ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00621

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 494 del 30/06/2011
Abbinamenti
Atto 7/00548 abbinato in data 06/07/2011
Atto 7/00610 abbinato in data 06/07/2011
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00130
Firmatari
Primo firmatario: CALLEGARI CORRADO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 30/06/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 05/07/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
06/07/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/07/2011
ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/07/2011
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 06/07/2011
ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/07/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/07/2011

ACCOLTO IL 06/07/2011

PARERE GOVERNO IL 06/07/2011

DISCUSSIONE IL 06/07/2011

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 06/07/2011

CONCLUSO IL 06/07/2011

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00621
presentata da
CORRADO CALLEGARI
giovedì 30 giugno 2011, seduta n.494

La XIII Commissione,
premesso che:
il nostro Paese si colloca al secondo posto nella lista mondiale dei Paesi produttori di kiwi (Actinidia chinesis), con una produzione che si attesta intorno alle 430 mila tonnellate, una superficie coltivata di quasi 29 mila ettari e una contribuzione all'export totale pari al 33 per cento (dati: CSO 2010);
la produzione del kiwi si concentra in alcune regioni del Nord Centro Italia, segnatamente Piemonte, Emila Romagna, Veneto e Lazio, dove la combinazione del clima e del suolo, molto simili a quelli della zona di sviluppo originaria, conferiscono al prodotto gradevolezza e serbevolezza uniche, tanto che il kiwi prodotto in Lazio ha ottenuto l'iscrizione nel registro comunitario delle indicazioni geografiche protette;
è ormai dal 2007, anno in cui si sono riscontrati i primi focolai, che le coltivazioni di kiwi sono colpite da una grave malattia riconducibile all'agente del cancro batterico dell'actinidia, causato da Pseudomonas Syringae Actinidiae PSA;
a fronte della gravità della condizione in cui versa l'intero comparto, sia per quanto riguarda il rischio fitosanitario associato a detto batterio che alla sua pericolosità per la generalità degli impianti di actinidia, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha attivato una serie di interventi, compreso lo stanziamento di fondi a sostegno di ricerche mirate ad individuare soluzioni indonee a fronteggiare la situazione e scongiurare il pericolo del verificarsi di nuove epidemie;
permane ancora lo stato di grave emergenza in considerazione della diffusione della batteriosi alla totalità degli impianti di actinidia con grave nocumento per le aziende produttrici, che devono, non solo fronteggiare una minor resa oltre alla perdita di prodotto per almeno sei anni - due di quarantena del terreno e quattro in attesa che le nuove piante possano di nuovo entrare in produzione - ma anche sostenere i costi dell'estirpazione e distruzione delle piante infette mediante incenerimento o interramento,
impegna il Governo:
a predisporre ulteriori specifiche iniziative di ricerca finalizzate, nel breve periodo, a contrastare la malattia in tutte le zone già colpite e contenere la diffusione del patogeno e, nel lungo periodo, a sviluppare tecniche di coltivazione innovative, quali il miglioramento genetico, per creare resistenze alle principali patologie;
a rafforzare le misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione del cancro batterico dell'actinidia, già attivate dal decreto ministeriale 7 febbraio 2011, al fine di garantire costantemente il controllo sanitario delle piante con immediata eliminazione di quelle infette, anche attraverso un maggior coinvolgimento degli organi di controllo e prevenzione;
a mettere in campo tutte le misure necessarie a tutelare il prodotto ed i produttori, a cominciare dal sostegno, attraverso l'erogazione di aiuti diretti, alle aziende produttrici al fine di scongiurare la crisi dell'intero comparto e del suo indotto;
ad attivarsi presso la Commissione europea al fine di negoziare la messa a disposizione delle risorse comunitarie necessarie al contenimento dell'infezione, onde evitare il ricorso a consistenti importazioni di kiwi da Paesi terzi;
a predisporre misure di emergenza da applicare all'attività vivaistica e quindi al commercio delle piantine di kiwi destinate alla coltivazione.
(7-00621) «Callegari, Bitonci».