Legislatura: 19Seduta di annuncio: 96 del 03/05/2023
Primo firmatario: GIRELLI GIAN ANTONIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 03/05/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 03/05/2023 Resoconto GIRELLI GIAN ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA PARERE GOVERNO 03/05/2023 MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) DICHIARAZIONE VOTO 04/05/2023 Resoconto GIRELLI GIAN ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
DISCUSSIONE IL 03/05/2023
NON ACCOLTO IL 03/05/2023
PARERE GOVERNO IL 03/05/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/05/2023
DISCUSSIONE IL 04/05/2023
RESPINTO IL 04/05/2023
CONCLUSO IL 04/05/2023
La Camera,
premesso che:
secondo il rapporto «Le condizioni abitative dei migranti che lavorano nel settore agroalimentare», pubblicato dal ministero del Lavoro e dall'Anci nell'ambito del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al capitolato 2020-2022, sono almeno 10 mila i lavoratori agricoli migranti che vivono in baracche di lamiere, tendopoli o altri alloggi di fortuna, senza diritti e senza i servizi essenziali;
dalla medesima ricerca emerge che sono 38 i comuni che hanno segnalato la presenza di 150 insediamenti non autorizzati, con sistemazioni varie (casolari e palazzi occupati, baracche, tende e roulotte) e presenze che vanno dalle poche unità dei micro insediamenti, alle migliaia di persone nei «ghetti» noti alle cronache;
il PNRR destina 200 milioni per risolvere tale emergenza;
il Sud è l'area dove si registra il più alto numero di comuni che dichiara la presenza di lavoratori migranti occupati nel settore agroalimentare sia stagionali che di lunga durata, anche se il fenomeno riguarda tutto il Paese, tanto che le due regioni dove si riscontra il numero più alto di comuni che dichiara la presenza di braccianti agricoli stranieri sono il Piemonte e la Lombardia;
sul totale dei ghetti e dei piccoli insediamenti non autorizzati nel nostro Paese, il 31,6 per cento e in Puglia, il 21,1 per cento in Sicilia, il 13,2 per cento in Calabria, il 7,9 per cento in Campania, il 5,3 per cento in Piemonte, il 5,3 per cento nel Lazio, il 5,3 per cento in Veneto, il 2,6 per cento in Abruzzo, il 2,6 per cento in Liguria, il 2,6 per cento nelle Marche e il 2,6 per cento in Toscana;
è dovere dello Stato assicurare nella maniera più ampia condizioni di vita dignitosa per tali lavoratori, quale pre-requisito per una corretta integrazione nelle nostre comunità locali,
impegna il Governo
ad adottare ogni iniziativa utile, anche con appositi provvedimenti di urgenza, al fine di dare seguito alle previsioni del PNRR volle ad assicurare sistemazioni abitative dignitose per i lavoratori stagionali stranieri.
9/1112/71. Girelli.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):lavoratore migrante
lavoro stagionale
migrante