Legislatura: 18Seduta di annuncio: 510 del 18/05/2021
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021 BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021 MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 18/05/2021 Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA DICHIARAZIONE GOVERNO 18/05/2021 Resoconto CASTELLI LAURA VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE) PARERE GOVERNO 19/05/2021 Resoconto CASTELLI LAURA VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE IL 18/05/2021
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/05/2021
ACCOLTO IL 19/05/2021
PARERE GOVERNO IL 19/05/2021
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 19/05/2021
CONCLUSO IL 19/05/2021
La Camera,
premesso che:
il presente provvedimento reca misure a sostegno delle grandi imprese;
tra le misure vi è la possibilità di accedere ai fondi per il sostegno delle grandi imprese in difficoltà a seguito della pandemia anche per le imprese in amministrazione straordinaria;
le misure sono subordinate all'autorizzazione da parte dell'Unione europea ai sensi dell'articolo 108 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea;
le necessarie autorizzazioni richiedono tempistiche lunghe, sostanzialmente incompatibili con le necessità impellenti delle imprese in difficoltà;
di particolare interesse è la vertenza ACC-Embraco, che tiene con il fiato sospeso circa 700 famiglie che rischiano di perdere definitivamente il posto di lavoro poiché iniziano ad arrivare le prime lettere di licenziamento, a far data dal 22 luglio per lo stabilimento di Riva di Chieri;
in attesa di addivenire a una soluzione della crisi, appare necessario garantire opportuni ammortizzatori sociali ai lavoratori coinvolti. Di particolare aiuto per la vicenda ACC-Embraco potrebbe essere l'estensione delle misure previste dagli articoli 43-bis e 44 del decreto-legge n. 109 del 2018, cosiddetto «Decreto Genova»;
nel corso degli incontri ministeriali è emersa la difficoltà, da parte della Curatela, ad attivare gli ammortizzatori sociali in attesa che si definisca il progetto ITALCOMP;
ai sensi della normativa vigente, la Curatela non può accedere alla CIGS senza sostenere oneri, come previsto ai tempi dall'articolo 44 del decreto-legge «Genova» n. 109 del 2018. Tale articolo dispone che per gli anni 2019 e 2020 può essere autorizzato sino ad un massimo di dodici mesi complessivi, previo accordo stipulato in sede governativa presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, anche in presenza del Ministero dello sviluppo economico e della Regione interessata, il trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale qualora l'azienda abbia cessato o cessi l'attività produttiva e sussistano concrete prospettive di cessione dell'attività con conseguente riassorbimento occupazionale, oppure laddove sia possibile realizzare interventi di reindustrializzazione del sito produttivo, nonché in alternativa attraverso specifici percorsi di politica attiva del lavoro posti in essere dalla Regione interessata;
l'articolo 43-bis prevede che per gli anni 2020 e 2021, le società sottoposte a procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria che abbiano usufruito del trattamento di integrazione salariale straordinaria negli anni 2019 e 2020 possano essere esonerate dal pagamento delle quote di accantonamento del trattamento di fine rapporto, relative alla retribuzione persa a seguito della riduzione oraria o sospensione dal lavoro, e dal pagamento del contributo previsto;
la proroga delle misure per gli anni 2021 e 2022, avvenuta legge finanziaria per il 2021, ha escluso la proroga dell'efficacia dell'articolo 43-bis per cui le procedure concorsuali sono attualmente tenute al pagamento degli oneri spettanti;
parimenti non è stato definito se tali oneri siano da ritenersi esenti in caso di procedure concorsuali che chiedano l'accesso alla cassa COVID-19;
questo comporta che le Curatele che non dispongono di risorse finanziarie, come quella dell'ex Embraco, non possano procedere alla richiesta di cassa integrazione anche se vi è, in previsione, un piano sostenibile per una possibile reindustrializzazione;
infine, la mancata conferma della possibilità di prorogare per ulteriori 6 mesi la CIGS per cessazione, come invece era previsto nella legge finanziaria 2020, ha ulteriormente ridotto le possibilità di accesso alla cassa integrazione per le procedure concorsuali;
appare necessario e urgente, quindi un intervento normativo che consenta alle aziende a favore dei cui lavoratori siano in corso interventi a titolo di Cassa Integrazioni Guadagni straordinaria, per le quali il percorso di ristrutturazione, di reindustrializzazione o di cessione prefigurato nei tavoli di crisi ministeriali o regionali attivati in relazione alle loro condizioni occupazionali sia stato rallentato o danneggiato dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, di poter fare ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria, sospendendo il trattamento straordinario in atto che riprenderà a decorrere sino alla sua conclusione al termine del trattamento ordinario,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative legislative necessarie urgenti per l'accesso alla Cassa integrazione Guadagni ordinaria per i lavoratori coinvolti nella vertenza ACC-Embraco.
9/3099/67. Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Bignami, Montaruli, Mollicone, Bonomo.