ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01238/064

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 128 del 28/06/2023
Firmatari
Primo firmatario: CARAMIELLO ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/06/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2023
BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2023
CAROTENUTO DARIO MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2023
ORRICO ANNA LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2023
TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2023
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2023


Stato iter:
28/06/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 28/06/2023
BELLUCCI MARIA TERESA VICE MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 28/06/2023
Resoconto CARAMIELLO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 28/06/2023

PARERE GOVERNO IL 28/06/2023

DISCUSSIONE IL 28/06/2023

RESPINTO IL 28/06/2023

CONCLUSO IL 28/06/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01238/064
presentato da
CARAMIELLO Alessandro
testo di
Mercoledì 28 giugno 2023, seduta n. 128

   La Camera,

   premesso che:

    il decreto-legge in esame dispone l'abrogazione dell'istituto del reddito di cittadinanza, a decorrere dal 1° gennaio 2024 e la sua sostituzione, da un lato, con l'assegno di inclusione in favore dei nuclei familiari in cui vi sia almeno un soggetto minorenne o avente almeno sessanta anni di età o disabile e, dall'altro, mediante l'introduzione di strumenti di attivazione al lavoro per i cosiddetti occupabili;

    il provvedimento modifica in particolare la disciplina dei contratti di lavoro a tempo determinato in relazione ai presupposti di ammissibilità per i contratti di durata superiore a dodici mesi, proseguendo l'opera di smantellamento del sistema di tutele poste a garanzia dei diritti dei lavoratori introdotto con il Governo Conte I riformulando l'articolo 15 del decreto legislativo 81 del 2015, come modificato dal decreto-legge n. 87 del 2018 (decreto Dignità), consentendo di superare il limite dei 12 mesi per i contratti a tempo determinato;

    un'altra scelta in controtendenza con gli esecutivi precedenti, e che finirà per aumentare la precarietà, è l'estensione dell'utilizzo dei voucher. L'estensione riguarda soprattutto il turismo, un settore strategico per la ripresa economica, e in particolare il settore dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento, ma anche quello dell'agricoltura. Non si prevede solo un generico ritorno dei voucher, peraltro già operato durante la legge di bilancio, ma se ne estende l'utilizzabilità per un massimo di 15.000 euro e se ne consente l'utilizzo alle imprese che hanno fino a 25 dipendenti subordinati a tempo indeterminato, in un settore da sempre caratterizzato da lavoro povero, precario e irregolare;

    esistono forme contrattuali che includono le fattispecie dei lavori saltuari e stagionali e che tengono fermi i diritti e le tutele per i lavoratori, come ferie, malattia pagata e indennità di disoccupazione. Il Governo sceglie invece di impoverire ulteriormente il lavoro, ridurre i diritti e favorire forme di sfruttamento;

    l'esperienza ha inoltre dimostrato che l'utilizzo delle prestazioni occasionali è assolutamente inadeguato a far emergere il lavoro sommerso mentre, al contrario, diventa uno strumento di agevolazione di forme di lavoro irregolare;

    per quanto riguarda il settore agricolo, in particolare, nessun intervento viene posto in essere in questo provvedimento, pur essendo, come noto, un settore molto particolare, con caratteristiche e peculiarità che andrebbero affrontate concretamente e non ignorate, come nel caso di specie;

    la tutela dei lavoratori agricoli, la necessità di garantire loro gli stessi diritti degli altri settori, appare quanto mai necessaria, e non solo al fine di arginare gli spazi di «nero» e irregolarità che ancora lo caratterizzano, ma anche e soprattutto per dare a questo comparto il valore che merita; se si parla di lavoro agricolo, sostegno al reddito e ammortizzatori sociali, però, non si può dimenticare il settore della pesca, i cui lavoratori appaiono oggi ancor più penalizzati degli stessi agricoltori;

    i lavoratori della pesca, ad esempio, non possono ancora usufruire – nonostante nella passata legislatura ci sia stato un primo passo verso la sua estensione al settore – della Cassa integrazione salariale operai agricoli, CISOA;

    tale ammortizzatore sociale, esteso formalmente ai pescatori con la legge di bilancio n. 234 del 2021, manca ancora della definizione, concordata insieme alle parti sociali coinvolte, delle norme regolamentative, in modo da renderlo concretamente efficace a tutela dell'occupazione in un settore messo duramente alla prova dalle continue restrizioni dell'attività lavorativa dovute, anche, alle politiche comunitarie,

impegna il Governo

a convocare al più presto le parti sociali firmatarie dei Contratti nazionali del lavoro di riferimento per la pesca, al fine di proseguire il confronto già avviato in merito all'estensione della CISOA ai pescatori, avviata con la legge 30 dicembre 2021, n. 234, e definire gli interventi correttivi di tipo legislativo che consentano di dotare finalmente il settore di un meccanismo di sostegno al reddito in grado di assicurare al personale imbarcato un ammortizzatore sociale efficace e tempestivo, in linea con gli altri strumenti previsti dalla legislazione sociale in genere.
9/1238/64. Caramiello, Aiello, Barzotti, Carotenuto, Orrico, Tucci, Morfino.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

lavoro nero

diritto del lavoro