Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00643
presentata da
SANDRO BRANDOLINI
venerdì 15 luglio 2011, seduta n.502
La XIII Commissione,
premesso che:
il comparto frutticolo delle pesche, delle nettarine e delle susine è particolarmente esposto alle crisi di mercato in quanto estremamente sensibile e dipendenti dalle variazioni climatiche, sia nei territori di produzione sia nelle aree di consumo;
la deperibilità dei prodotti impedisce lo stoccaggio e costringe i produttori a vendere la produzione realizzata anche in presenza di un prezzo inferiore a quello atteso;
il mercato della frutta estiva - ed in particolare per pesche e nettarine - è interessato da una pesante crisi che rischia di mettere a repentaglio molti posti di lavoro nell'ambito della produzione primaria e dell'intero indotto;
i motivi di questa grave situazione vanno ricercati nella sovrapposizione, per anomalie climatiche, dei tempi di maturazione fra Nord e Sud nelle aree italiane e anche con la Spagna, nonché dalla riduzione della domanda a seguito dell'allarme per l'escherichia coli, unitamente alla perdita di potere d'acquisto delle famiglie italiane e dalla contrazione dei consumi in Europa;
la crisi attuale, in relazione alle citate anomalie, è da considerarsi congiunturale e necessita di provvedimenti capaci di riportare il mercato in equilibrio in tempi rapidi, tenuto conto che gli attuali strumenti di intervento, basati sui ritiri da parte delle organizzazioni dei produttori (OP), non sono in grado di incidere sul mercato in modo rilevante a causa, soprattutto, dei prezzi troppo bassi riconosciuti ai produttori; inoltre queste misure, per essere effettivamente efficaci, dovrebbero interessare tutta la produzione e non solo quella organizzata in OP;
l'intero settore ha forti difficoltà ad organizzarsi a livello nazionale e, di conseguenza, subisce le condizioni imposte dalla grande distribuzione (GDO) la quale ha raggiunto livelli di alta concentrazione e quindi di controllo assoluto del mercato;
la situazione si è ulteriormente aggravata per la mancata intesa in sede di organismo interprofessionale, dovuta al rifiuto dei rappresentanti della GDO di sottoscrivere l'accordo, che prevedeva l'immissione sul mercato del fresco solo di pesche e nettarine di prima qualità, sia nazionali che di importazione, adducendo motivazioni del tutto strumentali, dal momento che l'accordo non prevede di favorire il prodotto italiano ma di acquistare prodotti che, a prescindere dalla provenienza, assicurino le stesse caratteristiche qualitative;
si ritiene pertanto necessario, come nel recente intervento straordinario autorizzato per fronteggiare l'emergenza provocata dai casi di intossicazione da escherichia coli, proporre e sostenere uno strumento di intervento in grado di agire sul mercato in modo trasversale,
impegna il Governo:
ad avanzare immediatamente all'Unione europea la richiesta di destinare risorse specifiche ad un intervento straordinario per pesche, nettarine e susine valido per tutti i produttori dell'Unione europea e di adeguare i prezzi di intervento con le medesime modalità adottate in occasione dell'intervento per la crisi escherichia coli;
ad intervenire con la massima urgenza, per istituire un tavolo di confronto al fine di superare le riserve che hanno impedito la sottoscrizione dell'accordo interprofessionale per la commercializzazione delle pesche e nettarine;
ad adottare una adeguata campagna di promozione a sostegno della salubrità della frutta fresca italiana anche per fronteggiare
la caduta dei consumi provocata dalla scarsa qualità dell'informazione rispetto al batterio escherichia coli;
a sostenere in sede della revisione dell'organizzazione comune di mercato (OCM), prevista nel medio periodo, la riforma delle attuali misure di prevenzione e gestione delle crisi che si sono dimostrate inadeguate e, in particolare, sostenere le seguenti proposte di modifica dell'organizzazione comune di mercato:
a) prevedere, per i pochi prodotti frutticoli fortemente deperibili come pesche, nettarine e susine, meccanismi collettivi, applicabili a livello europeo, per la gestione dei ritiri;
b) aumentare al 10 per cento la percentuale massima dei prodotti ritirabili per singola specie, incentivando la destinazione del prodotto ritirato ad uso energetico;
c) adeguare i massimali di aiuto previsti dalla normativa comunitaria per i ritiri dal mercato lasciando agli Stati membri, per i prodotti altamente deperibili, la definizione dei valori da applicare;
d) incentivare la destinazione dei prodotti alla distribuzione gratuita a favore di indigenti creando un capitolo di spesa al di fuori dell'aiuto previsto per la prevenzione e gestione delle crisi;
e) istituire un fondo destinato ad assicurare crediti derivanti da esportazioni verso Paesi terzi in quanto, ad oggi, le imprese non dispongono di alcun strumento a salvaguardia dei mancati pagamenti derivanti dall'insolvenza di aziende importatrici;
f) favorire la costituzione di fondi mutualistici, cofinanziati dall'Unione europea e gestibili direttamente dalle OP o dalle AOP, utilizzabili per integrare i produttori nel caso di crisi dei prezzi di mercato;
g) valutare nuove forme assicurative in grado di garantire una salvaguardia del reddito ai produttori che continuano a rappresentare l'anello debole di tutta la filiera.
(7-00643)
«Brandolini, Oliverio, Zucchi, Agostini, Marco Carra, Cenni, Dal Moro, Sani, Fiorio, Trappolino, Mario Pepe (PD), Cuomo, Servodio».