DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/07/2011
DISCUSSIONE IL 20/07/2011
ACCOLTO IL 20/07/2011
PARERE GOVERNO IL 20/07/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/07/2011
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/07/2011
DISCUSSIONE IL 27/07/2011
ACCOLTO IL 27/07/2011
PARERE GOVERNO IL 27/07/2011
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 27/07/2011
CONCLUSO IL 27/07/2011
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00639
presentata da
TERESIO DELFINO
giovedì 14 luglio 2011, seduta n.501
La XIII Commissione,
premesso che:
il mercato della frutta, in particolare quella estiva delle pesche e nettarine, è oggi investito da una pesante crisi che rischia di mettere in grave pericolo molti posti di lavoro nell'ambito della produzione primaria e dell'intero indotto;
a risentirne di più sono soprattutto le aziende più giovani e attive che hanno maggiori esposizioni bancarie;
questo importante comparto agricolo nazionale (che fa dell'Italia il secondo produttore al mondo, con circa 14 milioni di quintali di prodotto e con un fatturato molto consistente) ha già attraversato ben cinque crisi negli ultimi anni, con ricadute pesanti anche per l'indotto che coinvolge migliaia di posti di lavoro;
tra le cause che hanno portato a questo stato di cose vi sono:
a) la sovrapposizione, per le numerose anomalie climatiche degli ultimi anni, dei calendari di maturazione fra Nord e Sud nelle aree italiane e anche con la Spagna;
b) la riduzione della domanda, a seguito dell'allarme Escherichia coli, unitamente alla perdita di potere d'acquisto delle famiglie e alla contrazione dei consumi in Europa;
l'organizzazione comune di mercato ortofrutticola ha dimostrato, in particolare sul piano della prevenzione e gestione delle crisi di mercato, di non essere sufficiente a tutelare l'attività di molti produttori del settore;
specialmente per le colture pluriennali, come pesche e nettarine, le problematiche di ordine produttivo e di mercato hanno bisogno di una programmazione di lungo periodo che si basi su una reale conoscenza del mercato, anche se, talvolta, non è facile poter prevedere dieci anni prima gli sviluppi del commercio globale, né tantomeno particolari eventi calamitosi o crisi di intere economie nazionali;
gli attuali strumenti di intervento, basati sui ritiri da parte delle organizzazioni dei produttori, non sono in grado di incidere sul mercato in modo rilevante a causa, soprattutto, dei prezzi troppo bassi riconosciuti ai produttori;
inoltre queste misure, per essere effettivamente efficaci, dovrebbero interessare l'intera produzione e non solo quella organizzata in organizzazioni dei produttori,
impegna il Governo:
ad intraprendere qualsiasi utile iniziativa al fine di raggiungere la firma dell'accordo interprofessionale;
ad avanzare, in tempi rapidi, all'Unione europea la richiesta di destinare risorse specifiche ad un intervento straordinario per pesche, nettarine e susine valido per tutti produttori dell'Unione europea e di adeguare i prezzi di intervento con le medesime modalità adottate in occasione dell'intervento per la crisi del batterio Escherichia Coli;
a promuovere, altresì, fin da ora, ogni iniziativa, anche normativa, utile a:
a) prevedere, per i pochi prodotti frutticoli fortemente deperibili come pesche, nettarine e susine, meccanismi collettivi, applicabili a livello europeo, per la gestione dei ritiri;
b) aumentare al 10 per cento la percentuale massima dei prodotti ritirabili per singola specie, incentivando la destinazione del prodotto ritirato ad uso energetico;
c) adeguare i massimali di aiuto previsti dalla normativa comunitaria per i ritiri dal mercato lasciando agli Stati membri, per i prodotti altamente deperibili, la definizione dei valori da applicare;
d) incentivare la destinazione dei prodotti alla distribuzione gratuita a favore di indigenti creando un capitolo di spesa al di fuori dell'aiuto previsto per la prevenzione e gestione delle crisi;
e) istituire un fondo destinato ad assicurare crediti derivanti da esportazioni verso i Paesi terzi in quanto, ad oggi, le imprese non dispongono di alcun strumento a salvaguardia dei mancati pagamenti derivanti dall'insolvenza di aziende importatrici;
f) favorire la costituzione di fondi mutualistici, cofinanziati dalla Unione europea e gestibili direttamente dalle organizzazioni dei produttopri o dalle associazioni delle organizzazioni di produttori, utilizzabili per integrare i produttori nel caso di crisi dei prezzi di mercato;
g) valutare nuove forme assicurative in grado di garantire una salvaguardia del reddito ai produttori che continuano a rappresentare l'anello debole di tutta la filiera.
(7-00639) «Delfino».