Legislatura: 19Seduta di annuncio: 200 del 22/11/2023
Primo firmatario: LAUS MAURO ANTONIO DONATO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 22/11/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FOSSI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/11/2023 SCOTTO ARTURO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/11/2023 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/11/2023 SARRACINO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/11/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 22/11/2023 FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 22/11/2023 Resoconto SCOTTO ARTURO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
NON ACCOLTO IL 22/11/2023
PARERE GOVERNO IL 22/11/2023
DISCUSSIONE IL 22/11/2023
RESPINTO IL 22/11/2023
CONCLUSO IL 22/11/2023
La Camera,
premesso che:
ben lontano dagli annunci di alcuni esponenti di Governo che vantavano misure volte a scongiurare il ritorno alla legge Fornero, le misure in materia previdenziale proposte con la legge di bilancio si caratterizzano per una proroga peggiorativa per il 2024 delle già restrittive misure contenute nella passata legge di bilancio;
in questa opera ulteriormente demolitoria si distinguono le misure che prorogano e modificano l'istituto di «Quota 103»;
per il solo 2024, si proroga la possibilità di uscita anticipata rispetto alle soglie Fornero con l'impropriamente definita quota 103, ma si introduce la penalizzante applicazione del calcolo contributivo su tutti i periodi lavorativi, anche su quelli antecedenti il 1996, con una drastica riduzione dell'assegno pensionistico;
come se non bastasse, viene inoltre ridotta la soglia entro la quale è possibili accedere alla misura, riducendo da 5 a 4 volte il trattamento minimo, il tetto dell'assegno pensionistico entro il quale si ha diritto a vedersi riconosciuta la domanda di uscita anticipata;
infine, si applica una ulteriore dilazione del riconoscimento del trattamento pensionistico con quota 103 solo dopo 7 mesi per i dipendenti privati e 9 mesi per i dipendenti pubblici, dalla maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi;
come si evince dalla stessa relazione tecnica, la platea di lavoratori e lavoratrici interessati dalla misura viene stimata in 17 mila, rispetto ai 48 mila stimati per il 2023;
con tali norme si intende far cassa sulla condizione di lavoratrici e lavoratori, restringendo ed aggravando pesantemente l'opportunità di uscita pensionistica flessibile rispetto alle rigide previsioni della riforma Fornero, attraverso l'istituto di quota 103;
una misura che, come detto, tradisce le promesse elettorali e, senza nemmeno abbozzare una proposta di riforma complessiva del sistema pensionistico, in vista del definitivo passaggio al sistema di calcolo completamente contributivo, limita i già ristretti margini di accesso flessibile alla pensione,
impegna il Governo
ad adottare iniziative normative volte a prorogare l'istituto di «quota 103» anche per il 2024, secondo le regole vigenti fino al 31 dicembre 2023.
9/1551/32. Laus, Fossi, Scotto, Gribaudo, Sarracino.