CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 settembre 2012
706.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 25 SETTEMBRE 2012

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RISOLUZIONI

  Mercoledì 19 settembre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco BRAGA.

  La seduta comincia alle 14.10.

7-00965 Cenni, 7-00977 Delfino e 7-00980 Di Giuseppe: Iniziative per il sostegno dell'olivicoltura italiana.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione delle risoluzioni.

  Paolo RUSSO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, le risoluzioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno trattate congiuntamente.

  La Commissione concorda.

  Paolo RUSSO, presidente, constatando che i presentatori rinunciano ad illustrare le risoluzioni, osserva che appaiono sussistere Pag. 187le condizioni per pervenire ad una risoluzione unitaria. Chiede quindi al Governo di esprimere il parere sugli atti all'ordine del giorno.

  Il sottosegretario Franco BRAGA esprimere un parere sostanzialmente favorevole sulle risoluzioni presentate, segnalando tuttavia che presso il Ministero è già stato istituito un apposito tavolo di filiera.

  Paolo RUSSO, presidente, invitando il deputato Cenni ad attivare gli opportuni contatti tra i gruppi per l'elaborazione di una risoluzione unitaria, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione delle risoluzioni.

7-00968 Callegari: Interventi per l'emergenza causata dalla siccità nella regione Veneto.
7-00976 Delfino: Interventi per l'emergenza causata dalla siccità.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione delle risoluzioni.

  Paolo RUSSO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, le risoluzioni in titolo, vertendo su materia analoga, saranno trattate congiuntamente.

  La Commissione concorda.

  Paolo RUSSO, presidente, fa presente che il deputato Trappolino ha presentato in data odierna una risoluzione, ancora non pubblicata. Sottolinea quindi che anche sull'argomento in discussione appaiono sussistere le condizioni per pervenire ad una risoluzione unitaria, invitando il deputato Callegari ad attivare a tal fine gli opportuni contatti tra i gruppi. Ritiene a tal fine opportuno conoscere il parere del Governo sugli atti all'ordine del giorno.

  Corrado CALLEGARI (LNP) non è contrario a pervenire ad una risoluzione unitaria, pur sottolineando la particolare situazione della regione Veneto, per l'ammontare dei danni subiti.

  Il sottosegretario Franco BRAGA, con riferimento alla risoluzione 7-00968 Callegari, fa presente che la procedura per l'attivazione di interventi compensativi in deroga, oggetto del primo impegno, è stata già avviata, con riduzione dei tempi per l'istruttoria della richiesta della regione, ai sensi del decreto legislativo n. 102 del 2004. Per quanto riguarda il secondo impegno, sottolinea che la questione è già avviata a soluzione, in quanto è già stato richiesto alle regioni di fornire una prima stima dei danni subiti dalle produzioni agricole a causa della siccità, al fine di provvedere, insieme alle regioni interessate, a formulare una proposta al Ministero dell'economia e delle finanze di integrazione straordinaria di risorse da destinare agli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale. Per quanto riguarda gli oneri previdenziali, fa presente che, ai sensi del citato decreto legislativo, all'esonero provvede l'ente impositore, su istanza degli interessati, a seguito della declaratoria del carattere di eccezionalità dell'evento calamitoso.
  Con riferimento alla risoluzione 7-00976 Delfino, dichiara che il parere è favorevole al primo impegno, richiamando il percorso già illustrato per l'integrazione delle risorse da destinare agli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale. Esprime invece parere contrario al secondo impegno, con particolare riferimento all'istituzione di un tavolo di lavoro con le regioni. Al riguardo, ribadisce infatti le iniziative già adottate in merito agli aspetti finanziari per i danni causati dalla siccità, mentre, per quanto riguarda il Piano irriguo nazionale, fa presente che il grado di realizzazione dello stesso nelle regioni del centro nord ha raggiunto l'80 per cento dei fondi disponibili e che i dati relativi all'attuazione sono pubblicati, con cadenza trimestrale, sul sito istituzionale e della Rete rurale nazionale. Per il programma di completamento, la delibera CIPE n. 69 del 2010 prevede già meccanismi Pag. 188di revoca e riprogrammazione secondo criteri premiali dell'efficienza valutata anche a livello regionale, nel caso di ritardi nell'avvio dei lavori, previo parere delle stesse regioni.

  Teresio DELFINO (UdCpTP) prende atto positivamente delle iniziative già assunte dal Ministero, dichiarandosi in ogni caso favorevole a predisporre una risoluzione unitaria per dare una risposta complessiva a tutti i territori colpiti dalla siccità.

  Paolo RUSSO, presidente, rinvia infine ad altra seduta il seguito della discussione delle risoluzioni.

7-00974 Bellotti e 7-00982 Delfino: Misure per far fronte all'elevata contaminazione da aflatossine nella produzione di mais.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione delle risoluzioni.

  Paolo RUSSO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, le risoluzioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno trattate congiuntamente.

  La Commissione concorda.

  Paolo RUSSO, presidente, osserva che sarebbe opportuno pervenire ad una risoluzione unitaria.

  Luca BELLOTTI (PdL) desidera richiamare l'attenzione sulla gravità della situazione derivante dall'elevata presenza di aflatossine nella produzione di mais, a causa dell'andamento siccitoso della stagione 2012. Ricorda in proposito che si tratta di tossine prodotte da funghi, delle quali è riconosciuta la cancerogenicità e sulle quali solo da poco tempo si è incentrata l'attenzione, grazie al miglioramento dei sistemi di analisi. Ricorda altresì che il mais costituisce una coltura importante per molte aree del Nord, che ha un peso essenziale per l'intera filiera agroalimentare, perché utilizzato come mangime in zootecnia. Fa quindi presente che si sta verificando una sospensione del ritiro di mais da parte dei trasformatori e che, in generale, il mais resta fermo nei magazzini e non viene venduto in attesa di sviluppi della situazione. Peraltro, la situazione è seria anche nelle zone già colpite dal terremoto di quest'anno.
  Al riguardo, fermo restando che la sicurezza alimentare deve essere senza dubbio salvaguardata, ritiene che la normativa europea sui limiti di presenza di aflatossine sia tale da creare enormi problemi in Italia, problemi che non si presentano in paesi dal clima più freddo. Segnala inoltre che i limiti stabiliti negli Stati Uniti sono di gran lunga superiori. Ricorda altresì che per i fitofarmaci in diversi casi l'Unione europea ha consentito il ricorso a deroghe.
  Per questi motivi, la sua risoluzione propone di utilizzare anche in questo caso lo strumento della deroga, con determinate cautele. In ogni caso, chiede al Governo di effettuare un monitoraggio della situazione in tempi rapidissimi e di trovare una soluzione al problema segnalato, che ha un rilevante impatto economico, soluzione che deve essere politica, considerato che dal punto di vista tecnico l'impatto dell'evento è difficile da contenere. Sottolinea al riguardo i problemi derivanti dall'assenza di una decisione, che ricadrebbero solo sugli operatori eventualmente soggetti a controlli, senza che la questione sia stata affrontata a beneficio di tutti. Rileva infine che si potrebbe anche mettere in campo una politica delle scorte, valutando la possibilità di destinare il mais ad altri usi, compatibili con la tutela della salute umana.

  Il sottosegretario Franco BRAGA esprime parere favorevole alla risoluzione 7-00982 Delfino, che appare formulata con maggiore attenzione rispetto alle indicazioni dell'Unione europea. Rileva invece che il primo impegno della risoluzione 7-00974 Bellotti appare in conflitto con la normativa europea. Si riserva in ogni caso di sottoporre la questione al Ministro.

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  Luca BELLOTTI (PdL) sottolinea la necessità di affrontare la situazione con urgenza, in quanto è finita la stagione di raccolta del mais e si sta creando un clima di disperazione tra gli operatori.

  Il sottosegretario Franco BRAGA ricorda che lo scorso 14 settembre il Ministro della salute ha richiamato i produttori di mangimi al rispetto della normativa comunitaria sui limiti alla presenza di aflatossine, considerato che le stesse possono inquinare la prosuzione di latte.

  Luca BELLOTTI (PdL), ribadendo che i limiti posti negli Stati Uniti sono superiori di 10 volte a quelli disposti in Europa, sottolinea che il problema riguarda soprattutto l'Italia e che non è stato affrontato dal Ministero dal punto di vista della prevenzione e delle terapie d'urgenza.
  Ribadisce altresì la necessità di trovare una soluzione politica a livello nazionale, per evitare disparità tra gli operatori dovute solo al sistema di controllo. Ritiene, per esempio, che si possa operare una distinzione tra l'uso del mais per l'alimentazione umana diretta e altri usi per i quali risulta obiettivamente ridotto l'impatto della tossina.

  Susanna CENNI (PD), premesso che il suo gruppo condivide ogni richiesta al Governo di affrontare i problemi che sono segnalati, esprime tuttavia riserve circa l'ipotesi di una deroga ai limiti di presenza delle aflatossine, sottolineando che le normative a tutela della salute hanno svolto un ruolo positivo per l'Italia, fornendo garanzie più ampie ai consumatori. Segnala inoltre gli effetti che si possono ripercuotere a catena dal mais all'intera filiera agroalimentare.
  Il suo gruppo valuta invece favorevolmente ogni approfondimento della situazione e misure di sostegno per venire incontro alle difficoltà delle imprese agricole.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) esprime perplessità in merito alla proposta di derogare ai limiti di presenza delle aflatossine, in ragione degli effetti di tale deroga sulla tutela della salute. Si dichiara invece favorevole a interventi a sostegno delle imprese interessate, in quanto il problema segnalato certamente esiste. Ritiene pertanto utile verificare in direzione di quali interventi possa essere impegnato il Governo.

  Paolo RUSSO, presidente, fa presente che il deputato Callegari ha presentato in data odierna una risoluzione sul tema in discussione, ancora non pubblicata.

  Fabio RAINIERI (LNP), nel richiamare la risoluzione presentata dal suo gruppo, sottolinea gli effetti che possono verificarsi nella filiera alimentare a causa della presenza di aflatossine nel mais, con gravi conseguenze sulle produzioni e sulla fiducia dei consumatori; in particolare, ritiene che gli allevamenti da latte potrebbero essere compromessi.
  Sottolinea al riguardo che il problema può essere risolto con l'utilizzo di essiccatoi in campo e con un'adeguata ventilazione dei magazzini, e ciò anche per il raccolto di quest'anno. Osserva tuttavia che si tratta di trattamenti che comportano un aumento dei costi, visto anche l'alto prezzo dei carburanti. Riterrebbe pertanto utile intervenire con urgenza per ridurre i costi di tali trattamenti, attraverso incentivi alle imprese che li adottano.

  Luca BELLOTTI (PdL) osserva che la tossicità degli agenti introdotti con l'alimentazione è connessa alla quantità e all'effetto di accumulo, ricordando le deroghe consentite per l'uso di alcuni prodotti fitosanitari. Giudica interessanti le proposte del collega Rainieri, ma tuttavia ormai utili solo per i prossimi raccolti. Si potrebbero invece individuare e consentire altri usi del mais, diversi dall'alimentazione umana. Ritiene al riguardo che i parametri vigenti non corrispondono ad una gestione tecnica ottimale del mais e che si debbano individuare parametri più adeguati. In tal senso, ferma restando la preoccupazione di tutelare la salute, condivisa Pag. 190da tutti, è necessario attivarsi con forza presso le istituzioni europee. Sottolinea infine il rischio che nei prossimi mesi ci si trovi di fronte ad un enorme quantità di produzioni agricole che non potranno essere utilizzate.

  Corrado CALLEGARI (LNP), sottolineando di aver presentato una risoluzione in materia, dichiara di condividere le preoccupazioni espresse dal collega Bellotti, visto che il problema in discussione interessa il 70 per cento della produzione della regione Veneto. L'essiccazione appare una soluzione parziale, che consentirebbe di recuperare il 30-40 per cento della produzione.
  Sottolineando il rischio che l'equilibrio delle produzioni agricole risulti compromesso dalla vicenda, ritiene che il Governo debba trovare una soluzione da proporre alla Commissione entro la prossima settimana.

  Paolo RUSSO, presidente, preso atto dei profili di criticità emersi, rileva che si potrebbe pervenire ad una risoluzione unitaria, rafforzando quanto esposto nelle premesse e sollecitando il Governo ad intervenire, utilizzando gli strumenti che possono essere attivati. Peraltro, osserva che un'eventuale deroga avrebbe effetti sul piano sanzionatorio e anche ai fini delle eventuali importazioni (cita, al riguardo, il caso delle nocciole). In altri termini, ritiene che la Commissione potrebbe porre il problema al Governo e indicare la necessità di individuare una soluzione. In tal senso, annuncia che si attiverà per la predisposizione di un testo.

  Luca BELLOTTI (PdL) sottolinea il rilievo che ha la produzione di mais nel complessivo valore della produzione agricola italiana.

  Angelo ZUCCHI (PD) ricorda che il mercato dei cereali è particolarmente soggetto a fenomeni speculativi e a un'eccessiva volatilità dei prezzi. Inoltre, anche se manca un preciso monitoraggio della situazione, non risulta che, malgrado il clima particolarmente caldo, la produzione italiana di mais sia complessivamente interessata dal fenomeno. Invita quindi alla cautela, per evitare che si possa fare strada l'idea che il mais italiano è inquinato, perché ciò esporrebbe a fenomeni speculativi.

  Paolo RUSSO, presidente, condivide la preoccupazione espressa dal deputato Zucchi.

  Luca BELLOTTI (PdL) apprezza il ruolo di mediazione svolto dal Presidente, ma osserva che il problema non è il testo della risoluzione, ma quello di trovare con senso di responsabilità una soluzione politica unitaria alla vicenda in discussione. Per questo chiede che il Governo presenti alla Commissione una proposta di intervento, di fronte alla quale anche la risoluzione perderebbe interesse. Invita pertanto il Ministero ad impegnarsi con urgenza sull'argomento.

  Giovanna NEGRO (LNP) ricorda che il rappresentante del Governo, nel corso della discussione delle risoluzioni sulla siccità, ha annunciato che attende una stima dei danni dalle regioni. Richiama quindi l'attenzione sul fatto che il problema delle aflatossine viene segnalato solo in alcune regioni, mentre i controlli dovrebbero essere effettuati sull'intero territorio nazionale. Sottolinea poi che eventuali misure di sostegno dovranno essere destinate solo alle imprese che, in base ai dati in possesso delle aziende sanitarie locali, sono effettivamente interessate al problema.

  Paolo RUSSO, presidente, rinvia infine ad altra seduta il seguito della discussione delle risoluzioni.

  La seduta termina alle 14.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 19 settembre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 14.55.

Pag. 191

DL 58/2012, disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute.
C. 5440 Governo.

(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

  Giovanni DIMA (PdL), relatore, si sofferma sulle parti del decreto-legge n. 58 del 2012, che investono i profili di competenza della Commissione Agricoltura.
  In primo luogo, segnala che l'articolo 8, recante norme in materia di sicurezza alimentare e di bevande, contiene disposizioni di interesse del settore primario.
  Le disposizioni di cui ai commi 4 e 5 intervengono sul consumo di pesce crudo che può essere causa di malattie parassitarie causate da cestodi, trematodi e nematodi. Secondo quanto riporta la relazione illustrativa, per la tutela dei consumatori rispetto al pericolo di parassitosi trasmesse dai prodotti della pesca, il regolamento (CE) n. 853/2004, in particolare l'allegato III, sezione VIII, capitolo III, parte D, stabilisce che gli operatori del settore alimentare debbano garantire che i prodotti destinati a essere consumati crudi o praticamente crudi vengano sottoposti a un trattamento di congelamento per uccidere i parassiti vitali che potrebbero costituire un rischio per la salute dei consumatori. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), con parere dell'aprile 2010, ha fornito una specifica valutazione del rischio legato alla presenza di parassiti nei prodotti della pesca, evidenziando come tutti i pesci di cattura possano essere veicolo di trasmissione per parassiti se consumati crudi e che l'esame visivo per la ricerca di parassiti, anche qualora negativo, non può con certezza escludere la possibilità che essi siano presenti.
  Le disposizioni introdotte dal decreto in esame sono finalizzate a tutelare il consumatore, attraverso la previsione di un obbligo di informazione sulle modalità di consumo. Viene, infatti, previsto dal comma 4 che l'operatore del settore alimentare che offre in vendita al consumatore finale pesce e cefalopodi freschi, nonché prodotti di acqua dolce, sfusi o preimballati per la vendita diretta ai sensi dell'articolo 44 del regolamento (CE) 1169/2011, è tenuto ad apporre in modo visibile apposito cartello con le informazioni indicate con decreto del Ministro della salute, sentito il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, riportanti le informazioni relative alle corrette condizioni di impiego. Il comma 5 commina una sanzione amministrativa pecuniaria (da 600 a 3.500 euro) definita in linea con quella prevista dal decreto legislativo n. 109 del 1992, relativo alla violazione dei previsti obblighi di informazione al consumatore in caso di vendita di prodotti alimentari sfusi.
  Il comma 6 sancisce l'obbligo, per tutti gli operatori che immettono sul mercato latte crudo o crema cruda destinati all'alimentazione umana diretta, di riportare sulla confezione o sull'etichetta del prodotto le informazioni indicate con apposito decreto del Ministro della salute. La relazione illustrativa ricorda come il regolamento (CE) n. 853/2004 definisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale stabilendo, all'articolo 10, paragrafo 8, che: «Uno Stato membro può, di sua iniziativa e fatte salve le disposizioni generali del trattato, mantenere o stabilire misure nazionali: a) intese a vietare o limitare l'immissione sul mercato nel suo territorio di latte crudo o crema cruda destinati all'alimentazione umana diretta [...]». Viene, quindi, ricordato che il fenomeno della vendita e del consumo di latte crudo ha aperto una serie di problematiche sanitarie legate al fatto che tale alimento può rappresentare una fonte di trasmissione all'uomo di numerosi agenti infettanti e che al riguardo sono pervenute diverse segnalazioni da parte degli organi di controllo sul territorio circa il rinvenimento di germi ad alta patogenicità, quali ad esempio stafilococchi ed escherichia coli O157, in campioni di latte prelevati presso i distributori Pag. 192automatici nonché segnalazioni sull'insorgenza di diversi casi di sindrome emolitico-uremica nei bambini associati proprio al consumo di latte crudo. Sempre nella relazione illustrativa si ricorda che anche la Commissione europea ha affermato che «le tendenze alla moda di consumare latte crudo dovrebbero essere controbilanciate dalla diffusione di informazioni complete ai consumatori su come consumare in modo sicuro tali prodotti, perché eventi critici per la salute pubblica non possono essere prevenuti al 100 per cento dalle guide delle buone pratiche o dai sistemi HACCP a livello di azienda agricola»; pertanto ha suggerito di raccomandare al consumatore la pastorizzazione domestica, con l'avviso di «bollire prima di bere», raccomandando all'Italia di fornire ai propri consumatori idonea informazione al riguardo. Alla luce di quanto espresso, le misure della disposizione proposta sono in linea con le raccomandazioni della Commissione europea.
  Il comma 7 estende l'obbligo di informazione di cui al comma 6 anche agli operatori che cedono direttamente in allevamento al consumatore finale latte crudo o crema cruda destinati all'alimentazione umana diretta, prendendo in considerazione l'ipotesi in cui il prodotto non sia stato precedentemente confezionato. In quest'ultimo caso l'operatore deve garantire al consumatore un'idonea informazione circa la necessità di provvedere alla bollitura del prodotto oggetto di cessione diretta.
  Il comma 8 prevede il divieto di produzione di gelati a partire da latte crudo non sottoposto a trattamento termico in considerazione del fatto che si tratta di alimenti destinati al consumo immediato e possono comunemente coinvolgere una fascia di consumatori a rischio (bambini, donne in gravidanza, anziani).
  Il comma 9 prevede che l'operatore del settore alimentare che utilizza distributori automatici per la vendita diretta di latte crudo deve provvedere secondo le indicazioni stabilite con decreto del Ministro della salute.
  Il comma 10 stabilisce il divieto di somministrazione del latte crudo e crema cruda nell'ambito della ristorazione collettiva per le ragioni di rischio sanitario connesse al consumo di tali prodotti senza che i medesimi siano stati sottoposti a preventivo trattamento termico.
  Il comma 11 definisce le sanzioni amministrative (da 5.000 a 50.000 euro) da applicare nel caso di violazione delle disposizioni di cui ai commi precedenti.
  Il comma 12 individua le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano quali autorità competenti per l'accertamento delle condotte vietate e l'irrogazione delle relative sanzioni.
  Il comma 13 reca disposizioni di natura finanziaria, mentre il comma 14 integra il comma 3-bis dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 194 del 2008, precisando che l'esonero degli imprenditori agricoli dal pagamento delle tariffe per i controlli ufficiali in materia di igiene e sicurezza alimentare, relativamente all'attività di macellazione, si applica soltanto per le attività indicate nell'allegato A, sezione 8, come aggiunta nella tabella allegata al decreto in esame.
  Si sofferma quindi sul comma 16 dell'articolo 8, che dispone che le bevande analcoliche, come individuate dall'articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n. 719, devono essere commercializzate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20 per cento. La norma richiamata disponeva che le bevande della menzionata categoria merceologica, se commercializzate con il nome di uno o più frutti, avessero un contenuto di succo naturale non inferiore a 12 grammi per 100 centimetri cubici. Il contenuto minimo del succo viene ora elevato al 20 per cento. Viene, quindi, previsto che la disposizione in esame produca i suoi effetti decorsi sei mesi dal perfezionamento con esito positivo della procedura di informazione di cui alla direttiva n. 98/34/CE, riguardante, tra l'altro, l'obbligo di informazione delle norme relative ai metodi ed ai procedimenti di produzione relativi ai prodotti agricoli ai sensi dell'articolo 38, paragrafo Pag. 1931, del trattato. Al riguardo, desidera esprimere sin d'ora perplessità circa la tempistica dell'entrata in vigore della disposizione.
  Ricorda poi che sull'argomento la Commissione si è a lungo impegnata, avviando l'esame delle proposte di legge D'Ippolito Vitale C. 4108, Oliverio 4114 e Beccalossi 5090.
  Gli atti parlamentari in esame contengono anche disposizioni di modifica alle norme che regolano la produzione e vendita delle «bevande analcoliche con denominazioni di fantasia», il cui gusto ed aroma fondamentale derivi dal loro contenuto di essenze di agrumi, o di paste aromatizzanti di agrumi. A tali bevande, non disciplinate da specifiche disposizioni europee, si applica l'articolo 1 della legge n. 286 del 1961, che ne consente la colorazione solo sia presente il succo dell'agrume almeno nella misura del 12 per cento. Le proposte elevano, anche se in misure diversa, la quantità del succo; una in particolare (C. 4114) abroga anche le disposizioni che consentono l'addizione di coloranti, che resterebbe pertanto disciplinata dalle norme di carattere generale di cui al decreto ministeriale n. 209 del 1996, di attuazione delle norme europee sull'uso di additivi alimentari, compresi i coloranti.
  Ricorda quindi che la Commissione ha elaborato un testo unificato delle citate proposte di legge, nel quale si prevede innanzitutto l'innalzamento al 20 per cento del contenuto obbligatorio di frutta nelle bevande di cui alla legge n. 286 del 1961 e al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n. 719, commercializzate con il nome di uno o più frutti ovvero recanti denominazioni che a tali frutti si richiamano. Sono inoltre previste disposizioni riguardanti: l'indicazione obbligatoria in etichetta del luogo d'origine o di provenienza della frutta nonché dei nomi e della percentuale complessiva del frutto naturale contenuto. Viene, quindi, specificato che l'indicazione del luogo di origine o di provenienza è da intendersi come il luogo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione della frutta utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti. Viene, infine, data attuazione parziale alla direttiva 2012/12/UE che, tra l'altro, ha introdotto il divieto di aggiungere zuccheri nella produzione dei succhi di frutta.
  Si sofferma infine sull'articolo 14, comma 1, del decreto-legge, che sopprime e pone in liquidazione la società consortile Consorzio anagrafi animali (CO.AN.AN), le cui funzioni saranno trasferite, per quanto di competenza, ai due dicasteri dell'agricoltura e della salute. Ricorda in proposito che la società è stata istituita con il decreto-legge n. 2 del 2006, che ha ad essa riconosciuto la qualifica di ente strumentale del Ministero delle politiche agricole, con il compito di assicurare l'assistenza tecnica necessaria a migliorare l'efficienza del sistema per l'identificazione e la registrazione degli animali e la tracciabilità dei prodotti alimentari. Per la società è stata prevista l'assegnazione di un contributo da parte dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) di 1 milione di euro a decorrere dal 2006. Tali risorse dovranno riaffluire al bilancio dell'Agenzia, anche mediante versamento in entrata del bilancio dello Stato e successiva riassegnazione alla spesa.
  Nella relazione illustrativa si evidenzia che la soppressione societaria è conseguente al mancato esercizio delle funzioni alla stessa demandate secondo le previste finalità. Nella relazione tecnica si sottolinea altresì che la società CO.AN.AN. non ha mai espletato i compiti assegnatile dai commi 4-bis e 4-ter dell'articolo 4 del decreto-legge n. 2 del 2006, quale ente strumentale del Ministero della salute e del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, non avendo i suddetti Dicasteri ritenuto necessario avvalersene, avendo provveduto a svolgere le funzioni assegnate alla società per il tramite degli enti vigilati e controllati dagli stessi Ministeri.
  Il comma 1 dell'articolo 14 dispone, quindi, che alle funzioni che sono trasferite ai predetti Ministeri questi provvedano nell'ambito delle ordinarie risorse, senza nuovi o maggiori oneri a carico della Pag. 194finanza pubblica. La relazione tecnica fa presente, inoltre, che la quota detenuta originariamente dall'AGEA nel Consorzio in oggetto è stata ceduta dalla stessa al suo ente strumentale SIN (Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell'agricoltura). Ad oggi quindi la compagine consortile risulta così composta: SIN (60 per cento del capitale); Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise (30 per cento del capitale); Centro interuniversitario di ricerca sull'inquinamento da agenti fisici – CIRIAF (10 per cento del capitale). Per lo svolgimento della funzione di ente strumentale di assistenza tecnica, l'AGEA ha assegnato alla società medesima un contributo a decorrere dall'anno 2006 di euro 1 milione. Ad oggi, a fronte di un indebitamento complessivo di CO.AN.AN. pari a euro 1.660.017,12 (peraltro garantito da un pegno rilasciato dal socio di maggioranza SIN), sussistono disponibilità bancarie pari ad euro 1.356.872,99, nonché crediti complessivamente pari a circa 1,8 milioni di euro.
  Richiamando le perplessità espresse in relazione ai tempi di entrata in vigore del comma 16 dell'articolo 8, si riserva di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito.

  Angelo ZUCCHI (PD) chiede in quali tempi la Commissione è chiamata ad esprimere il parere.

  Paolo RUSSO, presidente, osserva che sarebbe opportuno che la Commissione esprima il parere entro la prossima settimana, prima della scadenza del termine per la presentazione di emendamenti presso la Commissione di merito. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 19 settembre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 15.

Rilancio del comparto ippico per la tutela delle razze equine.
C. 5133 Brandolini, C. 5182 Marinello, C. 5196 Faenzi, C. 5262 Delfino e C. 5304 Callegari.

(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 12 settembre 2012.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda che nelle precedenti sedute aveva preannunciato la presentazione di uno schema di testo unificato delle proposte di legge. Al riguardo, informa che sta conducendo a tal fine gli opportuni approfondimenti, anche con le categorie interessate, che potrebbero a suo giudizio portare a positivi passi in avanti.
  Propone quindi di proseguire l'esame in sede di Comitato ristretto.

  Sandro BRANDOLINI (PD) è favorevole alla nomina di un Comitato ristretto, ma ritiene che lo stesso debba cominciare a riunirsi dalla prossima settimana. Sottolinea infatti la grave situazione del settore, che dal 1o ottobre rischia di essere interessato dalla mobilitazione delle categorie e dei lavoratori. Al di là delle vicende giudiziarie, in relazione alle quali esprime fiducia nel lavoro dei magistrati, ricorda infatti che alcuni ippodromi hanno già chiuso e che altri potrebbero chiudere in tempi brevi, in assenza di adeguati interventi.
  Riterrebbe poi utile procedere ad audizioni sullo schema di testo che sarà predisposto dal Comitato.

  Paolo RUSSO, presidente, concorda con l'esigenza di procedere in tempi rapidi.

  La Commissione delibera quindi di nominare un Comitato ristretto.

Pag. 195

  Paolo RUSSO, presidente, invita i rappresentanti dei gruppi a procedere in tempi brevi alla designazione dei componenti del Comitato. Rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 19 settembre 2012.

Disposizioni in materia di agricoltura sociale.
C. 3905 Nastri, C. 4088 Jannone, C. 4503 Di Giuseppe, C. 5099 Delfino e C. 5306 Fiorio.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.05 alle 15.20.

Disposizioni in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi.
C. 1823 Carlucci, C. 2132 Fiorio, C. 5095 Di Giuseppe e C. 5191 Faenzi.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Norme per la valorizzazione dei prodotti alimentari provenienti da filiera corta a chilometro zero e di qualità.
C. 1481 Realacci, C. 2876 De Girolamo, C. 3022 Cosenza, C. 4544 Dima, C. 5112 Delfino e C5237 Fogliato.