Legislatura: 18Seduta di annuncio: 663 del 23/03/2022
Primo firmatario: SILVESTRI RACHELE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 24/03/2022 GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 23/03/2022
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/03/2022
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/03/2022
ACCOLTO IL 24/03/2022
PARERE GOVERNO IL 24/03/2022
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/03/2022
CONCLUSO IL 24/03/2022
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca la conversione di un decreto-legge che, tra le altre, reca misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici e per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico;
il caro bollette sta di fatto minando la ripresa economica post COVID, va ad alimentare l'aumento dei prezzi dei beni di consumo e sta mettendo in estrema difficoltà l'intero Paese ed in particolar modo quelle aree che già stavano attraversando forti situazioni di crisi economica dettata da molteplici fattori pregressi, come i territori colpiti dai recenti eventi sismici o da forti crisi industriali,
oltre il 95 per cento del gas naturale consumato in Italia viene importato dall'estero. I consumi di gas naturale sono rimasti sostanzialmente stabili nell'ultimo decennio, pari a 76 miliardi di metri cubi nel 2021;
in base ai dati del Ministero dello sviluppo economico aggiornati al 2021, l'Italia estrae il 4,4 per cento del gas che consuma. In altre parole, produciamo 3,34 miliardi di metri cubi di gas naturale, ma ne utilizziamo 76,1 miliardi. Abbiamo tra i 70 e i 90 miliardi di metri cubi di riserve accertate, ma richiedono tempi lunghi per l'estrazione. I giacimenti attivi sono circa 1.300, ma ne vengono usati con continuità poco più di 500;
il nostro Paese importa gas dalla Russia (38,2 per cento), dall'Algeria (27,8 per cento), dall'Azerbaijan (9,5 per cento), dalla Libia (4,2 per cento) e per il 2,9 per cento dal Nord Europa (nello specifico da Norvegia e Olanda). Il 13,1 per cento del gas che consumiamo arriva sotto forma di Gnl, in prevalenza dal Qatar;
il preoccupante livello del prezzo del gas naturale dovuto da molteplici fattori quali l'impennata della domanda a livello mondiale, le speculazioni economiche e le tensioni geopolitiche in diverse aree del mondo, in primis l'attuale guerra in Ucraina, oltre che ad essere la principale fonte del caro bollette ha fatto anche emergere tutte le debolezze strutturali nel campo di autosufficienza energetica sia a livello nazionale che europeo;
la corsa al rialzo del prezzo del gas potrebbe non arrestarsi nel breve termine. È questo lo scenario che trapela anche dalle parole pronunciate dal presidente dell'Autorità Arerà di regolazione per l'energia che tenendo conto della forte volatilità dei prezzi del gas naturale, parla di un prezzo intorno a circa 100 euro/MWh fino al termine dell'anno in corso;
l'Italia tra i Paesi europei è quello che registra i prezzi superiori sia dell'energia elettrica e sia del gas, confermando lo storico gap negativo di prezzi che penalizza la competitività delle nostre imprese,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative legislative al fine di tutelare quelle aree del Paese che presentano situazioni di maggiore fragilità economica pregressa, come le aree colpite dai recenti eventi sismici e quelle identificate come aree di crisi industriale complessa.
9/3522/80. Rachele Silvestri.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):gas naturale
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