CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 novembre 2023
207.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 66

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 28 novembre 2023. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze, Sandra Savino.

  La seduta comincia alle 13.45.

Schema di decreto legislativo recante razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari.
Atto n. 93.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

Pag. 67

  Vito DE PALMA (FI-PPE), relatore, rileva innanzitutto che lo schema di decreto legislativo del quale la Commissione avvia l'esame è composto da 27 articoli e attua, in massima parte, i principi di delega di cui all'articolo 16, comma 1, della legge delega n. 111 del 2023, che contiene princìpi e criteri direttivi per la revisione generale degli adempimenti tributari. Non formano invece oggetto di attuazione nell'ambito di questo schema di decreto legislativo i principi di cui al comma 2 dell'articolo 16. Il comma 2 esclude che i principi di cui al comma 1 concernano le accise e le altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi e individua due principi concernenti specificamente il riordino della disciplina delle cauzioni in materia di accisa e la revisione delle procedure amministrative per la gestione della rete di vendita dei prodotti del tabacco, oltre al divieto di vendita a distanza dei prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide contenenti nicotina.
  In estrema sintesi, ricorda che le disposizioni introducono innanzi tutto norme dirette a semplificare gli obblighi di dichiarazione per i contribuenti e per i sostituti d'imposta e la relativa modulistica ovvero gli adempimenti connessi al pagamento dei tributi con riguardo anche alla riorganizzazione delle scadenze sia dei pagamenti che delle dichiarazioni. In attuazione di specifici principi di delega sono poi previste, tra l'altro, misure di semplificazione in materia di adempimenti concernenti gli Indici sintetici di affidabilità fiscale, nonché misure sulla sospensione dell'invio ai contribuenti di specifici atti di contestazione o di invito alla compliance. Alcune norme contengono infine specifiche semplificazioni o rimozione di oneri burocratici.
  Più in dettaglio, l'articolo 1 prevede, in via sperimentale, una semplificazione della dichiarazione dei redditi di dipendenti e pensionati. In sintesi, viene riconosciuta la possibilità al contribuente di accedere alle informazioni in possesso dell'Agenzia delle entrate, ai fini della predisposizione della dichiarazione, che potranno essere così confermate o modificate.
  L'articolo 2 estende a tutte le tipologie reddituali riconducibili alle persone fisiche non titolari di partita IVA la possibilità di avvalersi nella dichiarazione dei redditi semplificata (modello 730). La norma, inoltre, riconosce ai contribuenti con un sostituto d'imposta tenuto a effettuare il conguaglio, la facoltà, finora prevista solo per i contribuenti privi di sostituto d'imposta, di richiedere direttamente il rimborso IRPEF all'Agenzia delle Entrate così come di effettuare i pagamenti delle imposte dovute con modello F24.
  L'articolo 3 esonera i sostituti d'imposta dall'obbligo di rilascio della certificazione unica per contribuenti che applicano il regime forfettario ovvero il regime fiscale di vantaggio.
  L'articolo 4 riconosce al depositario delle scritture contabili la possibilità di comunicare direttamente, previa precedente comunicazione al contribuente, all'Agenzia delle entrate la cessazione dell'incarico di tenuta delle scritture medesime.
  L'articolo 5 stabilisce che nell'ambito delle attività di revisione periodiche degli Indici sintetici di affidabilità fiscale, si svolgano anche analisi finalizzate alla riorganizzazione e razionalizzazione degli stessi anche al fine di garantirne la capacità di rappresentare le realtà economiche nonché le evoluzioni della classificazione Ateco.
  L'articolo 6 semplifica l'adempimento compilativo del Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli Indici sintetici di affidabilità fiscale-ISA da parte di imprese e lavoratori autonomi, rendendo disponibili a tali contribuenti, gli elementi e le informazioni in possesso dell'Agenzia delle entrate.
  L'articolo 7 individua, per l'anno 2024 e per gli anni successivi, un apposito termine entro cui l'Amministrazione finanziaria rende disponibili i programmi informatici relativi agli indici sintetici di affidabilità fiscale-ISA.
  L'articolo 8 modifica le modalità e i termini di versamento rateale delle somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte.
  L'articolo 9 modifica la disciplina dei versamenti minimi dell'IVA e delle ritenute Pag. 68sui redditi di lavoro autonomo, ampliando a 100 euro la soglia all'interno della quale è possibile rimandare il versamento al periodo successivo. La disposizione interviene, altresì, sul calendario del versamento delle ritenute sui corrispettivi dovuti dal condominio all'appaltatore.
  L'articolo 10 stabilisce che, nei mesi di agosto e dicembre, l'Agenzia delle entrate sospende l'invio di alcune comunicazioni che riguardano gli esiti di controlli, della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata, nonché gli inviti all'adempimento (cosiddette lettere di compliance).
  L'articolo 11 rimodula alcuni termini di presentazione delle dichiarazioni fiscali. In particolare, viene anticipato dal 30 novembre al 30 settembre il termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di IRAP e dall'ultimo giorno dell'undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta, all'ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta, il termine per le dichiarazioni dei soggetti all'imposta sul reddito delle persone giuridiche. La norma prevede, altresì, che dall'anno 2025 le dichiarazioni in materia di imposte sui redditi, di IRAP e di IRES possono essere presentate a partire dal 1° aprile.
  L'articolo 12 semestralizza, a partire dal 2024, il termine per l'invio al Sistema Tessera Sanitaria dei dati relativi alle spese sanitarie.
  L'articolo 13 esclude la decadenza dal beneficio dei crediti d'imposta, derivanti da agevolazioni concesse agli operatori economici, in caso di mancata indicazione in dichiarazione.
  L'articolo 14 eleva, per i soggetti cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, da 50.000 a 70.000 euro annui la soglia al di sotto della quale non è richiesto il visto di conformità per l'utilizzo in compensazione del credito IVA. I medesimi soggetti sono altresì esonerati dall'apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi IVA per un importo non superiore a 70.000 euro annui e passa da 20.000 a 50.000 annui la soglia al di sotto della quale non è richiesto il visto di conformità, per l'utilizzo in compensazione dei crediti ai fini delle imposte dirette e dell'IRAP.
  L'articolo 15 reca disposizioni volte a semplificare la modulistica prescritta per l'adempimento degli obblighi dichiarativi. In particolare si prevede che, a decorrere dal periodo d'imposta 2023, con provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle entrate siano progressivamente eliminate da ciascun modello le informazioni non rilevanti ai fini della liquidazione dell'imposta, ovvero quelle che l'Agenzia delle entrate può acquisire tramite sistemi di interoperabilità delle banche dati proprie e nella titolarità di altre amministrazioni.
  L'articolo 16 consente, in via sperimentale e facoltativa, di comunicare i dati delle ritenute e delle trattenute di lavoro dipendente e autonomo all'Agenzia delle entrate, utilizzando i servizi dell'Agenzia delle entrate per la predisposizione dei modelli di versamento F24 ed evitando di inserire i dati già comunicati nella dichiarazione modello 770. L'accesso a tale semplificazione è consentito ai sostituti d'imposta con un numero di dipendenti non superiore a cinque. Le disposizioni si applicano a decorrere dai versamenti relativi alle dichiarazioni dei sostituti d'imposta dell'anno d'imposta 2025.
  L'articolo 17 prevede, in caso di pagamenti ricorrenti con scadenza prestabilita, la possibilità di inviare in unica soluzione tutti i modelli F24 per il pagamento delle somme dovute alle varie scadenze, mediante autorizzazione preventiva all'addebito in conto corrente.
  L'articolo 18 prevede la possibilità di affiancare, alle attuali modalità di versamento di somme pagate coi modelli F24, anche le funzionalità offerte dalla piattaforma istituzionale PagoPA.
  L'articolo 19 prevede che dal 2024 l'Agenzia delle entrate renda disponibile, in via sperimentale, la dichiarazione dei redditi precompilata anche ai contribuenti titolari di redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e pensione.
  L'articolo 20 dispone che, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, Pag. 69possano essere individuati i termini e le modalità mediante i quali i soggetti terzi trasmettono all'Agenzia delle entrate, oltre ai dati relativi alle spese che danno diritto a deduzioni dal reddito o detrazioni dall'imposta, anche i dati relativi ai redditi percepiti dai contribuenti, da indicare nella dichiarazione dei redditi.
  L'articolo 21 consente al contribuente di delegare gli intermediari abilitati alla presentazione delle dichiarazioni in via telematica all'utilizzo dei servizi resi disponibili dall'Agenzia delle entrate e dall'Agenzia delle entrate-Riscossione mediante la compilazione di un unico modello.
  L'articolo 22 intende incrementare i servizi digitali offerti dall'Agenzia delle entrate a contribuenti e intermediari nonché migliorare e rafforzare quelli già esistenti.
  L'articolo 23 intende rafforzare i contenuti conoscitivi dell'area riservata (cosiddetto cassetto fiscale) messa a disposizione dei contribuenti sul proprio sito internet.
  L'articolo 24 consente di ottemperare agli obblighi di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi anche mediante soluzioni software che garantiscono la sicurezza e l'inalterabilità dei dati.
  L'articolo 25 reca norme di semplificazione delle modalità di deposito dei tipi di frazionamento presso i Comuni; si consente che tale attività sia effettuata direttamente, con modalità telematiche, direttamente dall'Agenzia delle entrate, mediante deposito dei tipi di frazionamento sul portale per i comuni, e contestuale comunicazione al comune interessato.
  Ricorda che gli articoli 26 e 27, infine, contengono le disposizioni finanziarie e l'entrata in vigore.

  Emiliano FENU (M5S) rileva che, alla luce di quanto illustrato dal relatore, il provvedimento non sembra perseguire, diversamente da quanto sostenuto dall'Esecutivo, un reale intento di semplificazione.
  Se da un lato esso prevede all'articolo 10 la rimodulazione del calendario fiscale, sospendendo gli invii delle comunicazioni sugli esiti dei controlli nei mesi di agosto e di dicembre, dall'altro lato al successivo articolo 11 lo schema anticipa di due mesi l'invio di alcune dichiarazioni, in particolare fissando al 30 settembre, in luogo della data del 30 novembre attualmente prevista, il termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di IRAP.
  Alla luce di tali norme, a sua opinione contraddittorie nello scopo, i professionisti – in luogo di essere alleviati dalle scadenze – nei mesi di agosto e dicembre saranno oberati da impegni e adempimenti connessi alla presentazione delle dichiarazioni: l'anticipo dei termini vanifica così l'intento di semplificazione.
  Ritiene che le disposizioni dello schema siano state evidentemente predisposte da strutture dell'Esecutivo che non conoscono le reali problematiche ed esigenze dei professionisti incaricati degli adempimenti fiscali.
  Dall'altro lato rammenta che, col medesimo asserito intento di semplificazione, l'articolo 15 del provvedimento intende eliminare alcuni elementi e informazioni dai modelli F24. In questo specifico caso, la semplificazione a suo parere è pressoché nulla, posto che da tempo tali modelli sono compilati con l'ausilio di appositi software.
  Conclude esprimendo la propria insoddisfazione su uno schema di decreto il quale, per la sua natura di atto legislativo delegato, non è modificabile dalle Commissioni parlamentari, che possono esclusivamente esprimere un parere. Ritiene tuttavia necessario evidenziare i profili di incoerenza con lo scopo perseguito.

  Vito DE PALMA (FI-PPE), relatore, interviene in replica al collega Fenu rammentando, anzitutto, la propria appartenenza al personale della pubblica amministrazione e rilevando che le norme dello schema sono state in realtà redatte con consapevolezza delle problematiche connesse agli adempimenti fiscali.
  Infatti, per quanto attiene ai profili di merito, sottolinea che la rimodulazione delle scadenze fiscali, di cui all'articolo 10 del provvedimento, riguarda la sospensione dell'invio di alcune comunicazioni sugli esiti dei controlli e della liquidazione delle imposte dovute su redditi assoggettati a tassazione separata, nonché gli inviti all'adempimentoPag. 70 (cosiddette lettere di compliance) da parte dell'Agenzia delle entrate, riferibili ad annualità precedenti. Si tratta dunque di atti con profili temporali diversi rispetto alle dichiarazioni dei redditi. Rileva che il combinato disposto delle due norme, una volta posto a regime, è invece foriero di benefici nei confronti dei contribuenti che, nei mesi di agosto e di dicembre, non riceveranno comunicazioni di irregolarità da parte del fisco.

  Marco OSNATO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia l'esame del provvedimento ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi.
Atto n. 88.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 23 novembre 2023.

  Saverio CONGEDO (FDI), relatore, formula sul provvedimento una proposta di parere favorevole, con alcune osservazioni, illustrandone nel dettaglio i contenuti (vedi allegato 1). Rammenta che il parere è stato redatto a seguito di interlocuzioni con i gruppi di maggioranza e di opposizione, nonché avendo acquisito gli orientamenti del Ministero dell'economia e delle finanze. Ricorda che all'interno del medesimo sono state inserite alcune osservazioni, mentre altri rilievi pervenuti dalle forze politiche non sono stati introdotti nella proposta perché non ritenuti compatibili con il quadro normativo tributario.

  Marco OSNATO, presidente, comunica che il gruppo Movimento 5 Stelle, il gruppo Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista e il gruppo Alleanza Verdi – Sinistra hanno presentato ciascuno una proposta di parere contrario, alternativa a quella del relatore, che sono a disposizione dei colleghi sulla piattaforma GeoComm (vedi allegati 2, 3 e 4).
  Avverte che in caso di approvazione della proposta di parere del relatore, le proposte alternative di parere si intenderanno precluse e non saranno pertanto poste in votazione.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) illustra il contenuto della proposta di parere contrario del proprio gruppo parlamentare.
  Evidenzia anzitutto che l'obiettivo della legge 9 agosto 2023, n. 111, di delega per la riforma del sistema fiscale, era, nelle intenzioni del Governo, quello di riscrivere l'intero sistema tributario italiano anche al fine di razionalizzare il sistema. Tuttavia, rileva come il primo provvedimento di attuazione preveda interventi relativamente limitati che, almeno formalmente, non hanno carattere strutturale perché limitati al solo 2024. L'intervento per il 2024 si sostanzia, in particolare, nella rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni, che passano da quattro a tre, nell'incremento della detrazione per lavoro dipendente e nell'abbattimento, per i redditi superiori a 50.000 euro, di 260 euro su una serie di detrazioni, principalmente quelle per oneri al 19 per cento (ad eccezione delle spese sanitarie) e quelle per liberalità e per assicurazioni per eventi calamitosi.
  Rileva che la riforma dell'IRPEF contenuta nel provvedimento in esame è un'operazione parziale, che non affronta il problema più rilevante, quello dell'erosione delle basi imponibili, e determina una perdita di progressività del sistema e un peggioramento dell'equità distributiva. Inoltre, la scelta di introdurre misure valide solo per un anno, che affrontano singoli aspetti della tassazione e interessano platee limitate di contribuenti, piuttosto che concentrare le risorse su interventi organici e strutturali, aumenta la complessità del sistema, peggiorando le criticità esistenti, e i costi amministrativi e di adempimento, anche per gli enti territoriali e per i sostituti di imposta, perché rende necessario adeguare anche la struttura delle addizionali locali solo per un anno e obbliga a effettuare il calcolo degli acconti Ires e Irpef in Pag. 71base al sistema vigente che non tiene conto delle modifiche.
  Rammenta inoltre che anche l'Ufficio Parlamentare di Bilancio ha ricordato, nel corso dell'audizione sul disegno di legge di bilancio per il 2024, l'operare congiunto del primo modulo di riforma dell'Irpef e della decontribuzione generalizzata aumenta l'erraticità delle aliquote marginali effettive sul reddito da lavoro dipendente, sulla cui sistemazione era intervenuta la riforma dell'Irpef entrata in vigore nel 2022; inoltre, la deduzione maggiorata per i costi riferiti agli incrementi occupazionali si affianca ad altre agevolazioni esistenti – aventi la stessa finalità e con durata equivalente o superiore – che si configurano come esoneri parziali o totali dal versamento dei contributi sociali a carico del datore di lavoro, accrescendo la complessità del sistema.
  Ritiene inoltre che anche il vantaggio fiscale possa risultare estremamente variabile, se si tiene conto della presenza di detrazioni per oneri e addizionali regionali e comunali: per i contribuenti sopra i 50.000 euro vi è un diverso risparmio fiscale, compreso tra zero e 260 euro, a seconda dell'ammontare degli oneri detraibili, un aspetto che riduce ulteriormente il principio di equità orizzontale; addirittura i redditi superiori a 240.000 euro, per i quali già a legislazione vigente le detrazioni sono azzerate, beneficeranno di un risparmio Irpef di 260 euro.
  Ad avviso del proprio gruppo parlamentare, l'introduzione di misure attuative della delega per un solo anno alimenta l'incertezza sulla futura evoluzione della politica fiscale perché implica l'impegno, che non emerge dal bilancio, a finanziare le stesse negli anni successivi, ipotecando così le manovre finanziarie future per reperire le coperture per più di 4 miliardi di euro necessarie, replicando la vecchia clausola di salvaguardia sull'IVA che ha pesantemente condizionato le manovre di bilancio negli anni passati.
  Sotto un diverso profilo, quello sull'Irpef è un intervento limitato finalizzato esclusivamente a tenere alta una promessa, quella della flat tax, che se resa effettiva non potrebbe che tradursi in tagli brutali alle spese di welfare a partire dalla salute, come dimostra l'esperienza dei paesi, arretrati, in cui la flat tax esiste davvero, e come dimostra anche l'inserimento di questo schema di decreto legislativo all'interno di una manovra che lascia drammaticamente definanziata la sanità.
  Rammenta che complessivamente, gli oneri finanziari netti dell'intervento sono stimati in circa 4,2 miliardi di euro (di cui 444 milioni di euro di riduzione delle detrazioni) cui il Governo intende far fronte principalmente cancellando in modo permanente l'agevolazione ACE – Aiuto alla crescita economica.
  Particolarmente rilevante in proposito appare al proprio gruppo parlamentare l'abolizione dell'ACE, che costituisce un incentivo permanente alla patrimonializzazione delle imprese. Pertanto la previsione della sua abolizione, senza la riduzione dell'aliquota dell'Ires sugli utili reinvestiti o la maggiorazione delle deduzioni del costo degli investimenti previsti dalla delega, a suo avviso aumenterà il costo degli investimenti autofinanziati, in un momento in cui il canale bancario per le imprese diviene sempre più proibitivo con i tassi di interesse in crescita.
  Dall'altro lato, desta particolare preoccupazione la circostanza per cui, secondo lo schema in esame, tra le voci di spesa che non potranno essere portate in detrazione rientrano anche le erogazioni liberali. Tale intervento appare in contrasto con la disciplina del Codice del Terzo Settore (decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117) che all'articolo 83, comma 1, prevede la possibilità del contribuente di detrarre dall'imposta lorda sul reddito un importo pari al 30 per cento degli oneri sostenuti per le erogazioni liberali a favore degli enti del Terzo settore, elevato al 35 per cento degli oneri sostenuti dal contribuente, qualora l'erogazione liberale sia a favore di organizzazioni di volontariato. Rammenta infatti le ultime stime sulle donazioni riportano un trend in crescita-incremento del 5 per cento dei donatori e del 40 per cento del valore della donazione in tre anni – dimostrando come l'incremento della quota Pag. 72di detrazione dal 26 al 30 per cento abbia avuto un effetto volano sulle donazioni.
  Rammenta infine che, dalla relazione tecnica dello schema di decreto emerge, inoltre, che l'impatto complessivo dell'intervento sulle detrazioni ammonta a circa 243 milioni di euro a fronte dei circa 4 miliardi di euro previsti della revisione dell'aliquota Irpef. Alla luce del numero limitato di contribuenti con tassazione positiva che si avvalgono delle detrazioni (circa il 2 per cento), l'effettività capacità di fare cassa tagliando le detrazioni sulle donazioni appare estremamente limitata, a fronte di un segnale molto negativo per il Terzo Settore che proprio nelle agevolazioni fiscali per il contribuente trova un importante strumento di raccolta fondi.

  Enrica ALIFANO (M5S) interviene per illustrare i principali elementi evidenziati nella proposta di parere contrario formulata dal proprio gruppo parlamentare.
  Ricollegandosi all'intervento del collega Merola, evidenzia il carattere temporaneo e non strutturale delle misure di revisione dell'Irpef contenute nello schema di decreto, rilevando che da tale temporaneità sembrerebbe evincersi una carenza di copertura finanziaria. Ritiene che tale sospetto possa essere avvalorato anche dalle osservazioni che corredano la proposta di parere avanzata dal relatore, in cui si invita il Governo, tra l'altro, a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni introdotte.
  Sotto un diverso profilo evidenzia che sono stati del tutto disattesi, o perlomeno non considerati dal provvedimento in esame, numerosi principi di delega contenuti nella legge n. 111 del 2023: ricorda in particolare che, secondo quanto previsto dalla legge di delega, la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche avrebbe dovuto anzitutto perseguire la revisione e la graduale riduzione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), nel rispetto del principio di progressività, attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall'imposta lorda e dei crediti d'imposta, tenendo conto delle loro finalità e favorendo in particolare: i nuclei familiari con disabilità e con figli; la tutela del bene costituito dalla casa, in proprietà o in locazione, e di quello della salute delle persone, dell'istruzione e della previdenza complementare; agli obiettivi del miglioramento dell'efficienza energetica, della riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio esistente nonché della rigenerazione urbana e della rifunzionalizzazione edilizia, anche favorendo la propensione a stipulare assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi; l'inserimento nel mercato del lavoro dei giovani che non hanno compiuto il trentesimo anno di età. A suo avviso, dunque, le disposizioni dello schema apportano limitati vantaggi ai redditi medio-bassi.
  Esprime altresì il dissenso del proprio gruppo parlamentare rispetto all'abolizione dell'ACE, strumento rivelatosi efficace per le imprese.
  Ricollegandosi al precedente intervento, manifesta quindi contrarietà anche in ordine alle disposizioni che riducono le detrazioni per Onlus ed enti del Terzo Settore.
  A nome del proprio gruppo parlamentare preannuncia in conclusione il voto contrario sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore, affermando che lo schema di decreto non garantisce adeguatamente il perseguimento di obiettivi di equità orizzontale.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) illustra gli elementi essenziali della proposta di parere contrario formulata dal proprio gruppo parlamentare.
  Come ha più volte rilevato nel corso dell'esame dello schema evidenzia, anche a nome del proprio gruppo parlamentare, l'esigenza di insistere per una riforma della tassazione in senso progressivo, che tuteli in particolare i redditi da lavoro dipendente e, più in generale, i soggetti che adempiono regolarmente ai propri obblighi tributari; rammenta al contempo di avere più volte stigmatizzato scelte politiche volte invece a proteggere i redditi elevati, a non punire i contribuenti che sottraggono reddito al fisco italiano portandolo nei cosiddetti paradisi fiscali, nonché coloro che evadono o eludono i tributi e, sistematicamente,Pag. 73 possono contare sull'emanazione di provvedimenti di condono, ormai denominati misure di «pace fiscale».
  Rammenta che gli interventi dello schema, nella misura in cui incidono sul gettito complessivo atteso dallo Stato, indirettamente riducono i servizi pubblici, quali la sanità, di cui usufruiscono le fasce deboli della popolazione. Esemplificativo di tale atteggiamento è la recente notizia che il Governo non intende prorogare le misure relative al mercato tutelato nel settore dell'energia, penalizzando anche in questo caso i cittadini più fragili.
  Non ritiene condivisibile una riforma che intenda ridurre il prelievo fiscale, nella convinzione che ciò corrisponda a un aumento della produzione e, dunque, a un incremento del gettito.
  Sotto un diverso profilo, esprime timori verso un impianto normativo che incentiva la frammentazione e la cedolarizzazione della tassazione dei redditi, con il rischio ulteriore di complicare il sistema.

  Emiliano FENU (M5S) interviene per precisare ulteriormente il contenuto della proposta di parere contrario del proprio gruppo su un atto che, a suo avviso e diversamente da quanto affermato dall'Esecutivo, non è stato redatto tenendo a mente le esigenze dei contribuenti e dei professionisti del settore.
  Anzitutto, rammenta come la legge delega non preveda, tra i princìpi e i criteri direttivi, l'abolizione dell'ACE.
  Inoltre esprime la propria preoccupazione per la previsione, contenuta nella manovra di bilancio 2024, dell'obbligo per le imprese di sottoscrivere una polizza assicurativa contro le calamità naturali. Si tratta di un onere molto rilevante, in particolare per le microimprese, anche in considerazione di stime assai elevate dei costi annuali di siffatta polizza. La previsione di tale obbligo appare particolarmente preoccupante in considerazione, tra l'altro, della riduzione delle agevolazioni fiscali prevista dallo schema in esame, tra cui le detrazioni dei premi per le polizze assicurative. Invita dunque il Governo di rimediare a tale contraddizione.

  Il sottosegretario Sandra SAVINO, dichiara di condividere i contenuti della proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole, con osservazioni, formulata dal relatore.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che, essendo stata approvata la proposta di parere del relatore, non saranno poste in votazione, risultando precluse, le proposte alternative di parere formulate dai gruppi Movimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi-Sinistra.

  La seduta termina alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 28 novembre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Martedì 28 novembre 2023. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze, Sandra Savino.

  La seduta comincia alle 14.20.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-01667 Borrelli: Chiarimenti circa la strategia futura di MPS in vista della dismissione totale delle quote da parte del MEF.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) illustra l'interrogazione in titolo.

Pag. 74

  La sottosegretaria Sandra SAVINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS), replicando, si dichiara insoddisfatto dalla risposta del Governo.

5-01664 Fenu: Dati e iniziative in merito alle controversie pendenti sul rimborso dei buoni fruttiferi postali.

  Emiliano FENU (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Emiliano FENU (M5S), replicando, si dichiara parzialmente insoddisfatto dalla risposta del Governo, in quanto ritiene che non siano stati forniti elementi ulteriori rispetto a quanto già pubblicamente noto.

5-01665 Merola: Dati sulle stime di raccolta da gioco d'azzardo per il 2023 e il 2024.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Virginio MEROLA (PD-IDP), replicando, si riserva di verificare nel dettaglio i dati forniti dal Governo.

5-01666 Centemero: Iniziative volte ad estendere anche agli emittenti negoziati su sistemi multilaterali il regime agevolativo già previsto per il management delle start-up.

  Giulio CENTEMERO (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Giulio CENTEMERO (LEGA), replicando, invita il Governo ad adottare eventuali iniziative nel corso della predisposizione dei decreti legislativi attuativi della legge di delega per la riforma del sistema fiscale.

  Marco OSNATO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.45.