ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01752-A/065

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 280 del 16/04/2024
Firmatari
Primo firmatario: RICCIARDI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/04/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PELLEGRINI MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024
BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024
LOMUTI ARNALDO MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 16/04/2024
AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 16/04/2024


Stato iter:
17/04/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 17/04/2024
SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/04/2024
Resoconto RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto PROVENZANO GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto MARATTIN LUIGI ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 17/04/2024
Resoconto SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/04/2024
Resoconto SILVESTRI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PELLICINI ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto COLUCCI ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/04/2024

NON ACCOLTO IL 17/04/2024

PARERE GOVERNO IL 17/04/2024

DISCUSSIONE IL 17/04/2024

RESPINTO IL 17/04/2024

CONCLUSO IL 17/04/2024

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01752-A/065
presentato da
RICCIARDI Riccardo
testo di
Martedì 16 aprile 2024, seduta n. 280

   La Camera,

   premesso che:

    le numerose difficoltà sistemiche generali che presidiano alla riuscita e attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), tra cui, in particolare, il ritardo generalizzato registrato nell'attuazione delle iniziative di investimento e di riforma rispetto alle scadenze concordate a livello europeo e di quelle con valenza meramente nazionale, hanno spinto il Governo italiano ad avanzare l'ipotesi di richiesta di proroga della scadenza del Piano, considerato il conflitto russo-ucraino;

    il Commissario europeo per l'economia, Paolo Gentiloni, in risposta alla richiesta italiana ha ribadito la rigidità della scadenza al 2026 del PNRR. In tale contesto il Commissario ha aggiunto, inoltre, che: «il metodo di finanziare in comune obiettivi comuni, anche quando Next Generation Eu sarà concluso, può essere utilizzato per altri obiettivi. E questa non è una discussione che avverrà fra quattro anni, ma è di queste settimane. Per esempio su quello che riguarda la difesa comune europea.», ribadendo in tale senso la priorità del tema;

   considerato che:

    l'inizio del 2024 ha visto, infatti, l'affermazione di una nuova tendenza in seno alle assemblee e all'agenda politica dell'Unione europea, con l'intento di fare della difesa europea una priorità politica nell'agenda dell'Unione, declinata in chiave di rafforzamento industriale: in particolare, con la Strategia europea per l'industria della difesa (EDIS), si intende aumentare notevolmente la capacità di produzione di armi e munizioni, incentivandone altresì la produzione e la cooperazione transfrontaliera. L'idea di difesa comune europea, così come emerge dalle azioni intraprese in Europa, è volta esclusivamente ad aumentare la cooperazione in fatto di acquisizioni militari e a contrastare di conseguenza la frammentazione dell'industria della difesa;

    lo scorso 5 marzo, la Commissione europea e l'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell hanno presentato una comunicazione relativa a una strategia industriale europea in materia di difesa a livello dell'Unione europea e una proposta di Regolamento istitutiva di un programma europeo per l'industria della difesa (EDIP): tra gli elementi principali della strategia, la previsione di un fondo da 1,5 miliardi di euro, almeno il 40 per cento entro il 2030 di acquisti congiunti di armi e priorità alla produzione europea; in base alla delineata strategia, il valore del commercio della difesa intra Unione europea dovrà essere almeno il 35 per cento del totale ed entro il 2030 il 50 per cento degli acquisti dovrà essere fatto in Europa e il 60 per cento entro il 2035;

    l'idea di difesa comune europea, così come emerge dalle azioni intraprese in Europa, è volta esclusivamente ad aumentare la cooperazione in fatto di acquisizioni militari e a contrastare di conseguenza la frammentazione dell'industria della difesa;

    il nuovo orientamento dell'agenda politica dell'Unione europea lascia trasparire un deciso mutamento di prospettiva all'interno dell'Unione stessa e preoccupa per le ricadute dirette che il rafforzamento della strategia per l'industria della difesa potrebbe avere nei confronti delle altre priorità legislative dell'Unione europea su temi centrali quali la transizione verde e digitale, la sanità, l'istruzione, la green economy. Peraltro, tale svolta è stata impressa sul finire della legislatura europea, come noto, ormai al termine;

    preme ricordare l'approvazione lo scorso 20 luglio del regolamento «Act in Support of Ammunition Production» (ASAP), volto ad incrementare la produzione di armamenti, che apre alla possibilità per gli Stati membri di impiegare fondi europei per sostenere direttamente lo sviluppo dell'industria della difesa, pari a cinquecento milioni di euro l'anno destinati alla produzione di un milione di munizioni d'artiglieria, munizioni terra-terra e missili, di cui all'articolo 6, paragrafo 3 del citato regolamento,

impegna il Governo

a intraprendere tutte le azioni necessarie atte a scongiurare la destinazione di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza a favore del co-finanziamento dell'industria della difesa, in particolare per la produzione di armamenti, considerato che tali fondi rappresentano lo strumento principale di ripresa e rilancio dell'economia del Paese provato dalla recente pandemia e dalle conseguenze dei conflitti bellici in corso, e non uno strumento di supporto ad una economia di guerra.
9/1752-A/65. Riccardo Ricciardi, Pellegrini, Baldino, Lomuti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comune di difesa

politica comunitaria

politica di cooperazione