezzo sul libero mercato come salvagente per quei clienti fedeli ad un fornitore che sarebbero così esposti a rincari eccessivi: lo strumento avvisa il consumatore dell'esistenza di offerte più convenienti. Si è poi pensato di prorogare la tutela di prezzo oltre la scadenza prevista, al fine di non lasciare il consumatore in balia della tensione sui prezzi e di un mercato eccessivamente aggressivo;

    occorre, pertanto, anche nel nostro Paese attuare misure strutturali che rivedano in tempi rapidi la fiscalità inerente le bollette ad esempio mediante una riduzione dell'IVA sull'energia elettrica e il gas (attualmente la media elettrica è 10 per cento e quella del gas al 15 per cento) e, al contempo, l'implementazione di un sistema che disattivi la sterilizzazione dell'IVA sotto un certo indice di prezzo per scongiurare il rischio di un minor gettito per la finanza pubblica. Si potrebbe inoltre proseguire sulla strada dell'utilizzo del maggior gettito derivante dalla vendita all'asta delle quote di CO2 per calmierare i prezzi o ricorrere alla creazione di un meccanismo di gradualità, attraverso l'istituzione di un fondo alimentato anche dai venditori di tutti i settori energetici non rinnovabili, con la precipua finalità di coprire gli oneri a copertura delle fonti rinnovabili, anche alimentato dai proventi delle aste CO2, già disponibili, in modo da poter essere tempestivamente operativo,

impegna il Governo

ad adottare, alla luce di quanto esposto in premessa, appositi provvedimenti normativi, anche d'urgenza, tesi all'implementazione di misure atte a mitigare in modo strutturale i costi delle bollette per imprese e cittadini al fine di evitare gravi ripercussioni economiche e sociali.
9/3257/7. Davide Crippa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

prezzo di mercato

mercato