Legislatura: 19Seduta di annuncio: 280 del 16/04/2024
Primo firmatario: SPORTIELLO GILDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/04/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024 DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024 RICCIARDI MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024 MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024 GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 16/04/2024 PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024 RAFFA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024 PASTORINO LUCA MISTO-+EUROPA 16/04/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/04/2024 Resoconto SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE PARERE GOVERNO 17/04/2024 Resoconto ALBANO LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE GOVERNO 17/04/2024 Resoconto SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO) DICHIARAZIONE VOTO 17/04/2024 Resoconto SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA Resoconto MESSINA MANLIO FRATELLI D'ITALIA Resoconto PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA Resoconto GHIO VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA Resoconto DI BIASE MICHELA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA Resoconto RAFFA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto D'ALESSIO ANTONIO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE DICHIARAZIONE GOVERNO 17/04/2024 Resoconto ALBANO LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE IL 16/04/2024
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/04/2024
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 17/04/2024
NON ACCOLTO IL 17/04/2024
PARERE GOVERNO IL 17/04/2024
DISCUSSIONE IL 17/04/2024
RESPINTO IL 17/04/2024
CONCLUSO IL 17/04/2024
La Camera,
premesso che:
l'articolo 44-quinquies, recante norme in materia di servizi consultoriali, approvato in sede referente, consente alle regioni di organizzare i servizi consultoriali nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza avvalendosi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità;
i consultori familiari sono stati istituiti dalla legge 29 luglio 1975, n. 405, una delle leggi italiane che più contraddistingue il livello di civiltà del nostro sistema sanitario e socio-sanitario che, quasi incredibilmente, era riuscito ben oltre quarantacinque anni fa a istituire dei presidi territoriali di assistenza e di sostegno alle donne e ai nuclei familiari;
da quel momento ad oggi i valori e la società stessa sono mutati profondamente; già nel 1978, con l'introduzione operata dalla legge 22 maggio 1978, n. 194, della possibilità di scegliere, a determinate condizioni, l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG), i compiti del consultorio si sono estesi fino a comprendere lo svolgimento del colloquio e del confronto con la donna nonché l'eventuale assistenza nel percorso verso tale intervento, successivamente reso possibile anche attraverso la somministrazione di farmaci, cosiddetta «IVG farmacologica»;
nel 2019, l'Istituto superiore di sanità (ISS) ha pubblicato i risultati dell'indagine condotta su 1.800 consultori italiani, tra il mese di novembre 2018 e il mese di luglio 2019, dalla quale emerge una sostanziale disomogeneità fra i modelli operativi indicati dalle leggi regionali, accompagnata dall'assenza o dalla precarietà delle figure professionali necessarie a garantire il ruolo sistemico di sostegno dei nuclei familiari, delle donne e dei soggetti vulnerabili che i consultori familiari dovrebbero, invece, garantire; il tutto, unito ad una insufficiente diffusione dei consultori sul territorio, in modo da essere prossimi alle persone più fragili; non appare congrua, infatti, neppure la distribuzione dei consultori familiari in riferimento alla diversa densità per unità di popolazione dei servizi consultoriali nelle regioni italiane e, soprattutto, tra Nord, Centro e Sud;
occorre potenziare e riqualificare l'attività dei consultori familiari nel territorio nazionale, ampliandone e potenziandone gli interventi sociali in favore dei nuclei familiari e per promuovere l'integrazione socio-sanitaria; e a tal riguardo sarebbe necessario un rapporto minimo di un consultorio – o di una struttura con il personale di un consultorio e svolgente le sue funzioni – per ogni 20.000 abitanti nei centri urbani, nonché di un consultorio ogni 10.000 abitanti nelle zone rurali;
occorre altresì garantire un'adeguata dotazione organica dei consultori familiari, assicurando la presenza di figure professionali non obiettrici di coscienza e in grado di garantire la giusta multidisciplinarità;
quanto approvato in sede referente esula invece dalle reali necessità di potenziamento dei consultori a sostegno delle funzioni fondamentali che gli stessi svolgono, anche nel garantire l'accesso all'interruzione volontaria di gravidanza e nel sostegno alla donna successivamente al parto;
la disposizione approvata in Commissione rischia di aprire le porte dei consultori a quel volontariato e privato sociale che, ideologicamente orientato, tenta di sovvertire e negare le reali tutele sottese ai servizi che i consultori sono tenuti a garantire, anche per avviare la procedura relativa all'interruzione di gravidanza,
impegna il Governo:
a potenziare e riqualificare l'attività dei consultori familiari nel territorio nazionale, garantendo un rapporto minimo di un consultorio – o di una struttura con il personale di un consultorio e svolgente le sue funzioni – per ogni 20.000 abitanti nei centri urbani, nonché di un consultorio ogni 10.000 abitanti nelle zone rurali;
a garantire un'adeguata dotazione organica dei consultori familiari, assicurando la presenza di figure professionali non obiettrici di coscienza e in grado di garantire la giusta multidisciplinarità;
a potenziare il personale dei consultori, affinché per il post partum e per un periodo non inferiore ai tre anni di vita del figlio nato o adottato sia garantito il sostegno ai nuclei familiari, anche tramite visite domiciliari del personale sanitario dei consultori familiari;
a introdurre misure che impediscano l'accesso nelle strutture consultoriali di quegli enti del Terzo settore ovvero soggetti del volontariato e privato sociale che, ideologicamente orientati, tentino di negare le tutele sottese ai servizi che i consultori sono tenuti a garantire per avviare la procedura relativa all'interruzione di gravidanza.
9/1752-A/67. Sportiello, Quartini, Di Lauro, Marianna Ricciardi.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):aborto
regione rurale
bambino adottato