Legislatura: 18Seduta di annuncio: 639 del 16/02/2022
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/02/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione DICHIARAZIONE GOVERNO 17/02/2022 Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) DICHIARAZIONE VOTO 17/02/2022 Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA PARERE GOVERNO 17/02/2022 Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 16/02/2022
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/02/2022
DISCUSSIONE IL 17/02/2022
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/02/2022
ACCOLTO IL 17/02/2022
PARERE GOVERNO IL 17/02/2022
APPROVATO IL 17/02/2022
CONCLUSO IL 17/02/2022
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca la proroga al 31 marzo prossimo dello stato di emergenza, unitamente ad ulteriori misure ingenti per il contenimento della diffusione dell'epidemia;
nulla è stato fatto per riconoscere un dovuto ristoro alle famiglie dei sanitari morti per Covid, posto che, al momento, gli indennizzi sono garantiti dall'Inail solo ai medici dipendenti del Sistema sanitario nazionale, mentre tutti gli altri professionisti, guardie mediche, medici di famiglia, dentisti e specialisti, ambulatoriali e pensionati, riceveranno solo piccoli rimborsi tramite assicurazioni private, qualora sottoscritte;
gran parte dei professionisti caduti a causa del virus, soprattutto nella prima fase della pandemia, era medico di base o comunque non dipendente del Sistema sanitario nazionale e le loro famiglie non sono indennizzabili da parte dell'Inail, in virtù di un regime assicurativo diverso, a differenza delle famiglie dei medici dipendenti dal Ssn che porrebbero ricevere un ristoro Inail, sia pure a fronte di procedure complesse;
dure le parole di Guido Marinoni, presidente dell'Ordine dei medici di Bergamo, che si dice «esterrefatto»: «Sembrava una cosa normale, per chi muore sul lavoro. Perché queste morti le equiparerei ai morti di guerra. E invece...»;
in tutta Italia il Covid ha consegnato da inizio pandemia i nomi di 369 camici bianchi vittime del virus; 31 i medici morti a causa dell'infezione in provincia di Bergamo, compresi 10 medici di base; a Duno, un borgo in provincia di Varese, al Tempio Votivo dei Medici d'Italia oltre 350 nomi sono incisi sulla stele in pietra per ricordare il sacrificio di coloro che hanno perso la vita nella lotta contro la pandemia da COVID-19;
medici che si sono impegnati e hanno sacrificato la loro vita, in un momento storico in cui i livelli di sicurezza non erano adeguatamente elevati, in cui mancavano i dispositivi di protezione individuale; famiglie che, in molti casi, sono anche rimaste prive dell'unica fonte di sostentamento e alle quali sono negati gli indennizzi Inail e alle quali anche le istituzioni hanno voltato le spalle: una beffa per chi negli ultimi due anni è stato definito «eroe» e che oggi è stato di fatto, «dimenticato»,
impegna il Governo
ad assumere, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, ogni iniziativa di competenza al fine di riconoscere un equo indennizzo ai famigliari dei sanitari non in regime di rapporto di lavoro dipendente, inclusi gli specialisti ambulatoriali e i professionisti pensionati tornati in servizio volontariamente, che, in conseguenza dell'attività prestata nel periodo di massima emergenza epidemica, siano deceduti a seguito di infezione da SARS-CoV-2.
9/3467/58. (Testo modificato nel corso della seduta)
Rampelli.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):malattia
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