ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00550

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 75 del 30/10/2008
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/10/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORTAS GIACOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 30/10/2008


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/10/2008
Stato iter:
13/01/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/01/2009
Resoconto ROMANI PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 13/01/2009
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/10/2008

DISCUSSIONE IL 13/01/2009

SVOLTO IL 13/01/2009

CONCLUSO IL 13/01/2009

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-00550
presentata da
GIANLUCA BENAMATI
giovedì 30 ottobre 2008, seduta n.075

BENAMATI e PORTAS. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

il problema energetico in Italia è divenuto negli ultimi anni prioritario sotto l'aspetto economico, ambientale e della sicurezza. La crisi energetica in atto minaccia di compromettere irrimediabilmente la salute ed il benessere delle generazioni future;

per sopperire a tale crisi, tutti gli esperti ritengono sia urgente iniziare una graduale transizione dall'uso dei combustibili fossili a quello di altre fonti energetiche;

il consumo lordo totale di energia nel 2006 è stato pari a circa 200 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep), di cui l'87 per cento costituito da combustibili fossili (soprattutto petrolio e gas naturale, ed in minor misura carbone), il 6 per cento da energia elettrica importata, e il 7 per cento da fonti non convenzionali o rinnovabili di energia;

tra le fonti non convenzionali, la frazione geotermica è stata lo 0,6 per cento del consumo lordo totale di energia, consistente per oltre quattro quinti nella produzione di elettricità e per il resto negli usi diretti del calore naturale (balneologia, riscaldamento di ambienti, agricoltura, e altri);

a fronte di un contributo poco rilevante il potenziale geotermico italiano è ragguardevole, con risorse di alta temperatura (> 150 oC) concentrate nella fascia pre-appenninica tosco-laziale-campana e in alcune isole vulcaniche del Tirreno, e con risorse di media e bassa temperatura (< 150 oC) ubicate su vaste aree del territorio nazionale. In base alle sue caratteristiche geologiche, dunque, l'Italia è un Paese a forte vocazione geotermica, per cui il suo potenziale potrebbe essere valorizzato molto maggiormente di quanto fino ad ora fatto;

le risorse di alta temperatura si prestano sia per la produzione di energia elettrica che per usi diretti, mentre quelle di media e bassa temperatura possono essere utilizzate prevalentemente in forma di calore;

le risorse geotermiche presentano il vantaggio di essere sempre sostenibili, spesso rinnovabili, ovunque compatibili con l'ambiente, ed anche convenienti sulpiano economico;

tenendo quindi presente il probabile ulteriore aumento dei prezzi delle fonti tradizionali di energia nei prossimi anni, per le due forme di utilizzazione delle risorse geotermiche si possono prevedere gli obiettivi seguenti:

per l'energia elettrica, a fronte degli 810,5 MWe installati e dei 5,5 miliardi di kWh prodotti nel 2006 (corrispondenti ad 1,1 milioni di tep), la potenza installata nel 2020 può giungere a 1.500 MWe, con una generazione di 10 miliardi di kWh/anno, pari al fabbisogno elettrico di 9 milioni di abitanti. Ciò rappresenta il raddoppio della produzione del 2006, e corrisponde ad un risparmio di oltre 2 milioni di tep; per gli usi diretti, a fronte dei 650 MWt installati e di una produzione corrispondente ad oltre 190.000 tep nel 2006, la potenza installata (senza nulla sottrarre alla generazione di energia geotermoelettrica) può giungere a 6.000 MWt nel 2020, con una produzione equivalente ad 1.800.000 tep, idonea per riscaldare 800.000 appartamenti;

considerati nell'insieme, gli usi elettrici e non elettrici del calore terrestre possono quindi passare dagli 1,3 milioni di tep del 2006 a quasi 4 milioni di tep del 2020, corrispondenti ad oltre 1,2 per cento del consumo totale lordo di energia del Paese in quell'anno. Si tratta di un contributo che può sembrare modesto in termini percentuali, ma che non lo è affatto in termini economici se raffrontato al costo del combustibile fossile sostituito;

tale obiettivo potrebbe essere considerato un punto di partenza per traguardi ancora più ambiziosi. Infatti, le risorse di calore naturale sfruttabili per applicazioni dirette sono almeno 100 volte superiori a quelle citate e non mancano in Italia le competenze tecnico-scientifiche per valorizzarle, al fine di consentire al nostro Paese di limitare la dipendenza dalle fonti energetiche importate, ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti, diminuire l'impatto sull'ambiente dei gas effetto serra (la prevista crescita della geotermia nel 2020 consentirebbe di evitare di scaricare nell'atmosfera circa 10 milioni di tonnellate di C02 all'anno);

a titolo esemplificativo basti considerare che attualmente in Toscana, la geotermia copre il 25 per cento del fabbisogno energetico. Il centro nevralgico dello sfruttamento. Le centrali geotermiche della zona boracifera di Larderello producono circa 5 miliardi di kWh di energia elettrica pari al fabbisogno energetico di circa 2 milioni di famiglie italiane. In questo modo vengono risparmiate 1.100.000 tonnellate equivalenti di petrolio ed è possibile evitare l'emissione di 3,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica;

il significato strategico dello sviluppo della geotermia, quindi, va colto con urgenza per evitare che l'Italia si trovi in uno stato di deficit energetico e rischi di pregiudicare gli obiettivi di risanamento ambientale posti dagli accordi di Kyoto;

a differenza di quanto accade purtroppo in Italia, inoltre, molti Paesi con potenziale geotermico ben inferiore al nostro hanno già riconosciuto le possibilità offerte da un sostenuto sviluppo del calore naturale per alleviare la condizione di dipendenza energetica dalle fonti importate, ed i rispettivi Governi hanno varato da anni misure atte a favorire lo sviluppo della geotermia;

allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul significato strategico che lo sviluppo del calore naturale ha per colmare le carenze energetiche del nostro Paese, circa un anno fa, è stato pubblicato dall'UGI (Unione Geotermica Italiana) dal CNG (Consiglio Nazionale dei Geologi) e dall'ATI (Associazione Termotecnica Italiana) un «Manifesto della Geotermia»;

un tale quadro di riferimento impone una precisa presa di coscienza delle forze politiche e della società civile tutta -:

se il Ministro competente intenda attivarsi, considerando la precaria situazione energetica del Paese, creando sollecitamente nuove e specifiche forme di incentivazione per la produzione di energia geotemica sia sotto forma di calore che di elettricità, capaci di favorire il rapido sviluppo di tutte le possibili forme di uso del calore terrestre;

se ritenga opportuno intervenire affinché le Regioni d'Italia si dotino nei propri piani energeticidi obiettivi e linee guida specifiche volte a stimolare e facilitare l'accelerato sviluppo delle utilizzazioni del calore naturale in tutte le sue possibili forme di applicazione;

se ritenga utile impostare e condurre una campagna nazionale di informazione pubblica volta a far maturare una diffusa presa di coscienza sulle possibilità offerte dalla geotermia di ridurre lo scarico in atmosfera di gas ad effetto serra dannosi alla salute, nonché di contribuire a diminuire il deficit della bilancia dei pagamenti nel comparto energetico. (5-00550)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

agente inquinante dell'atmosfera

combustibile

combustibile fossile

consumo

consumo d'energia

energia elettrica

energia geotermica

gas a effetto serra

geologia

industria elettrica

produzione d'energia