ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03099/049

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 510 del 18/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: CIABURRO MONICA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021
DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA 18/05/2021


Stato iter:
19/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/05/2021
Resoconto CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 19/05/2021
Resoconto CASTELLI LAURA VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/05/2021
Resoconto CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO GOVERNO 19/05/2021
Resoconto CASTELLI LAURA VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/05/2021

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 18/05/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/05/2021

DISCUSSIONE IL 19/05/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 19/05/2021

ACCOLTO IL 19/05/2021

PARERE GOVERNO IL 19/05/2021

APPROVATO IL 19/05/2021

CONCLUSO IL 19/05/2021

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03099/049
presentato da
CIABURRO Monica
testo presentato
Martedì 18 maggio 2021
modificato
Mercoledì 19 maggio 2021, seduta n. 511

   La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, cosiddetto Decreto Sostegni, è un provvedimento riconducibile alla finalità di fornire misure di sostegno, principalmente economiche, per i settori economici e le pubbliche amministrazioni colpiti dalla crisi da COVID-19;
    il decreto-legge n. 41 del 2021 è riconducibile, come indicato dalla sentenza n. 244 del 2016 della Corte Costituzionale, alla categoria dei «provvedimenti governativi ab origine a contenuto plurimo», categoria indicata per annoverare quei provvedimenti nei quali le molteplici disposizioni che li compongono, ancorché eterogenee dal punto di vista materiale, presentano una sostanziale omogeneità di scopo la chiusura delle attività economiche relative alla cosiddetta «economia della montagna», in conseguenza alle misure di contenimento da COVID-19, ha portato ad un tracollo di oltre il 70 per cento del fatturato dell'intero comparto della montagna, per una perdita economica superiore ai 10 miliardi di euro, senza considerare le ripercussioni su tutti i Comuni afferenti all'indotto, anche turistico;
    a fronte di queste gravi perdite economiche, senza considerare le ripercussioni su indotto, occupazione e sopravvivenza delle comunità dove le predette attività economiche insistono, il decreto-legge n. 41 del 2021, all'articolo 2, ha messo a disposizione 700 milioni di euro, a supporto delle realtà montane, con la possibilità, politicamente convenuta in sede di Conferenza delle Regioni, di poter incrementare la dotazione a 800 milioni di euro, cifre che in entrambi i casi sono ampiamente insufficienti a ristorare in maniera adeguata l'intero comparto economico;
    le aree interne e montane sono soggette ad una pesante sperequazione nei confronti delle altre aree nazionali sia per i gravi danni economici subiti in conseguenza delle misure di contenimento del COVID-19, che per la possibilità di accesso ad altre misure di rilancio economico di breve durata temporale, come il così detto Superbonus 110 per cento, istituito con il decreto-legge n. 34 del 2020, così detto Decreto Rilancio;
    al netto di una proroga della misura prevista nell'anno 2022, anche in seno alle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la proroga per il 2023, promessa a più riprese dal Governo, non è ancora stata predisposta, lasciando nell'incertezza numerose realtà economiche e produttive;
    considerando le lungaggini legate alle tempistiche attuative della misura, che vanno anche dai 6 ai 12 mesi per la produzione di alcune autorizzazioni per l'avvio dei lavori, e la mancata attuazione di alcune misure particolarmente essenziali per i piccoli Comuni, come l'assunzione di personale comunale in deroga per la gestione degli oneri relativi al Superbonus, ulteriori tentennamenti da parte del Governo in questo senso configurano grave pregiudizio anche nei confronti delle amministrazioni comunali;
    in tal senso si rappresenta come, nelle aree montane, non sia possibile mantenere i cantieri edili in attività per i medesimi periodi di tempo valenti nel resto dei territori della penisola, al punto che, tra gelate ed altre intemperie, è da considerarsi ottimale un periodo di operabilità di 6 mesi, contro i 10-12 che si hanno mediamente a disposizione nelle aree non montane del Paese;
    in questo senso, senza una semplificazione della misura, una proroga almeno della misura fino al 2023 ed una agevolazione in materia di assunzioni di personale in deroga per i Comuni, sarà impossibile per il Superbonus 110 per cento trovare piena applicabilità, rispettando la ratio della misura come determinante per il rilancio della transizione ecologica nel comparto edilizio con la diffusione di abitazioni ed edifici mediamente meno energivori,

impegna il Governo

   a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a:
    a) incrementare, anche mediante il prossimo intervento normativo di sostegno economico diffuso, fa dotazione economica a supporto dell'intero apparato economico relativo ai Comuni montani, impegnando una cifra totale di almeno 1 miliardo di euro, prevedendo modalità di erogazione tempestive e meccanismi di accesso più agevoli anche nei confronti di tutte quelle aree montane legate al turismo di prossimità;
    b) valutare di prevedere anche per aree montane, misure particolari di proroga e semplificazione per agevolare l'accesso e l'avvio di lavori e progettualità connesse alla misura del Superbonus 110 per cento, anche valutando una maggiore interoperabilità con le misure previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
9/3099/49. (Testo modificato nel corso della seduta) Ciaburro, Caretta, Zucconi, Caiata, De Toma, Mollicone.