ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00148

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 164 del 22/04/2009
Abbinamenti
Atto 7/00161 abbinato in data 26/11/2009
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00063
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/04/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 22/04/2009
FOGLIARDI GIAMPAOLO PARTITO DEMOCRATICO 22/04/2009
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 22/04/2009
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2009
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2009


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
17/03/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/11/2009
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/03/2010
FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 17/03/2010
SAGLIA STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 23/04/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/11/2009

DISCUSSIONE IL 26/11/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/11/2009

DISCUSSIONE IL 17/03/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/03/2010

ACCOLTO IL 17/03/2010

PARERE GOVERNO IL 17/03/2010

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 17/03/2010

CONCLUSO IL 17/03/2010

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00148
presentata da
GIANLUCA BENAMATI
mercoledì 22 aprile 2009, seduta n.164

La X Commissione,
premesso che:
l'industria cartaria nazionale produce oltre 10 milioni di tonnellate di carte e cartoni, realizzando un fatturato di oltre 7,6 miliardi di euro con 23mila addetti diretti e almeno altrettanti nell'indotto. Le cartiere italiane sono al quarto posto in Europa (dopo Germania, Finlandia e Svezia) con il 10 per cento dei volumi prodotti. L'intera filiera rappresenta, da sempre, una delle eccellenze del nostro Paese, depositaria di una tradizione plurisecolare;
produzione e domanda di prodotti cartari sono regolarmente cresciuti a livello europeo e nazionale con tassi annui superiori al 2 per cento. I prodotti cartari sono infatti destinati a soddisfare importanti bisogni della collettività nel campo dell'informazione e della cultura (carte grafiche per stampa e libri), dell'imballaggio (per la protezione e la movimentazione delle merci), della casa e dell'igiene (carte tissue) e delle applicazioni speciali e industriali;
il settore cartario è il primo anello di un'importante filiera produttiva, quale quella dell'Editoria, Stampa e Trasformazione, rappresentata dalle Associazioni di categoria: Assocarta, ACIMGA, ANES, AIE, ARGI, ASIG, Assografici, FIEG, che nel suo complesso ha un'occupazione complessiva diretta di 254 mila addetti, e una indotta quantificabile in circa 578 mila unità. La presenza dell'industria cartaria nazionale, oltre al reddito e all'occupazione generata direttamente e nel proprio indotto, porta a questi importanti settori dell'economia nazionale dei vantaggi competitivi che sarebbe erroneo pensare fungibili con il ricorso alle importazioni;
l'industria cartaria italiana ha sviluppato negli anni concreti interventi per migliorare la compatibilità ambientale delle proprie produzioni ottenendo, anche nell'interesse collettivo, significativi risultati in campi quali:
a) l'utilizzo di macero, principale materia prima del settore, che nell'ultimo decennio, si è consolidato e sviluppato grazie agli investimenti fatti dall'industria cartaria nazionale. Attualmente ogni 100 chili di carta prodotta oltre 55 sono realizzati utilizzando carta da macero (tasso di utilizzo del 55 per cento). In quantità, circa 5,6 milioni di tonnellate di macero vengono impiegate oggi nella produzione di carta e cartone e fanno dell'Italia il terzo utilizzatore Europeo, dopo Germania e Francia. La capacità di riciclo nazionale permette di coniugare sviluppo e servizio alla collettività; il settore cartario è infatti non solo il primo anello produttivo ma anche l'ultimo anello del ciclo di consumo della carta grazie al processo di riciclo. A fronte del citato fabbisogno interno di macero, la raccolta, sulla base dell'azione svolta dal sistema Conai/Comieco, ha superato nel 2007 i 6,1 milioni di tonnellate stabilendo anno dopo anno nuovi record;
b) l'utilizzo razionale della materia prima legnosa, la cellulosa impiegata in Italia è in prevalenza d'importazione (proveniente nella maggior parte dal Nord America e dai paesi scandinavi), in quanto la produzione nazionale è in grado di coprire solo il 13 per cento del consumo. È bene sottolineare che fatto 100 il consumo globale di legno, solo il 15 per cento circa è destinato alla produzione di carta. Peraltro alla produzione cartaria vengono destinate le parti meno nobili della pianta, ovvero gli scarti di segheria, le parti del tronco di minor diametro e i prodotti dello sfoltimento e della manutenzione dei boschi. Il settore cartario a livello europeo e nazionale è fortemente impegnato nella promozione della gestione sostenibile delle foreste e delle piantagioni secondo gli schemi FSC e PEFC e ha adottato un codice di condotta con il quale si impegna all'acquisto unicamente di legno tagliato legalmente;
c) l'efficienza energetica: la forte incidenza dell'energia sul costo del prodotto ha portato il settore a raggiungere i più alti livelli di efficienza energetica, grazie agli investimenti nelle migliori tecniche disponibili, che hanno portato negli ultimi 12 anni a ridurre l'esigenza di energia per unità di prodotto del 20 per cento. Il settore ha inoltre ormai completato la conversione degli impianti di combustione al gas naturale e ha investito molto in cogenerazione;
l'industria del settore, occorre sottolineare, ha investito negli ultimi anni molte risorse negli impianti di cogenerazione. La cogenerazione ad alto rendimento installata attualmente consente già un risparmio di circa 1,2 milioni tonnellate di CO2 rispetto agli acquisti dalla rete elettrica nazionale. Da uno studio effettuato si è evidenziato che l'industria cartaria ha un potenziale supplementare di sviluppo della cogenerazione ad alto rendimento pari a 10 TWh di produzione aggiuntivi che comportano una potenzialità di risparmi addizionali nelle emissioni di CO2 del Paese per 3 milioni di tonnellate/anno;
nonostante i significativi investimenti effettuati per circa 6,5 miliardi di Euro nel periodo 1998-2007 (9.2 per cento del fatturato dello stesso periodo), l'industria cartaria italiana ha consistenti difficoltà nel mantenere come ha fatto finora la propria capacità competitiva in un contesto internazionale sempre più globalizzato (l'UE ha sostanzialmente abolito tutti i dazi sui prodotti cartari dal 2004). In questo contesto, nonostante riorganizzazioni e investimenti, l'industria cartaria nazionale deve fronteggiare un pesantissimo handicap competitivo nei confronti dei concorrenti esteri per i costi dell'energia, che è una materia prima fondamentale per il settore. Occorre a tal proposito rilevare che i costi delle materie prime pesano nell'industria cartaria in una percentuale che varia dal 55 per cento al 60 per cento;
la penalizzazione maggiore, rispetto ai concorrenti stranieri, deriva sia da un maggiore prezzo del gas, che a fronte di un utilizzo di ben 2,5 miliardi di mc/anno per lo sviluppo della cogenerazione costituisce la principale voce della bolletta energetica del settore, sia dell'energia elettrica di acquisto (circa 3,8 miliardi di kWh/anno);
l'industria cartaria italiana peraltro, rispetto agli altri settori energy-intensive nazionali che usufruiscono di un'opportuna esenzione prevista dalla direttiva UE sulla fiscalità energetica (n. 2003/96/CE), deve far fronte a un pesante carico fiscale sul gas utilizzato a fini industriale (dato dalla somma dell'accisa nazionale e di quella regionale) attualmente ridotta ma non ai livelli minimi come avviene per altri settori;
da uno studio condotto con la collaborazione dell'Università Bocconi di Milano, presentato nell'ottobre scorso, sono emersi i dati più significativi sulla filiera industriale della carta, editoria, stampa e trasformazione, che analizza in un'ottica integrata tutte le produzioni legate all'editoria ed alla carta stampata. Lo studio evidenzia infatti il peso di questa realtà industriale nel panorama economico nazionale sotto l'aspetto occupazionale, rappresentando, con oltre 254.000 addetti ed un indotto di circa 578.000 unità, oltre il 5 per cento dell'occupazione manifatturiera complessiva;
con un fatturato complessivo 2007 superiore ai 42 miliardi di euro ed un saldo positivo della bilancia commerciale di circa 2,7 miliardi di euro, la filiera rappresenta inoltre circa il 3 per cento del prodotto interno lordo ed il 6,5 per cento del saldo della bilancia commerciale italiana;
tornando al solo settore cartario, che, come segnalato, è il primo anello di tale importante filiera, occorre evidenziare che la crisi economico-finanziaria in corso ne sta fortemente condizionando la sopravvivenza;
sulla base delle informazioni al momento disponibili, relative all'intero 2008, i livelli produttivi del settore sono scesi del 6,4 per cento rispetto ad un anno prima, secondo le risultanze ufficiali ISTAT, con una contrazione più marcata del fatturato (-6,7 per cento);
in concreto: la produzione nazionale è scesa da 10,1 milioni di tonnellate del 2007 a poco più di 9,4 milioni di tonnellate nel 2008, con una perdita di circa 700 mila tonnellate in un anno; per il fatturato il calo è stato di ben 515 milioni di euro (dagli oltre 7,6 miliardi di euro del 2007 ai 7,1 miliardi di euro del 2008). Al calo dei volumi e dei valori complessivi va ad aggiungersi una flessione della redditività, effetto degli ingenti rincari in corso d'anno dei costi delle materie prime e dell'energia;
a tal proposito occorre citare alcuni esempi in merito alla preoccupante situazione dei principali poli cartari italiani;
nel frusinate sono raggruppate 52 aziende in 16 comuni che contano oltre 1.700 addetti ed un giro d'affari di oltre 170 milioni di euro. Nell'area si concentra il 70 per cento degli stabilimenti del comparto presenti nella regione ed il 4,5 per cento di quelli della nazione, con una struttura di impresa medio-grande. Attualmente il Lazio vale il 7 per cento in termini di produzione ed occupazione in questo settore;
il calo di produzione registrato a fine novembre è stato del 5,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007, con la conseguenza che almeno 60 posti di lavoro risultano a rischio e nello stabilimento di Guarcino si rischia la chiusura;
l'industria cartaria triveneta rappresenta il 30 per cento della produzione nazionale totale (in particolare di carte per usi grafici e cartoncino) e dell'occupazione complessiva del settore. Le variazioni registrate per il settore carta, stampa, editoria, tra l'ultimo trimestre del 2008 e l'analogo periodo del 2007 sono state -4,2 (produzione); -2,1 (fatturato); -2,6 (ordini esteri); -3 (occupazione) con non rosee previsioni per i mesi a venire. In particolare il dato provvisorio delle Cartiere del Garda (Trento), specializzato nella produzione di carte patinate senza legno, parla di 251 milioni di fatturato registrato nel 2008 a fronte dei 255 milioni dell'anno precedente, con una produzione di 326 tonnellate contro le 329 del 2007. Le stesse Cartiere del Garda prevedono una contrazione del 10 per cento delle commesse nei primi tre mesi del 2009, pari a tre giorni di mancata produzione al mese. Il Centro studi di Confindustria Udine stima nel 24 per cento il calo di produzione nella provincia di Udine per il quarto trimestre 2008 rispetto ai 2007 ed anche presso le cartiere Burgo sono previsti 44 esuberi;
nella Cartiera della Pigna di Alzano Lombardo (Bergamo) scatterà la cassa integrazione per 133 lavoratori che durerà un anno mentre lo stabilimento di Marzabotto (Bologna) del Gruppo Reno de Medici, che conta 115 dipendenti e genera un indotto occupazionale per altre 40 persone, rischia di chiudere;
allo scopo di far fronte alla fase acuta della crisi del settore cartario, si potrebbero valutare specifici interventi finalizzati a:
a) emanare misure per contenere i costi dell'energia del settore ed in particolare quello del gas;
b) introdurre in forma stabile la riduzione complessiva dell'accisa del gas ad uso industriale al livello minimo previsto dalla direttiva UE sulla fiscalità energetica (n. 2003/96/CE);
c) allineare gli incentivi previsti a livello nazionale per la cogenerazione ad alto rendimento ai valori dei Paesi che hanno realizzato un efficace recepimento della apposita direttiva UE (n.2004/8/CE) scongiurando definitivamente che gli autoproduttori siano ingiustamente penalizzati da impropri oneri di sistema;
d) evitare che la revisione attualmente in corso della direttiva europea in materia di Emissions Trading (ETS) comporti per il settore ulteriori penalizzazioni competitive e insostenibili aggravi per la bolletta energetica delle imprese;
e) attuare le misure idonee a consentire una più razionale gestione degli scarti di produzione, che consentirebbe, oltre al recupero energetico della biomassa in esso contenuta, anche di ridurre la dipendenza delle fonti fossili e di contenere le emissioni di gas responsabili dell'effetto serra;
f) riattivare le iniziative di credito agevolato e di credito di imposta per gli investimenti in innovazione tecnologica, semplificando ed accelerando l'iter burocratico di ottenimento, al fine di stimolare l'innovazione di processo e di prodotto e, di conseguenza, il posizionamento delle imprese italiane nello scenario competitivo globale;
g) promuovere in maniera effettiva il recupero dei rifiuti derivanti dal processo di produzione cartario;
h) reintrodurre il credito d'imposta sugli acquisti di carta a favore di editori e stampatori, creando in tal modo benefici a cascata per tutte le componenti della filiera;
i) migliorare l'efficienza del sistema distributivo dei prodotti editoriali, estendendo la possibilità di applicare tariffe agevolate a tutti i vettori, individuando un opportuno sistema di crediti di imposta rispetto alle spese di spedizione, agevolando la modernizzazione e l'informatizzazione della rete di distribuzione e la liberalizzazione dei punti vendita,
impegna il Governo
a convocare un tavolo settoriale e ad adottare un complesso di misure strutturali atte a far superare a questo settore l'attuale stato di crisi, valutando altresì anche le azioni riportate in premessa.
(7-00148)
«Benamati, Mariani, Fogliardi, Lulli, Marco Carra».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gas a effetto serra

gas naturale

industria della carta e della pasta di legno

inquinamento atmosferico

inquinamento stratosferico

prezzo dell'energia

prodotto energetico

produzione nazionale

protezione dell'ambiente

rendimento energetico