ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03656/002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 715 del 28/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: IANARO ANGELA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/06/2022


Stato iter:
28/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 28/06/2022
Resoconto SASSO ROSSANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 28/06/2022

PARERE GOVERNO IL 28/06/2022

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 28/06/2022

CONCLUSO IL 28/06/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03656/002
presentato da
IANARO Angela
testo di
Martedì 28 giugno 2022, seduta n. 715

   La Camera,

   premesso che:

    il decreto in esame prevede misure per l'attuazione del PNRR in materia di pubblica amministrazione, università e ricerca;

    in particolare l'articolo 14, ai commi 6-decies-6-terdcies e 6-quindecies-6-noviesdecies, si occupa del riordino della disciplina sui ricercatori universitari sostituendo le attuali figure di ricercatore a tempo determinato di tipo A e di tipo B (di cui all'articolo 24, comma 3, lettera a) e b) delle legge 30 dicembre 2010, n. 240) con una unica figura di ricercatore universitario a tempo determinato, titolare di un contratto di durata complessiva di sei anni, non rinnovabile;

    l'introduzione di una unica figura di ricercatore universitario a tempo determinato è espressamente correlata alla finalità di dare attuazione, nell'ambito della Missione 4, Componente 2 del PNRR, alle misure di cui alla Riforma 1, mirata a potenziare le attività di ricerca di base e industriale, favorendo sia la ricerca aperta e multidisciplinare, sia la ricerca finalizzata ad affrontare sfide strategiche per lo sviluppo del Paese, riservando particolare attenzione all'investimento sui giovani ricercatori e favorendo la creazione di partnership pubblico/private di rilievo nazionale o con una vocazione territoriale;

    il trattamento annuo lordo onnicomprensivo spettante ai titolari di contratto della nuova figura di ricercatore a tempo determinato è pari al trattamento iniziale spettante al ricercatore confermato a tempo pieno elevato fino a un massimo del 30 per cento, come stabilito da regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 232 del 2011 (Regolamento per la disciplina del trattamento economico dei professori e dei ricercatori universitari, a norma dell'articolo 8, commi 1 e 3 della legge 30 dicembre 2010, n. 240), provvisto di reali tutele previdenziali e garanzie sociali. Il contratto è pertanto analogo a quello degli attuali ricercatori a tempo determinato di tipo B, come analoga è la disciplina per la quale i nuovi contratti di ricercatore a tempo determinato non danno luogo a diritti in ordine all'accesso ai ruoli, mentre costituiscono titolo preferenziale nei concorsi per l'accesso alle pubbliche amministrazioni; con questa forma di contratto si interviene avvicinando il sistema della ricerca italiana agli standard europei in materia di diritto del lavoro e all'aumento di tutele sociali e previdenziali, che sono all'origine dell'aumento dei costi associati ai quali si provvede nell'ambito delle risorse assunzionali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica; non si può dire altrettanto, purtroppo, delle retribuzioni dei ricercatori, che continuano ad essere molto inferiori rispetto a quelli dei colleghi di altri Paesi europei e che sono anche una delle principali causa della fuga dei cervelli e del loro mancato rientro in Italia;

    uno studio pubblicato nel 2021 dalla Oxford Academic, «Science and Public Policy» che ha attinto dai dati ricavati da MORE3 (Mobility Patterns and Career Paths of EU Researchers), un'indagine statistica sulla mobilità internazionale dei ricercatori finanziato dalla Commissione europea, ha rilevato che l'Italia ha visto emigrare 14.000 ricercatori dall'inizio della crisi finanziaria del 2008, parzialmente ridotti solo dopo il 2015, in seguito a interventi da parte dei Governi che si sono succeduti per incentivare il rientro nel Paese,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di individuare ogni possibile intervento normativo, affinché vengano stanziate specifiche risorse finanziare per adeguare le retribuzioni dei ricercatori nel nostro Paese agli standard economici europei, così da renderlo maggiormente attrattivo e invertire il trend di emigrazione dall'Italia, fenomeno presente ormai da troppi anni.
9/3656/2. Ianaro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale di ricerca

retribuzione del lavoro

accesso all'occupazione