ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02757/007

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 477 del 30/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: PLANGGER ALBRECHT
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 30/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GEBHARD RENATE MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 30/03/2021
ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 30/03/2021
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 30/03/2021


Stato iter:
31/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 30/03/2021
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
PARERE GOVERNO 31/03/2021
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/03/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/03/2021

ACCOLTO IL 31/03/2021

PARERE GOVERNO IL 31/03/2021

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 31/03/2021

CONCLUSO IL 31/03/2021

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02757/007
presentato da
PLANGGER Albrecht
testo presentato
Martedì 30 marzo 2021
modificato
Mercoledì 31 marzo 2021, seduta n. 478

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in oggetto prevede, nell'indicare uno dei criteri di recepimento della Direttiva 2018/2001, all'articolo 5, comma 1, lettera ee), che siano oggetto di phase out – a partire dal 2024 e in modo progressivo – unicamente i bioliquidi caratterizzati da un elevato rischio di cambiamento indiretto della destinazione d'uso dei terreni;
    così scritta la lettera ee) rischia di andare oltre la cornice della Direttiva citata;
    in Italia, infatti, gli impianti del comparto della produzione di energia elettrica da bioliquidi («Comparto») utilizzano esclusivamente bioliquidi sostenibili certificati da soggetti abilitati a livello internazionale e accreditati secondo lo schema nazionale – Sistema Nazionale di Certificazione (SNC) – di cui al decreto ministeriale 14 novembre 2019 «Istituzione del Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi»;
    il Comparto è composto da quasi 200 impianti dedicati alla sola produzione elettrica e quasi 300 in assetto cogenerativo. Gli impianti garantiscono la generazione di circa 7 TWh annui di energia elettrica rinnovabile e programmabile e sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, con una potenza installata complessiva di circa 800 MW;
    la tecnologia utilizzata è interamente sviluppata in Italia. Alcuni di questi impianti sono stati dichiarati dalla ARERA, su comunicazione di TERNA, «essenziali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale». In vista, infatti, della crescente penetrazione delle FER intermittenti nel mix energetico nazionale, la programmabilità della produzione caratteristica di questa fonte la rende essenziale e sinergica con le altre rinnovabili. Appartengono a questo insieme impianti la cui produzione è già stata arrestata per la mancata attuazione del comma 8 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, sebbene insistessero sullo stesso sito industriale di altri impianti tuttora in produzione;
    la brusca sospensione anticipata degli incentivi, prevista dalla lettera ee), nonostante la dinamicità e la capacità di rispondere agli stimoli normativi dimostrata dal Comparto, determinerebbe la chiusura immediata degli impianti, con gravi e immediate ripercussioni sul fronte occupazionale. Il comparto garantisce lavoro ad oltre 6.000 unità tra addetti diretti, indiretti e delle imprese collegate, spesso in contesti territoriali disagiati (alto livello di disoccupazione o in ambiti di crisi aziendali: Acerra, Valbasento, Piombino, Gorizia, Ottana, eccetera);
    alcuni impianti garantiscono energia elettrica e termica ad interi cluster industriali, caratterizzati da elevati assorbimenti energetici, molti dei quali già da diversi anni operano in un contesto di economia circolare (comparti del settore dell’automotive, siti di lavorazione delle materie agro-alimentari o dell'industria dei carburanti di seconda generazione, cartiere, centri di recupero di oli usati, per citarne alcuni). La loro chiusura comporterebbe quindi il rischio di crisi industriali a cascata per il venir meno della competitività dei prezzi dell'energia elettrica;
    va inoltre sottolineato che la sospensione anticipata degli incentivi determinerebbe la perdita integrale di ingenti investimenti sostenuti dagli operatori, con evidente violazione di un principio di legittimo affidamento, che rappresenta un corollario del principio della certezza del diritto. L'ottenimento della qualifica di Impianti A Fonti Rinnovabili – IAFR da parte del GSE, infatti, garantisce formalmente all'operatore il diritto di ricevere incentivi. Gli impianti del Comparto producono energia rinnovabile con costi di esercizio, manutenzione e approvvigionamento tali da rendere necessario un sostegno pubblico per mantenere un margine operativo positivo;
    la disposizione contenuta nella lettera ee) comporterebbe quindi il rischio di contenziosi con l'amministrazione pubblica, per investimenti effettuati sulla base di incentivi concessi e successivamente ritrattati. L'amministrazione sarebbe chiamata a provvedere al relativo indennizzo degli operatori, per il pregiudizio arrecato in loro danno (ex articolo 21-quinquies della legge n. 241 del 1990 sul procedimento amministrativo);
    inoltre, molti degli investimenti effettuati hanno reso necessaria una copertura economica attraverso garanzie richieste ad istituti di credito, che risulterebbero quindi compromessi, con il rischio di notevoli esposizioni finanziarie;
    l'effetto della norma introdotta dalla lettera ee), peraltro, potrebbe essere diametralmente opposto a quello voluto: con la chiusura del Comparto (che utilizza esclusivamente materie prime certificate sostenibili), la produzione di tali materie prime verrebbe «dirottata» verso Paesi extra-europei che, non avendo ancora sviluppato una profonda cultura ambientale, non richiedono bioliquidi sostenibili,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, in coerenza con le finalità della Direttiva 2018/2001, che il phase out degli impianti possa essere implementato in modo graduale, in coerenza con la naturale scadenza degli incentivi, promuovendo, al contempo, iniziative di riconversione orientate all'utilizzo di altre materie prime rinnovabili (grassi o altri residui e sottoprodotti) o, laddove non fosse possibile, verso soluzioni efficienti (ad esempio impianti di cogenerazione ad alto rendimento) e/o funzionali alla sicurezza del sistema elettrico.
9/2757/7Plangger, Gebhard, Emanuela Rossini, Schullian.