ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01027

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 713 del 05/11/2012
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00219
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIORONI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2012
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2012
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2012
TENAGLIA LANFRANCO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2012
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2012
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2012
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2012
PEDOTO LUCIANA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2012
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
12/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/12/2012
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 12/12/2012
PELUFFO PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/11/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/11/2012

DISCUSSIONE IL 12/12/2012

ACCOLTO IL 12/12/2012

PARERE GOVERNO IL 12/12/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 12/12/2012

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 12/12/2012

CONCLUSO IL 12/12/2012

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-01027
presentata da
GIANLUCA BENAMATI
lunedì 5 novembre 2012, seduta n.713

La VIII Commissione,

premesso che:

con i terremoti dell'Emilia del 2012 ci si riferisce ad una serie di eventi sismici localizzati nel distretto sismico della pianura padana emiliana, prevalentemente nelle province di Modena, Ferrara e Mantova;

la scossa più forte è stata registrata il 20 maggio 2012 alle 4,03 con epicentro in Finale Emilia, a una profondità di 6,3 chilometri;

il 29 maggio 2012 nuove scosse si sono avvertite in tutto il Nord dell'Italia, creando forte panico e notevoli disagi in moltissime città come Milano, Brescia, Piacenza, Parma, Verona, Padova, Rovigo, e soprattutto Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna, Cremona e Mantova con epicentro situato nella zona compresa fra Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro;

le accelerazioni di picco registrate dall'accelerometro di Mirandola durante le scosse più forti del 20 e del 29 maggio 2012 sono state rispettivamente di 0,31 g e di 0,29 g, valori che, in base alle carte vigenti di pericolosità sismica, renderebbero stimabile in circa 2500 anni il tempo di ritorno di ciascun evento nella medesima area. I due eventi sismici principali hanno causato un totale di 27 vittime (22 nei crolli, 3 per infarto o malore, 2 per le ferite riportate);

i terremoti del 20 e 29 maggio 2012 hanno causato pesanti danni alle costruzioni rurali ed industriali, alle opere di canalizzazione delle acque, nonchè agli edifici ed ai monumenti storici ed agli edifici civili di vecchia costruzione in pietra o ciottoli. In particolare, sono risultati seriamente danneggiati o parzialmente crollati gran parte dei monumenti e dei luoghi di interesse artistico compresi in un'ampia area, da Mantova a Modena a Ferrara, le cui rispettive province sono risultate essere le più gravemente colpite e danneggiate dagli eventi sismici; in alcuni casi sono stati danneggiati anche edifici ad uso abitativo di recente costruzione; tali danni sono spesso ascrivibili ai diffusi episodi di liquefazione delle sabbie;

una situazione molto difficile si registra per il patrimonio storico artistico in Emilia Romagna; nel modenese i terremoti in questione hanno devastato tutta la zona identificata nel perimetro compreso fra i comuni di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero, con ingentissimi danni ad edifici pubblici e residenziali ed ai comparti rurali ed industriali; anche stavolta l'edilizia industriale e storica, insieme a quella rurale, è stata la più colpita. A Mirandola si sono avuti danni gravissimi al Castello dei Pico, al palazzo comunale, al Duomo e alla chiesa di San Francesco, oltre agli ingentissimi danni subiti dal comparto biomedicale. A San Felice sul Panaro si sono verificati crolli e lesioni serie alla Rocca Estense, al Duomo ed alla torre dell'orologio, mentre a Camposanto si sono verificati grossi danni e crolli al centro storico ed alle strutture agricole. Conseguenze pesantissime si sono avute anche a Medolla, dove si sono verificati i crolli di diversi capannoni industriali, e a Cavezzo, dove sono crollati tre quarti del paese. Gravi danni si sono registrati anche alle chiese e agli edifici del centro storico sia a San Possidonio che a San Prospero. A Concordia sulla Secchia è crollata la quasi totalità del centro storico, mentre a Novi di Modena è crollata la torre dell'orologio;

nella provincia di Modena si è registrato il maggior numero di vittime, in totale 17. Il danno strutturale più ingente a Carpi riguarda il teatro comunale in Piazza Martiri: una trave del tetto si è spezzata ed è crollata una parte di copertura. Vi sono stati danni anche al torrione degli Spagnoli, dove uno dei merli è crollato a terra. È inagibile il Duomo e - secondo le segnalazioni e i dati disponibili presso la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia Romagna - risultano danneggiate 134 chiese, delle quali 105 inagibili;

per quanto riguarda Ferrara, la zona nord-occidentale della provincia è stata duramente colpita soprattutto dal sisma del 20 maggio 2012. Si sono verificate numerose lesioni e crolli parziali alla maggior parte degli edifici storici e crolli in vari edifici industriali, civili ed agricoli. I comuni in cui si sono verificati i danni più gravi sono stati Bondeno, Mirabello, Poggio Renatico e Sant'Agostino. Le vittime dei terremoti in provincia di Ferrara sono state 6, delle quali 2 operai morti nel crollo della fabbrica di ceramica di Sant'Agostino, ed 1 operaio morto nell'industria plastica URSA di Bondeno. I danni più gravi al patrimonio storico e artistico si sono avuti con il crollo e il grave danneggiamento della chiesa di San Paolo a Mirabello, il crollo della Torre dell'orologio del Castello Lambertini a Poggio Renatico, ed il crollo di parte del palazzo Mosti a Bondeno. Gravi sono i danni a chiese e municipi: a Sant'Agostino parte del municipio è crollato in diretta tv, mentre a Bondeno le chiese delle frazioni di Scortichino, Burana, Gavello e Pilastri sono state fra le più danneggiate della zona, uscendo semidistrutte dal sisma del 20 maggio. Anche il castello Estense di Ferrara e numerose chiese del capoluogo di provincia hanno riportato danni considerevoli;
anche la provincia di Bologna, nella sua parte settentrionale, risulta molto danneggiata dal sisma. Il campanile della chiesa centrale di Crevalcore è crollato. Danni contenuti hanno interessato la seicentesca chiesa di San Giovanni Battista, nel centro di San Giovanni in Persiceto, con i suoi affreschi del Guercino, dell'Albani, del Gandolfi; in quella del Crocifisso una statua è stata espulsa fuori da una nicchia andando a infrangersi al suolo. Ma tante chiese, più modeste e più recenti, fra le quali molte ottocentesche, hanno subito danni in tutto il territorio, quali ad esempio quelle di Caselle, Palata Pepoli, San Venanzio di Galliera, colpendo prima di tutto le tradizioni della gente. Anche nel territorio bolognese si registrano crolli nelle storiche rocche: la Torre del castello di Galeazza è stata letteralmente decapitata dal terremoto; ha subito danni anche il castello di Ronchi;

si è di fronte a una lista impressionante di monumenti storici danneggiati e di chiese deturpate dal sisma e rese inagibili. Le diocesi di Bologna, Ferrara, Modena registrano come visto, molti danni mentre quella di Carpi risulta, con ogni probabilità, la più colpita in assoluto. Da fonti della diocesi si apprende che delle 31 chiese della diocesi stessa solo cinque sono perfettamente agibili;

gli interventi compresi nel decreto legge del 6 giugno 2012, n. 74, convertito dalla legge 1o agosto 2012, n. 122, e nel decreto-legge del 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge del 14 agosto 2012, n. 135, sono sicuramente significativi, assommando a circa otto miliardi di euro di intervento, ma al momento risultano carenti i fondi per gli interventi sui beni artistici e culturali;
in questo quadro il tema delle chiese, come riportato più sopra, appare particolarmente significativo. In diocesi come quella di Carpi è, infatti, ad oggi compromessa la possibilità per i fedeli di recarsi alle funzioni religiose per l'inagibilità pressochè totale degli edifici di culto;
occorre, quindi, intervenire al più presto per rendere giusta soddisfazione alle esigenze religiose dei cittadini secondo lo spirito di quanto previsto all'articolo 5, comma 3, dell'accordo fra la Repubblica italiana e la Santa Sede del 18 febbraio 1984;

come è noto per le esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di Paesi del terzo mondo, così come previsto dall'articolo 48 della legge n. 222 del 1985, è previsto l'uso dei fondi del cosiddetto otto per mille,
impegna il Governo
ad assumere iniziative normative volte a reperire in maniera urgente risorse per il ristoro degli edifici di culto danneggiati nelle aree, con elevate percentuali di danno, interessate dal sisma del 22 e del 29 maggio 2012, anche mediante opportune anticipazioni, d'intesa con la Conferenza episcopale italiana, della quota di spettanza dell'otto per mille.

(7-01027) «Benamati, Fioroni, Viola, Bocci, Tenaglia, Ginoble, Bratti, Mariani, Pedoto, Iannuzzi».