ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01551/033

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 200 del 22/11/2023
Firmatari
Primo firmatario: SARRACINO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 22/11/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/11/2023
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/11/2023
FOSSI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/11/2023
LAUS MAURO ANTONIO DONATO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/11/2023


Stato iter:
22/11/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 22/11/2023
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 22/11/2023

PARERE GOVERNO IL 22/11/2023

RESPINTO IL 22/11/2023

CONCLUSO IL 22/11/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01551/033
presentato da
SARRACINO Marco
testo di
Mercoledì 22 novembre 2023, seduta n. 200

   La Camera,

   premesso che:

    ben lontano dagli annunci di alcuni esponenti di Governo che vantavano misure volte a scongiurare il ritorno alla legge Fornero, le misure in materia previdenziale proposte con la legge di bilancio si caratterizzano per una proroga peggiorativa per il 2024 delle già restrittive misure contenute nella passata legge di bilancio;

    in questa opera ulteriormente demolitoria si distinguono le misure che prorogano e modificano l'istituto dell'«Ape sociale»;

    si conferma infatti, per il solo 2024, la proroga delle disposizioni che hanno introdotto l'Ape sociale, ma incrementandone il requisito anagrafico da 63 anni a 63 anni e 5 mesi, così riducendo la platea dei beneficiari dai 16.600 del 2023 ai 12.500 del 2024;

    come noto, stiamo parlando di un trattamento economico che viene riconosciuto a lavoratori con un'età anagrafica minima di 63 anni, che non siano già titolari di pensione diretta e siano in possesso, alternativamente, di uno dei seguenti requisiti:

     a) soggetti in stato di disoccupazione e in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;

     b) soggetti che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e con un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;

     c) soggetti che hanno una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74 per cento e un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;

     d) lavoratori dipendenti al momento della decorrenza dell'APE sociale, che svolgono specifiche attività lavorative «gravose» da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette, e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 36 anni. Per gli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta il requisito dell'anzianità contributiva è di ridotto 32 anni;

    immaginare di far cassa, incrementando il requisito anagrafico su lavoratori e lavoratrici che versano in tali gravi condizioni, appare quanto mai cinico e socialmente inaccettabile;

    una misura che, come detto, tradisce le promesse elettorali e che restringe ulteriormente le opportunità di uscita pensionistica flessibile rispetto alle rigide previsioni della riforma Fornero,

impegna il Governo

ad adottare iniziative normative volte a prorogare l'istituto dell'Ape sociale anche per l'anno 2024, secondo le regole vigenti fino al 31 dicembre 2023.
9/1551/33. Sarracino, Scotto, Gribaudo, Fossi, Laus.