MESSINA. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
la crisi dei mutui subprime ha provocato fallimenti e difficoltà tra banche e assicurazioni di tutto il mondo, interessando anche le più grandi banche italiane;
dopo aver generato un'instabilità delle Borse, la crisi finanziaria rischia di estendersi dal sistema bancario e assicurativo all'economia reale del Paese, ossia alle imprese, che, a causa della contrazione della liquidità che affligge le banche, stanno lanciando allarmi di una sempre maggiore difficoltà di accesso al credito che in Italia si stima possa raggiungere fino ad un calo del 20 per cento sui prestiti da ottenere;
negli Usa da qualche settimana gli effetti della crisi hanno raggiunto la fiducia dei consumatori, provocando un calo sui consumi che, nel mese di settembre, pare sia stimato nello 0,7 per cento, e che sta già facendo pensare il governo statunitense ad un piano di aiuti economici, dedicati non più solo al supporto del settore finanziario, ma al salvataggio della classe media e delle famiglie;
ad un anno dalla crisi, neppure chi è istituzionalmente più informato sa ancora offrire una misura delle perdite del sistema finanziario, né valutarne con precisione gli sviluppi e le conseguenze;
sebbene siano state numerose le rassicurazioni istituzionali sulla salute del nostro sistema bancario italiano, il direttore generale del Fondo monetario internazionale di Washington ha ammesso che i mercati internazionali sono sull'orlo del collasso, e ha invocato interventi comuni anche a livello internazionale;
il piano d'azione comune, nato in questo clima, e approvato dai capi di Stato e di governo dei 15 Paesi della zona euro, è un'importante azione di prevenzione dell'emergenza tesa ad evitare il fallimento delle grandi istituzioni finanziarie, ma non può bastare a risolvere un'instabilità generata da una crisi di fiducia in mercati finanziari sempre più complessi e opachi;
in ordine ad una maggiore tutela dei risparmiatori, e per aumentare la trasparenza dei mercati, il sistema di controllo non può essere demandato solamente ad agenzie di rating ma è urgente che si strutturi un'azione di vigilanza più sistematica;
in linea con il principio di responsabilità del manager, poco è stato fatto per individuare se ci siano delle responsabilità delle autorità di vigilanza in merito al sopravanzare della crisi finanziaria -:
cosa sia stato fatto finora dal Ministero dell'economia e delle finanze al fine di ovviare ai problemi della deregulation e in direzione di una maggiore tutela dei risparmiatori ed, in particolare, se si acquisiscano i dati relativi all'attività ispettiva esercitata sulle grandi banche dall'ufficio di vigilanza della Banca d'Italia e se il Ministro, in ordine ad un principio di trasparenza, intenda riferire pubblicamente e rendere noti tali dati, per capire meglio le origini, gli sviluppi e le proporzioni della crisi finanziaria in Italia.
(5-00446)