CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 marzo 2011
453.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 16 marzo 2011. - Presidenza del vicepresidente della X Commissione, Raffaello VIGNALI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto legislativo concernente modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, recante disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché benefici economici e campagne informative al pubblico.
Atto n. 333.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 15 marzo 2011.

Catia POLIDORI (IR), relatore per la X Commissione, illustra una ulteriore proposta di parere che contiene alcune modificazioni rispetto alla proposta illustrata nella seduta di ieri (vedi allegato 1).

Gianluca BENAMATI (PD) ritiene opportuno ribadire in questa sede che il comportamento del gruppo del Partito democratico durante l'esame dello schema di decreto correttivo non è stato viziato da una impostazione ideologica e che la valutazione negativa sul contenuto del decreto e sulla proposta di parere del relatore deriva da una analisi di merito. Evidenzia infatti come le novelle proposte

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non migliorano il testo ma al contrario prevedono una riduzione dei termini previsti per il rilascio degli atti concessori o abilitativi e la verifiche circa il rispetto dei requisiti tecnici, una sensibile riduzione delle procedure di consultazione pubblica. Ribadisce quanto è già stato affermato circa la necessità di un consenso ampio delle popolazioni coinvolte nelle scelta nucleare e sull'opportunità di assicurare elevati livelli di sicurezza sia nell'individuazione dei siti che nel rilascio delle autorizzazioni. Ricorda inoltre che continua a non essere risolta la questione dello smaltimento delle scorie e del decommissioning rispetto ai quali non sembra sufficiente il quadro dei poteri di intervento attribuiti alla Sogin spa. Infine evidenzia come la questione centrale resti la mancanza di una chiara strategia energetica nazionale che il Governo ha annunciato a partire dal 2008. Esprime quindi un orientamento assai critico del suo gruppo sul merito del provvedimento in esame che rappresenta un intervento normativo peggiorativo e dichiara quindi il voto contrario anche sulla proposta di parere.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), nel rispetto delle posizioni assunte del Governo, ritiene opportuno evidenziare che si tratta di scelte di politica energetica che risultano di fatto imposte e che in queste ore richiederebbero ben altra assunzione di responsabilità. Non condivide pertanto la mancanza di esitazione del Governo a voler procedere senza alcuna pausa di riflessione così come hanno invece deciso di fare altri importanti Paesi europei. Giudica altresì grave la circostanza che siano fatte circolare liste delle aree individuate per la costruzione degli impianti nucleari da parte di Enel e della Sogin. Sottolinea inoltre che si tratta di scelte che riguardano tecnologie non all'avanguardia, come il reattore EPR che anzi è stato posto in discussione da diverse autorità nazionali per la sicurezza nucleare. Esprime un giudizio contrario alla scelta nucleare anche dal punto di vista della sostenibilità finanziaria dal momento che si tratterebbe di investire circa 30 miliardi di euro a fronte del soddisfacimento di solo il 4 per cento del fabbisogno energetico del nostro Paese. A suo giudizio sarebbe preferibile investire tali ingenti risorse per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio che non rispetta la normativa edilizia. Preannuncia quindi il suo voto contrario.

Mauro LIBÈ (UdC) auspica che il Governo tenga nella dovuta considerazione la proposta di parere che i relatori hanno elaborato e che non venga ignorato come quello espresso sul decreto relativo alle fonti rinnovabili. Ritiene che siano stati fatti sul piano tecnologico notevoli passi in avanti e che quindi le posizioni circa la scelta per il nucleare non debbano oggi essere influenzate dall'allarme nucleare in Giappone; segnala che in questo senso certo non hanno aiutato le dichiarazioni del Governo che intende procedere senza alcuna ulteriore riflessione relativamente alla questione della sicurezza. Occorre, a suo giudizio, alzare il tasso di attenzione e di allarme sulla sicurezza degli impianti nucleare ed è questo il vero nodo su cui si gioca la sfida al nucleare. Ribadisce quindi l'opportunità di un approfondimento da parte del Governo e preannuncia il voto favorevole del gruppo dell'UDC auspicando la disponibilità dei relatori ad intervenire sulle norme che disciplinano i tempi per gli adempimenti tecnici e amministrativi.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) illustra la proposta di parere alternativa del gruppo IDV (vedi allegato 2) ripercorrendo l'iter legislativo che ha avviato il progetto di ritorno al nucleare del Governo. Tale processo ha avuto inizio con il decreto legge n. 112 del 2008 in cui si è prevista la definizione della cosiddetta strategia energetica nazionale. Successivamente è intervenuta la legge c.d. sullo sviluppo n. 99 del 2009 che ha previsto la delega al Governo per la disciplina della localizzazione degli impianti nucleari dei sistemi di stoccaggio e del deposito definitivo dei rifiuti radioattivi, quindi il decreto attuativo n. 31 del 2010. Quanto al decreto

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correttivo in esame evidenzia come tale intervento normativo non si limita a recepire la recente sentenza della Corte costituzionale che impone il coinvolgimento delle regioni ma modifica in molte altre parti il decreto legislativo n. 31 del 2010. Evidenzia come il nostro Paese ed il Governo non abbiano ancora investito le risorse adeguate nella tecnologica più avanzata, quella dei reattori di quarta generazione. Ritiene altresì di stigmatizzare l'assenza del Governo durante la fase di discussione del provvedimento in esame e ricorda quanto infine ha dichiarato il sottosegretario Saglia nell'ultima seduta svoltasi nella giornata di ieri sulla necessità del coinvolgimento delle comunità interessate. Giudica infine preoccupanti le dichiarazioni del Presidente della regione Lombardia che valuta evidentemente solo le necessità energetiche della propria regione dichiarando che nella sua regione non dovranno essere costruite centrali nucleari. Invita infine i componenti delle Commissioni a votare la proposta di parere alternativo a sua firma.

Andrea LULLI (PD), ribadito il suo orientamento nettamente contrario sul provvedimento in esame, lamenta la scarsa presenza del Governo alla discussione di un provvedimento di enorme delicatezza inerente la localizzazione e la realizzazione di centrali nucleari. Ritiene altresì che i tempi dedicati all'esame del decreto in titolo siano eccessivamente limitati, anche a prescindere da valutazioni connesse ai tragici eventi giapponesi che in questi giorni consiglierebbero una pausa di riflessione sull'opportunità di una scelta nucleare in Italia. Esprime imbarazzo nel constatare che la politica nuclearista pervicacemente seguita dal Governo si scontra con le dichiarazioni di numerosi presidenti di regioni a maggioranza di centrodestra (Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte), oltre che del sindaco di Roma, che hanno pubblicamente manifestato la loro contrarietà a consentire la realizzazione di impianti nucleari sul proprio territorio. A fronte di questo situazione giudica non all'altezza il confronto parlamentare che si è finora tenuto nelle Commissioni X e VIII, e comunica che i deputati del proprio gruppo non parteciperanno alla votazione sulla proposta di parere.
(I deputati del gruppo del PD abbandonano l'aula della Commissione).

Enzo RAISI (FLI) esprime imbarazzo per il fatto che una classe politica che dovrebbe perseguire con serietà scelte effettuate dopo un intenso dibattito parlamentare, si trovi ora a mettere in discussione quanto deciso, alla luce di eventi che non possono essere in alcun modo assimilati alla realtà italiana. Ritiene che a livello europeo il problema reale connesso alla scelta nucleare sia la revisione degli impianti di prima generazione e non certo la scelta di questa fonte energetica. Dichiara pertanto voto favorevole sulla proposta di parere.

Agostino GHIGLIA (PdL) ritiene che il Governo si sia comportato in modo responsabile così come gli esponenti della maggioranza e non ritiene che in questo momento sia opportuno fare un passo indietro circa le scelte di politica energetica. Il decreto correttivo in esame rappresenta infatti solo il primo tassello di un percorso assai lungo. Dichiara quindi il voto favorevole sulla proposta di parere dei relatori

Savino PEZZOTTA (UdC) osserva che non si può essere accusati di fare scelte contraddittorie per il solo fatto di esprimere perplessità sulla sicurezza delle centrali nucleari europee. In Francia vi sono infatti centrali anche molto datate e un incidente potrebbe coinvolgere in modo significativo la popolazione italiana. Ritiene che i tragici eventi del Giappone dovrebbero rappresentare l'occasione per aprire un confronto a livello europeo sulla sicurezza degli impianti nucleari funzionanti. Sottolinea altresì che una pausa di riflessione avrebbe consentito anche a chi è convinto sostenitore della scelta nucleare di aprire un necessario confronto con l'opinione pubblica. Per queste ragioni,

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preannuncia che, in difformità dal proprio gruppo, si asterrà dalla votazione.

Armando DIONISI (UdC) ribadisce la posizione del suo gruppo che non è di questi giorni e che non viene influenzata da fattori emotivi. Il decreto in esame non è l'atto costitutivo della scelta per l'energia nucleare che è già stata fatta dal Governo. Occorre certo una cautela adeguata nel valutare tutte le questioni di sicurezza per i cittadini e ritiene che in questo senso sia fondamentale prevedere tempi adeguati per le verifiche necessarie; fatti tali rilievi, ribadisce l'accordo della sua parte politica sul fatto che non sia modificabile la politica energetica complessiva del nostro Paese. Ritiene quindi di proporre alcune modifiche alla proposta di parere dei relatori, che vertono proprio sulla necessità di ampliare i termini di cui agli articoli 9 ed 11 dello schema di decreto e preannuncia il voto favorevole su un provvedimento che, seppur in un contesto drammatico, guarda allo sviluppo del Paese nel pieno rispetto della sicurezza per i cittadini.

Fabio GAVA (PdL) dichiara il voto favorevole dei deputati del PdL della X Commissione, dichiarando di condividere appieno l'intervento del sottosegretario Saglia nella seduta di ieri. Ritiene che, nonostante le dichiarazioni di molti deputati di opposizione, gli eventi giapponesi siano stati strumentalmente utilizzati contro la scelta del nucleare che è stata già effettuata dal Governo italiano, tanto che il decreto in esame è stato adottato in seguito ad una sentenza della Corte costituzionale che ha imposto una revisione della normativa precedentemente approvata. Osservato che il Governo presta la massima attenzione ai problemi della sicurezza e manifestata condivisione per la scelta di effettuare stress test su centrali di prima generazione, ritiene che sia opportuno procedere ad un più intenso confronto sul nucleare nelle sedi europee.

Luciano Mario SARDELLI (IR) dichiara di condividere la proposta di parere formulata dai relatori.

Guido DUSSIN (LNP), relatore per l'VIII Commissione, illustra le modifiche apportate alla proposta d parere in relazione alle richieste formulate dai colleghi dell'UDC ovvero l'introduzione di quattro ulteriori osservazioni che ampliano alcuni dei termini previsti dagli articoli 9 e 11 dello schema di decreto.

Le Commissioni approvano quindi la proposta di parere come riformulata (vedi allegato 3)

La seduta termina alle 15.20.