CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 febbraio 2010
285.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 23 FEBBRAIO 2010

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SEDE REFERENTE

Giovedì 18 febbraio 2010. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 20.30.

DL 194/2009: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 3210 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 febbraio 2010.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, avverte che alcuni emendamenti e articoli aggiuntivi presentati al decreto-legge n. 194 del 2009 presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità. Ricorda che, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera, rileva che tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento. Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo.
Con riferimento al provvedimento in esame - in conformità con le valutazioni di ammissibilità svolte da questo ramo del Parlamento in occasione dell'esame dei precedenti disegni di legge di conversione di decreti-legge in materia di proroga dei termini di disposizioni legislative - fa presente che sono da considerarsi ammissibili solo gli emendamenti recanti proroga di termini previsti da disposizioni di rango legislativo o emendamenti strettamente connessi o consequenziali a disposizioni

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previste nel testo del decreto-legge, come modificato nel corso dell'esame presso il Senato.
Alla luce di quanto testé evidenziato, comunica che sono pertanto da considerarsi inammissibili le seguenti proposte emendative che non sono strettamente connesse e consequenziali a disposizioni previste nel testo del decreto-legge, come modificato nel corso dell'esame presso il Senato e non recano proroghe di termini:
l'emendamento Di Biagio 1.13, che introduce specificazioni in materia di esenzione dall'ICI della abitazione principale;
l'emendamento Borghesi 1.19, che attribuisce alla sola amministrazione finanziaria l'onere di accertamento della regolarità degli atti riguardanti cartelle esattoriali per verbali di contravvenzione per infrazioni al codice della strada;
l'emendamento Narducci 1.40, volto a disciplinare le condizioni per l'applicazione delle detrazioni per carichi di famiglia per i soggetti non residenti a decorrere dal 2010;
l'emendamento Rubinato 1.64, finalizzato ad estendere l'ambito di applicazione delle agevolazioni relative al gasolio ed al GPL impiegati come combustibile per riscaldamento in zone montane;
l'emendamento Brugger 1.3, volto a ricomprendere nell'ambito del Testo unico sull'IVA - come prestazioni accessorie all'alloggio - i servizi erogati ed i beni ceduti nell'ambito delle strutture recettive;
l'emendamento Brugger 1.4, volto a ricomprendere alcune prestazioni in quelle rese ai clienti alloggiati in strutture recettive, in base alla normativa vigente;
l'emendamento Nicco 1.8, finalizzato a rideterminare la misura delle aliquote di accisa per determinati territori a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 1o gennaio 2010;
l'emendamento Lo Monte 1.9, volto a disporre la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari nonché dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dal 1o gennaio al 30 giugno 2010 nei confronti dei soggetti residenti o aventi sede nei territori dei comuni della provincia di Messina colpiti da eccezionali avversità atmosferiche verificatesi il 1o ottobre 2009 e a disciplinare le relative modalità;
l'emendamento Lolli 1.58, che disciplina le modalità di rateizzazione della riscossione dei tributi non versati per effetto della sospensione disposta dalle ordinanze del Presidente del Consiglio di ministri per gli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009;
l'emendamento Lolli 1.59, che reca lo stanziamento di risorse per il finanziamento delle zone franche urbane individuate dal CIPE colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009;
l'emendamento Borghesi 1.17 volto a sostituire l'articolo 2-bis del decreto-legge n. 185 del 2008 in materia di clausola di massimo scoperto;
l'emendamento Causi 1.54 volto a modificare la disciplina relativa alla tassa sui rifiuti solidi urbani;
l'emendamento Cambursano 1.18, limitatamente alla lettera b), volta ad estendere le fattispecie nelle quali è possibile fruire delle agevolazioni fiscali per riqualificazione energetica del patrimonio edilizio;
l'emendamento Di Biagio 1.14, volto ad includere le Università pontificie tra i soggetti che possono essere destinatari del cinque per mille dell'IRPEF;
l'emendamento Nicco 1.2 volto a rifinanziare il fondo regionale di protezione civile di cui all'articolo 138, comma 16 della legge n. 388 del 2000 (legge finanziaria 2001);
l'emendamento Baretta 1.49, volto a consentire la prosecuzione dei piani di rientro per le regioni che non abbiano conseguito gli obiettivi previsti;

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l'emendamento Mancuso 1.7, in materia di contributi previdenziali integrativi per i veterinari;
l'emendamento Di Biagio 1.12, volto a modificare la disciplina relativa al trattamento di malattia per gli impiegati presso le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari e gli istituti italiani di cultura all'estero;
l'emendamento Bosi 1.26, relativo all'approvazione degli interventi per lo sviluppo delle isole minori indicate nel Documento unico di programmazione isole minori (DUPIM);
l'emendamento Compagnon 1.28, volto a modificare la disciplina in favore degli obbligazionisti e dei piccoli azionisti Alitalia, nonché a prorogare termini già scaduti;
l'emendamento Barbieri 1.33, che reca una norma interpretativa volta a prevedere l'applicazione ai fini IRPEF e IVA delle disposizioni tributarie di cui al decreto-legge n. 223 del 2006 riguardanti le aree fabbricabili a decorrere dal periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame;
gli emendamenti Santelli 2.8, Borghesi 2.9, Lo Monte 2.2 e De Micheli 2.20, che - prorogando il termine del 15 gennaio 2008, peraltro scaduto, per la definizione da parte dell'Agenzia delle Entrate di un piano di controlli ai fini del contrasto all'evasione tributaria - sono volti a consentire assunzioni alla medesima Agenzia;
gli emendamenti Zucchi 2.14. e 2.13, in materia di rifinanziamento del Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera;
l'emendamento Fiorio 2.15, che prevede un'autorizzazione di spesa per i Piani nazionali di settore di competenza del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali;
l'emendamento Servodio 2.17, volto a prevedere anche per l'anno 2010 una campagna istituzionale di promozione diretta a favorire il consumo dell'olio extravergine di oliva, come quella prevista per il 2008 dal decreto-legge n. 171 del 2008;
l'emendamento Rubinato 2.26, volto a prevedere sanzioni per le violazioni delle norme in materia di affissioni e pubblicità commesse mediante l'affissione di manifesti politici o di striscioni e mezzi similari, a decorrere dal 1o gennaio 2005;
l'emendamento Tassone 3.4, volto ad integrare la disciplina relativa all'adozione del decreto del Ministro dell'interno in materia di monitoraggio delle attività di telecomunicazioni e telematiche a fini di contrasto al terrorismo;
l'emendamento Tassone 3.3, volto a consentire l'assunzione di nuovi segretari comunali;
l'emendamento Simonetti 3.2, volto ad estendere al 2010 la durata del fondo per la realizzazione, sulla base di apposite convenzioni tra il Ministero dell'interno ed i comuni interessati, delle iniziative urgenti occorrenti per il potenziamento della sicurezza urbana e la tutela dell'ordine pubblico di cui all'articolo 61, comma 18 del decreto-legge n. 112 del 2008;
gli emendamenti Rossa 3.6, 3.7, 3.8, 3.9 e 3.11, volti ad incidere sulla disciplina sostanziale dei benefici in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice;
l'emendamento Vassallo 3.10, volto a consentire lo svolgimento, tra il 15 aprile e il 15 giugno 2010, delle elezioni amministrative nei comuni sciolti tra il 25 gennaio e il 24 febbraio 2010;
l'emendamento Rugghia 4.7, volto a sospendere l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 8, comma 4, del decreto legislativo n. 334 del 2000 che vieta la partecipazione al concorso per l'accesso alla qualifica di primo dirigente della Polizia di Stato ai candidati che per tre volte non siano stati compresi nella graduatoria degli idonei;

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l'emendamento Barani 4.1, volto ad escludere l'INPS, con riferimento ai candidati risultati vincitori ed idonei in concorsi già espletati, dal blocco delle assunzioni di cui all'articolo 17 del decreto-legge n. 78 del 2009;
l'emendamento Rubinato 5.17, volto a sopprimere la disposizione di cui al comma 1-quater dell'articolo 29 del decreto-legge n. 207 del 2008, in materia di servizio di noleggio con conducente;
l'emendamento Velo 5.13, volto ad introdurre un contributo alla rottamazione dei rimorchi e dei semirimorchi al fine di incentivare la prosecuzione dello svecchiamento del parco circolante;
l'emendamento Dal Lago 5.7, volto a incrementare di 200 milioni di euro le disponibilità in favore della provincia di Vicenza connesse con la realizzazione della nuova base americana, al fine della costruzione della tangenziale nord di Vicenza;
l'emendamento Cenni 5.18, volto a stanziare ulteriori finanziamenti per il completamento delle opere previste dal Piano irriguo nazionale;
l'emendamento Piffari 6.4, volto a prevedere che il tetto di spesa per il personale previsto dalla legge finanziaria per il 2007, si applichi alle strutture sanitarie convenzionate interessate da crisi aziendali unicamente a decorrere dal 1o gennaio 2011;
l'emendamento Scilipoti 6.5, volto ad applicare le disposizioni in materia di ammortizzatori sociali al personale delle strutture sanitarie convenzionate sottoposte a procedimento di revoca dell'accreditamento;
l'emendamento Lo Monte 6.3, volto ad attribuire alla Regione siciliana una percentuale del gettito delle accise sui prodotti petroliferi immessi in consumo nella regione stessa;
l'emendamento Lo Monte 6.2, volto a prorogare per l'anno 2010 il contributo di solidarietà a valere sul gettito di accise sui prodotti petroliferi messi in consumo nella regione stessa;
l'emendamento Ciccanti 6.7, volto ad attribuire alle Regioni il potere di determinare nuove scadenze, rispetto a quelle fissate dal decreto ministeriale 18 settembre 2002, ai fini dell'adeguamento a norma delle strutture sanitarie indicate nel decreto medesimo;
l'emendamento Barani 6.1, volto a ridurre da tre anni a diciotto mesi il termine entro il quale deve essere effettuato il trasferimento della titolarità di farmacia privata, una volta ottenuta l'autorizzazione da parte dell'Autorità competente;
l'emendamento De Pasquale 7.13, volto ad abrogare la disposizione che impone per la scuola primaria la cadenza quinquennale per l'adozione dei libri di testo;
gli emendamenti Ciccanti 7.6, e Ghizzoni 7.17, volti ad estendere di ulteriori quattro anni la durata degli assegni di ricerca che possono essere conferiti da Università ed enti di ricerca;
l'emendamento Tassone 7.2, volto a eliminare per gli enti di ricerca pubblici il vincolo per le assunzioni di personale a tempo indeterminato stabilito nella legge finanziaria per il 2007;
l'emendamento Tassone 7.4, volto a consentire ai docenti in possesso di abilitazione che avevano fatto richiesta di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento di presentare istanza per l'inserimento nelle graduatorie permanenti;
l'emendamento Ghizzoni 7.12, volto a includere le indennità di ente nel trattamento economico che il pubblico dipendente, ammesso al dottorato di ricerca, conserva una volta collocato in congedo straordinario;
l'emendamento De Pasquale 7.14, che prevede l'attivazione da parte della Scuola superiore della pubblica amministrazione

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di corsi-concorsi riservati per l'accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia;
gli emendamenti Siragusa 7.15 e 7.16, che consentono ai docenti iscritti all'anno accademico 2008-2009 ai corsi di specializzazione per il sostegno ai corsi abilitanti biennali accademici di secondo livello all'indirizzo didattico di iscriversi nelle graduatorie ad esaurimento valide per gli anni 2009-2011;
l'emendamento Berretta 7.21, volto a prevedere l'esclusione dei comuni della Regione Sicilia dal rispetto del saldo del patto di stabilità interno per l'anno 2010 per la somma di 5 milioni di euro da impiegare per misure di stabilizzazione dei precari;
l'emendamento Antonino Russo 7.22, volto a stabilire per l'anno 2010 deroghe alle previsioni del decreto-legge n. 112 del 2008 in materia di assunzione di personale degli enti locali;
l'emendamento Naro 7.1, volto ad introdurre una disciplina specifica al fine di accelerare la rinnovazione di una procedura concorsuale per dirigenti scolastici, annullata con sentenza giurisdizionale;
l'emendamento Baretta 8.24, che interviene sulla disciplina complessiva in materia di tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e di modifiche al decreto legislativo n. 152 del 2006 in materia di acque;
l'emendamento Poli 8.12, che detta per l'anno 2010 disposizioni in materia di accisa concernenti agevolazioni sul gasolio e sul GPL per i comuni ricadenti nella zona climatica E, di cui all'articolo 13, comma 2, della legge n. 448 del 2001;
l'emendamento Vernetti 8.10, volto ad apportare modificazioni al regime transitorio in materia di autorizzazione paesaggistica, di cui all'articolo 159 del decreto legislativo n. 42 del 2004, recante il codice dei beni culturali e del paesaggio;
l'emendamento Zeller 8.1, che inserisce la gestione dei rifiuti urbani nell'elenco delle attività ricomprese nell'esercizio di imprese di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972;
l'emendamento Zeller 8.2, volto a prevedere disposizioni in materia di riscossione di tributi;
l'emendamento Brugger 9.4, volto a modificare la disciplina del trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche;
gli emendamenti Distaso 9.2 e 9.3 e Lo Monte 9.6 e 9.7, volti a rifinanziare gli incentivi relativi all'emittenza privata;
l'emendamento Vico 9.17, limitatamente al comma 4-quinquies, volto a modificare la disciplina sostanziale della programmazione negoziale di cui all'articolo 1, comma 862, della legge n. 296 del 2006;
l'emendamento Lulli 9.18, limitatamente alle parole: da «e dopo le parole: 31 dicembre 2009» fino alla fine del comma 4-quater, in quanto volto, ad ampliare le fattispecie in cui sono concesse agevolazioni fiscali per riqualificazione energetica del patrimonio edilizio;
gli emendamenti Tortoli 9.1 e Vernetti 9.11 volti a modificare la disciplina relativa alla durata dei titoli abilitativi edilizi;
l'articolo aggiuntivo Crosio 9.01 volto a prorogare la durata delle concessioni idroelettriche e a modificarne la relativa disciplina sostanziale;
l'articolo aggiuntivo Mariani 10.01 che assegna una somma di trenta milioni di euro al Commissario straordinario per interventi urgenti e la ricostruzione di Viareggio;
l'articolo aggiuntivo Torazzi 10-quinquies.01 modifica l'articolo 1, comma 20, della legge n. 94 del 2009 che disciplina i servizi di pagamento prestati dagli agenti in attività finanziaria;
l'articolo aggiuntivo Libè 10-quinquies.02 che rifinanzia per un ulteriore

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anno il Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera in Italia;
l'articolo aggiuntivo Poli 10-quinquies.03 che disciplina la rilocalizzazione degli interventi edilizi di cui all'articolo 18 del decreto-legge n. 152 del 1991, per i quali sia stato già stipulato e ratificato l'accordo di programma, riaprendo, a tal fine, il termine entro il quale è possibile procedere alla ratifica dei predetti accordi;
l'articolo aggiuntivo Ruvolo 10-quinquies.04, che reca disposizioni in materia di compilazione, notificazione e pubblicazione degli elenchi dei lavoratori agricoli.

Comunica, inoltre, che ritiene inammissibili che non sono strettamente connesse e consequenziali a disposizioni previste nel testo del decreto-legge e non recano la proroga di termini non legislativi le seguenti proposte emendative:
l'emendamento Lo Monte 1.10, volto a prorogare il termine di scadenza della sospensione degli adempimenti e dei versamenti di natura tributaria di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio 1o giugno 2005, n. 3442, sullo stato di emergenza per i gravi fenomeni eruttivi connessi all'attività vulcanica dell'Etna nel territorio della provincia di Catania;
l'emendamento Delfino 1.27, volto a prorogare i contratti tra gli enti locali e le società iscritte nell'albo dei soggetti privati abilitati ad effettuare attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle province e dei comuni;
l'emendamento Nicco 3.1, volto a prorogare il termine, previsto dal decreto del Ministro dell'interno del 6 ottobre 2009, entro il quale il personale che svolge servizi di controllo delle attività di intrattenimento o di spettacolo può continuare ad esercitare le tali attività prima dell'iscrizione all'elenco prefettizio di cui al medesimo decreto;
l'emendamento Mariani 8.15, volto a modificare i termini, fissati dal decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 17 dicembre 2009, per l'entrata in funzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti - SISTRI;
l'emendamento Mariani 8.13, volto a modificare la disciplina e i termini, fissati dal decreto ministeriale 19 febbraio 2007, relativi a criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare;
l'emendamento Simonetti 9.12, volto a prorogare tariffe incentivate per la realizzazione di impianti fotovoltaici da parte di comuni previste nel decreto del Ministro dello sviluppo economico del 19 febbraio 2007.

Comunica infine che ritiene inammissibili, in quanto recanti la proroga del termine di attuazione di deleghe legislative, inclusi i decreti legislativi recanti disposizioni correttive ed integrative gli emendamenti Realacci 1.36, Nicola Molteni 1.21 e Delfino 8.11, che intervengono, peraltro, su una delega già scaduta per il riassetto e la codificazione in materia di beni culturali e ambientali.

Gianclaudio BRESSA (PD) dichiara preliminarmente di non comprendere le ragioni della dichiarazione di inammissibilità dell'emendamento Vassallo 3.10, volto a consentire lo svolgimento tra il 15 aprile e il 15 giugno 2010 delle elezioni amministrative nei comuni sciolti oltre il termine utile per l'inserimento della consultazione elettorale nel prossimo turno ordinario. Rileva, infatti che si tratta di una materia che costituisce contenuto comune nei provvedimenti recanti proroga di termini, allo stesso modo dichiara di non comprendere le ragioni che nei giorni scorsi hanno condotto a considerare inammissibile nell'ambito del decreto-legge recante interventi urgenti concernenti regioni ed enti locali le proposte emendative recanti specifici interventi in materia di finanza locale. Su un piano più generale, giudica assolutamente inaccettabile il fatto

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che le Commissioni siano chiamate a svolgere l'esame del decreto-legge in tempi che ritiene risibili. Si riserva, pertanto, di valutare quale atteggiamento tenere nel seguito dell'esame del provvedimento alla luce dell'atteggiamento del Governo e della maggioranza, ritenendo che sarebbe avvilente e poco serio costringere le Commissioni a non poter effettuare un effettivo esame del contenuto del decreto-legge in ragione del discutibile utilizzo da parte della maggioranza e del Governo delle procedure di esame parlamentare.

Massimo VANNUCCI (PD) chiede alla presidenza delle Commissioni riunite se le proposte emendative in materia di editoria siano state considerate ammissibili

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede chiarimenti in ordine alla pronuncia di inammissibilità relativa all'emendamento Lolli 1.59.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore per la V Commissione, chiede maggiori approfondimenti circa le valutazioni sull'inammissibilità delle proposte emendative Simonetti 9.12 e Crosio 9.01.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, conferma che gli emendamenti Baretta 2.21 e 2.29 e Comaroli 2.31 e 2.30 in materia di editoria sono stati considerati ammissibili. Con riferimento all'emendamento Lolli 1.59, rileva che esso è sostanzialmente volto a prevedere uno stanziamento di risorse più che una proroga di termini.

Renato CAMBURSANO (IdV), nell'associarsi alle considerazioni del collega Bressa, ritiene assolutamente insostenibile la situazione che si sta delineando, chiedendosi che senso abbia procedere con le votazioni sulle proposte emendative riferite al decreto-legge solo al fine di assicurare una finzione di esame parlamentare del provvedimento. Ritiene che sarebbe opportuno che il Governo avesse il coraggio di chiarire in modo espresso i propri intendimenti in ordine al seguito dell'esame del provvedimento, sottolineando come ormai dall'inizio della legislatura si stia assistendo ad un progressivo svuotamento del ruolo del Parlamento che viene evidenziato con particolare chiarezza nell'esame dei decreti legge in materia di proroga dei termini, quando in un provvedimento già eterogeneo vengono inserite disposizioni dai contenuti più disparati, impedendo un effettivo esame nel merito delle diverse misure proposte.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI nel ringraziare i deputati intervenuti, e pur ritenendo le richieste di ciascuno motivate e comprensibili, fa presente che il Governo ritiene necessaria la conversione del decreto-legge in esame nei tempi previsti. Pur consapevole della ristrettezza

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dei tempi per l'esame da parte della Camera, osserva che l'approvazione presso l'altro ramo del Parlamento ha richiesto tempi maggiori di quelli previsti. Anche per evitare il rischio dello scadere dei termini costituzionali per la conversione del decreto, non ritiene opportuno procedere a modifiche del testo e quindi esprime, a nome del Governo, un invito al ritiro di tutte le proposte emendative presentate.

Renato CAMBURSANO (IdV), alla luce di quanto evidenziato dal rappresentante del Governo, sottolinea come si sarebbe potuto evitare di perdere tempo nella predisposizione degli emendamenti e di spendere denaro per la loro stampa e riproduzione. L'atteggiamento di totale chiusura dimostrato dal Governo spinge, a suo avviso, a chiedersi se abbia ancora un senso proseguire oltre nell'esame del provvedimento. Annuncia, pertanto, che al termine del suo intervento abbandonerà l'Aula della Commissione.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore per la V Commissione, pur osservando che sarebbe stato meglio avere un maggiore spazio di manovra sul testo, alla luce delle considerazioni svolte dal rappresentante del Governo, esprime, sulle proposte emendative presentante, parere conforme a quello del Governo. Rileva comunque che se le forze di minoranza avessero garantiti tempi certi e rapidi in caso di eventuali modifiche, forse si sarebbe potuto fare di più.

Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL), relatore per la I Commissione, ricorda di aver avuto modo di sottolineare nelle sue dichiarazioni alla stampa che il provvedimento in esame può disporre la proroga di molti termini, ma non di quelli stabiliti dal calendario e sottolinea, pertanto, che l'imminente scadenza dei termini per la conversione in legge del decreto costringerà, con ogni probabilità, a non affrontare in questa sede alcune questioni sicuramente meritevoli di attenzione. Ritiene, tuttavia, che esse potranno essere oggetto di futuri interventi nell'ambito dei provvedimenti che il Parlamento potrà esaminare nei prossimi mesi e, pertanto, non condivide le osservazioni di quanti temono che la ristrettezza dei tempi per l'esame del decreto-legge determini una lesione delle prerogative parlamentari.

Gianclaudio BRESSA (PD) ritiene che dei tempi per l'approvazione di un provvedimento legislativo siano responsabili il Governo e i Presidenti di Camera e Senato e che la responsabilità dei ritardi non sia dell'opposizione ma della maggioranza. Osserva inoltre come i tempi per l'esame dei provvedimenti siano stabiliti dai Regolamenti parlamentari e rileva che quando si è in presenza di un decreto-legge con un contenuto ai limiti della costituzionalità è necessario che ciascuna Camera abbia il tempo per esaminarlo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, fa presente che i relatori ed il Governo hanno invitato al ritiro di tutti gli emendamenti presentati.

Pier Paolo BARETTA (PD) sottolinea come l'invito al ritiro sia stato motivato con l'impossibilità di modificare il provvedimento in quanto non vi sarebbero i tempi per una nuova deliberazione del Senato. Ritiene, invece, che, qualora si raggiunga un consenso unanime in merito ad un numero limitato di proposte emendative, la Camera sarebbe in grado di licenziare il provvedimento in tempi tali da consentire al Senato di avviarne a sua volta l'esame il 24 febbraio prossimo.

Antonio BORGHESI (IdV) si dichiara disponibile a ritirare tutti i suoi emendamenti, a condizione che, nel conferire il mandato al relatore, vengano chiariti i motivi, evidenziati dal Governo e dai relatori, per i quali non è possibile modificare il provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, chiede al Governo se ritenga che vi sia effettivamente una possibilità

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di modificare il provvedimento, consentendone la conversione in legge entro il termine costituzionale.

Donato BRUNO, presidente della I Commissione, ritiene che non sia possibile avere assicurazioni circa i tempi necessari al Senato per procedere ad una eventuale seconda lettura. Non ritiene altresì possibile verificare se su un determinato emendamento vi sia anche il consenso dell'altro ramo del Parlamento. Ritiene pertanto che la modifica del provvedimento rischierebbe di pregiudicare la conclusione del relativo esame entro il termine previsto dalla Costituzione.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, ribadisce che, per un problema di carattere tecnico, legato al breve termine di vigenza del decreto-legge, il Governo non ha intenzione di misurarsi con le proposte di modifica del provvedimento in esame. Rileva peraltro come, nel corso dell'esame presso il Senato, si sia tenuto conto in misura significativa delle proposte emendative presentate dall'opposizione. Ritiene, in conclusione, che sia in ogni caso possibile verificare un'eventuale disponibilità del Senato a esaminare nuovamente il provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, osserva come, a questo punto, sia chiaro che non vi sono margini per approvare modifiche in Commissione.

Donato BRUNO, presidente della I Commissione, chiede ai gruppi se vi sia la disponibilità a conferire nella seduta odierna il mandato ai relatori a riferire all'Assemblea.

Pier Paolo BARETTA (PD) manifesta la disponibilità del suo gruppo a considerare respinti tutti i propri emendamenti, riservandosi di ripresentarli in Assemblea.

Amedeo CICCANTI (UdC) dopo aver ricordato come il decreto-legge in esame debba venire convertito in legge entro il 28 febbraio prossimo ed aver rilevato i criteri restrittivi adottati dalle presidenze in sede di valutazione dell'ammissibilità degli emendamenti, osserva come sarebbe in ogni caso necessario concentrarsi almeno sull'emendamento in materia di editoria sostenuto da deputati appartenenti a tutti i gruppi parlamentari che riveste una grande importanza. Dichiara quindi la disponibilità del suo gruppo a considerare respinti tutti i propri emendamenti, riservandosi di ripresentarli in Assemblea.

Antonio BORGHESI (IdV) osserva come il rappresentante del Governo non abbia fornito alcun chiarimento in merito alle osservazioni relative ai profili finanziari del provvedimento contenute nella documentazione presentata dagli uffici.

Massimo VANNUCCI (PD) esprime la propria contrarietà a conferire nella seduta odierna il mandato ai relatori a riferire in Assemblea poiché ritiene assurdo che un provvedimento così complesso venga esaminato in tempi così brevi e senza rispondere alle richieste di chiarimento avanzate dal relatore.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI fa presente che il Governo ha presentato una relazione tecnica sul testo del provvedimento così come modificato dal Senato che ritiene costituisca un documento esaustivo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, ricorda come la relazione tecnica sia stata presentata nella seduta di ieri e quindi dopo la predisposizione della consueta documentazione da parte degli uffici. Ritiene che i gruppi e i singoli parlamentari siano comunque liberi di ritenere inadeguato il contenuto della relazione tecnica.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede che agli uffici sia concesso il tempo necessario a valutare la relazione tecnica presentata dal governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, con riferimento alla richiesta

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formulata dal deputato Borghesi, conferma che il Governo ha regolarmente presentato, nel corso della seduta del 17 febbraio 2010, la relazione tecnica e che essa è a disposizione dei membri delle Commissioni.

Antonio BORGHESI (IdV) ribadisce che la ristrettezza dei tempi non ha consentito una puntuale verifica delle indicazioni contenute nella relazione tecnica presentata dal Governo, sottolineando come in molti casi l'analisi dei dati contenuti nelle relazioni tecniche ha consentito di individuare l'esistenza di incongruenze e di modificare conseguentemente il contenuto dei provvedimenti all'esame del Parlamento.

Amedeo CICCANTI (UdC) ritiene che sotto il profilo strettamente formale il Governo abbia adempiuto all'obbligo di presentazione della relazione tecnica al momento del passaggio dell'esame del provvedimento tra il Senato e la Camera, rilevando, tuttavia, che la Commissione, come purtroppo è accaduto in altre circostanze, non ha potuto valutare pienamente i contenuti della documentazione predisposta dal Governo con riferimento agli effetti finanziari delle diverse disposizioni del decreto-legge.

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene significativa la circostanza che il decreto-legge in esame, che reca la data del 30 dicembre 2009, sia stato trasmesso dalla Presidenza del Senato solo il 15 febbraio 2010, consentendo alla Camera un esame in tempi assolutamente inadeguati, dal momento che il termine per la conversione in legge del decreto scadrà il prossimo 28 febbraio. Nel rilevare che le Commissioni sono ora chiamate a concludere l'esame del provvedimento solo tre giorni dopo la sua trasmissione dal Senato, sottolinea come i deputati e gli uffici siano stati chiamati ad un lavoro estremamente difficoltoso, che avrebbe potuto avere risultati ben maggiori qualora fosse stato possibile svolgere un effettivo esame dei profili di merito del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, ricorda che, ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della nuova legge di contabilità il Governo è tenuto ad aggiornare la relazione tecnica all'atto del passaggio dell'esame del provvedimento tra i due rami del Parlamento. Osserva che tale obbligo è stato rispettato dal Governo, ferma restando la possibilità per ciascuno di esprimere le proprie valutazioni politiche e comprendendo che i tempi per l'esame del decreto sono particolarmente compressi.

Amedeo CICCANTI (UdC) ritiene che occorra rappresentare la situazione al Presidente della Camera, poiché non è la prima volta che un ramo del Parlamento non viene messo nelle condizioni di esercitare il proprio ruolo a causa della ristrettezza dei tempi, realizzandosi surrettiziamente in tal modo un monocameralismo di fatto.

Maino MARCHI (PD), pur comprendendo le ragioni derivanti dall'estrema ristrettezza dei tempi a disposizione per l'esame del provvedimento, ritiene che sarebbe un grave errore avallare una prassi secondo la quale l'aggiornamento della relazione tecnica, che ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009 deve essere effettuato all'atto del passaggio dell'esame del provvedimento tra i due rami del Parlamento, avvenga invece nel corso dell'esame del provvedimento stesso. A suo giudizio, infatti, qualora tale precedente dovesse essere confermato, si realizzerebbe un totale stravolgimento dell'innovazione introdotta in sede di approvazione della nuova legge di contabilità e finanza pubblica.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene che sarebbe un errore limitarsi a considerare esclusivamente gli aspetti formali della vicenda odierna, in quanto i problemi emersi nell'esame del presente decreto-legge rappresentano solo l'ultima dimostrazione dei difficili rapporti esistenti tra il Parlamento ed il Governo. Nel segnalare che la difficoltà di tali rapporti si ripercuote

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molto spesso sulla Commissione Bilancio, ricorda come già nel corso dell'esame in Assemblea del disegno di legge finanziaria 2010 il Presidente Giorgetti, a nome di tutti i componenti della Commissione, avesse evidenziato le problematiche esistenti. Ricorda altresì che nella propria dichiarazione di voto sul disegno di legge finanziaria aveva evidenziato la necessità di verificare l'esistenza delle condizioni per una discussione tra le diverse parti politiche delle possibili soluzioni istituzionali e regolamentari necessarie a superare l'attuale situazione di ingovernabilità del procedimento legislativo. In questo contesto, ritiene particolare significativa la situazione determinatasi nell'esame del presento decreto-legge, sottolineando come il Governo sia stato costretto ad esprimere una valutazione negativa su proposte emendative condivise da tutte le parti politiche e sulle quali lo stesso esecutivo, in altre circostanze, avrebbe espresso un diverso parere. Nel rilevare come non si sia ancora giunti alla metà della Legislatura, evidenzia la necessità di adottare con urgenza gli opportuni correttivi per superare le problematicità che, con sempre maggiore forza, stanno emergendo nel procedimento legislativo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, ricorda che è in corso la riflessione sulla riforma dei Regolamenti parlamentari conseguente alla entrata in vigore della nuova legge di contabilità e di avere all'uopo sollecitato i gruppi a designare i propri rappresentanti in seno ad un apposito comitato tecnico.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI nel ritenere che la relazione tecnica presentata fornisca gli elementi di risposta necessari rispetto ai rilievi formulati dai relatori, si dichiara in ogni caso disponibile a fornire ulteriori chiarimenti rispetto a specifiche questioni che dovessero essere sollevate dai membri delle Commissioni.

Antonio BORGHESI (IdV) ricordando che con riferimento all'A.C. 3196-A la Commissione bilancio ha dovuto formulare condizioni per garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione rispetto a disposizioni del testo che, per il Governo, non avrebbero presentato profili problematici, osserva che sarebbe stato necessario un maggiore approfondimento anche con l'ausilio degli uffici.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore per la V Commissione, chiede al Governo di fornire ulteriori chiarimenti in merito alle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 4 e 5-bis.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, con riferimento ai chiarimenti richiesti dal relatore per la V Commissione, precisa che le quantificazioni effettuate dalla relazione con riferimento agli oneri derivanti dai commi 5-bis e 5-ter dell'articolo 1 tengono conto dell'effettiva dinamica occupazionale nel settore della sanità privata nelle zone colpite dagli eventi sismici del 2002.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, preso atto degli esiti della discussione, propone di considerare respinte tutte le proposte emendative presentate e pone in votazione il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento nel testo trasmesso dal Senato.

Pier Paolo BARETTA (PD) esprime il voto contrario del gruppo del Partito Democratico rispetto al conferimento del mandato ai relatori, rilevando l'impossibilità di discutere non per problemi di merito, ma per la ristrettezza dei tempi. Richiamando quanto affermato dal presidente Bruno, rileva che sulla questione dei contributi all'editoria si era registrata una condivisione dei diversi gruppi e ricorda a tal proposito anche l'impegno del Governo ad affrontare la questione nel primo provvedimento utile. Stigmatizza l'atteggiamento dell'Esecutivo che, a fronte di una posizione comune di tutti i gruppi, nega la possibilità di modificare il testo solo per ragioni di tempo. Osserva che la questione si trasferisce ora all'esame dell'Assemblea

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ed a tal proposito rileva che il numero e la qualità degli emendamenti presentati riflette la posizione di chiusura del Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) nell'annunciare il proprio voto contrario sulla proposta di conferire mandato ai relatori di riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento, ribadisce come sia grave che i componenti delle Commissioni non siano posti in grado di valutare appieno gli effetti finanziari del decreto-legge e, pertanto, non sia possibile escludere che esso determini una violazione di quanto previsto dall'articolo 81, quarto comma, della Costituzione.

Le Commissioni deliberano di conferire ai relatori, Stracquadanio per la I Commissione e Polledri per la V Commissione, mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento nel testo trasmesso dal Senato. Deliberano infine di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, avverte che le Presidenze delle Commissioni si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 21.30.