ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00646

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 504 del 19/07/2011
Abbinamenti
Atto 7/00639 abbinato in data 20/07/2011
Atto 7/00643 abbinato in data 20/07/2011
Atto 7/00660 abbinato in data 27/07/2011
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00142
Firmatari
Primo firmatario: DI GIUSEPPE ANITA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 19/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 19/07/2011
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 19/07/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
27/07/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/07/2011
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 20/07/2011
ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/07/2011
RUSSO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA'
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 27/07/2011
ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/07/2011

DISCUSSIONE IL 20/07/2011

ACCOLTO IL 20/07/2011

PARERE GOVERNO IL 20/07/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/07/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/07/2011

DISCUSSIONE IL 27/07/2011

ACCOLTO IL 27/07/2011

PARERE GOVERNO IL 27/07/2011

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 27/07/2011

CONCLUSO IL 27/07/2011

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00646
presentata da
ANITA DI GIUSEPPE
martedì 19 luglio 2011, seduta n.504

La XIII Commissione,

premesso che:


il settore ortofrutticolo italiano risulta essere leader nel mondo per molte produzioni sia in termini qualitativi che quantitativi. Storicamente il nostro Paese rappresenta un punto di riferimento e si colloca a primi posti della produzione ortofrutticola mondiale;


l'attuale crisi dei mercati nazionali vede un punto acuto di crisi nel comparto frutticolo. La contrazione dei prezzi alla produzione non assicura la remunerazione dei costi di produzione e determina effetti rilevanti sui redditi delle aziende frutticole;



i disastrosi risultati commerciali dell'attuale campagna in particolare per le pesche nettarine che stagionalmente sono esposte in questo periodo rendono peculiarmente la situazione ormai insostenibile per i produttori che da tre-quattro anni vedono i loro redditi annullarsi a causa dei bassi prezzi praticati e dalla riduzione dei consumi;


in generale poi i ricavi delle imprese agricole da diversi anni sono compressi tra costi di produzione in aumento e prezzi all'origine non remunerativi e caratterizzati da forte volatilità ed i prezzi alla produzione di queste settimane per pesche e nettarine non permetteranno neanche di remunerare le spese di produzione. Il perdurare di questo andamento negativo costringerà gli agricoltori a drastici ridimensionamenti degli impianti, con il grave rischio di fare aumentare in futuro le importazioni di pesche e nettarine da altri paesi europei o da paesi terzi produttori;


a maggio i prezzi al consumo dei beni alimentari hanno ripreso a crescere (+0,7 per cento rispetto ad aprile), con un sensibile aumento congiunturale per la frutta fresca (+6,9 per cento). Ma, nello stesso periodo, i prezzi all'origine sono continuati a diminuire, registrando, in base ai dati Ismea, un - 0,5 per cento che segue al - 3,3 per cento di aprile; in particolare a maggio i prezzi ai produttori della frutta sono calati del 7,1 per cento;


tale situazione di volatilità si sta facendo sentire in modo marcato anche a seguito dell'allarme Escherichia coli in Germania, tutto il mercato dell'ortofrutta è stato fortemente appesantito con cali generalizzati degli ordinativi aggravando ulteriormente i conti delle aziende ortofrutticole;


gli ortofrutticoli sono prodotti deperibili, la produzione è (...) sensibile agli eventi climatici ed atmosferici e la presenza di eccedenze anche non eccessive può creare turbative considerevoli sul mercato che possono essere evitate se le organizzazioni di produttori dispongono di strumenti più flessibili che consentono risposte più adeguate anche in relazione alla specificità dei prodotti offerti sul mercato;


dai dati fomiti dalle organizzazioni dei produttori e dalle organizzazioni professionali agricole regionali, i prezzi del prodotto destinato al mercato del fresco, nella prima parte della campagna, si sono ridotti del 35 per cento rispetto alla media del triennio precedente. Questo fatto, unito all'aumento dei costi di stoccaggio e condizionamento, comporterà una riduzione del prezzo al produttore di circa il 45 per cento;



le cause sono in parte imputabili alla produzione superiore alla media, per l'andamento climatico favorevole, ma anche alla crisi economica nei Paese tradizionalmente importatori del nostro prodotto e ai prezzi imposti dalle grandi catene distributive, che continua ad avere comportamenti non collaborativi al fine di trovare un accordo in sede di organismo interprofessionale, rischiando in questo modo di gettare sul lastrico migliaia di imprese;


i rapporti con la grande distribuzione organizzata non sempre risultano essere dei migliori, in particolare in questa fase che paradossalmente avrebbe bisogno di forte collegialità di decisioni: infatti la posizione dominante all'interno della filiera condiziona le relazioni;


si evidenzia in questo senso lo squilibrio tra distributori e trasformatori da un lato e imprese agricole dall'altro, tanto più rilevante per frutti, quali pesche e nettarine caratterizzati da tempi di conservazione ridotti che impediscono ai produttori di affrontare periodi critici anche brevi;


il mercato delle pesche e nettarine sta attraversando una fase pesantissima. A risentirne di più sono soprattutto le aziende più giovani e attive che hanno maggiori esposizioni bancarie. Questo importante comparto agricolo nazionale (che fa dell'Italia il secondo produttore al mondo, con circa 14 milioni di quintali di prodotto e con un fatturato di circa 23 miliardi di euro) ha già attraversato ben cinque crisi negli ultimi anni, con ricadute pesanti anche per l'indotto che coinvolge migliaia di posti di lavoro;


la rappresentanza dell'ortofrutta italiana deve diventare un punto di forza di tutta la filiera per passare finalmente dalla semplice analisi alla soluzione dei problemi congiunturali per giungere ad una fase decisionale strategica che detti regole di una nuova fase produttiva,

impegna il Governo:


a porre più attenzione per l'agricoltura e per gli imprenditori agricoli, i coltivatori diretti per quello che sono e per quello che fanno a favore della nostra salute, delle qualità del nostro cibo e dell'integrità del nostro territorio;


a individuare un piano di interventi dettagliato e mirato al fine di rilanciare e promuovere la competitività dell'agroalimentare nazionale, promuovendo inoltre misure per assicurare maggiore liquidità alle imprese agricole e tutelarne il reddito.


a predisporre progetti promozionali realmente efficaci per lo sviluppo dei consumi;


a disporre un coordinamento nazionale delle azioni di ritiro di prodotto invenduto già previste e finanziate dall'Unione europea con l'organizzazione comune di mercato ortofrutticola;


a inserire pesche e nettarine tra le specie ortofrutticole che possono accedere ai contributi straordinari stanziati dall'Unione europea per far fronte ai danni provocati dall'allarme escherichia coli;


ad intervenire, per quanto di sua competenza, al fine di arrivare in tempi brevissimi alla firma di un accordo interprofessionale di settore, stigmatizzando i sottoscrittori del presente atto di indirizzo le motivazioni che hanno indotto i rappresentanti della grande distribuzione organizzata a rigettare la chiusura dell'intesa lo scorso 24 giugno 2011.

(7-00646)

«Di Giuseppe, Messina, Rota».