ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01752-A/046

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 280 del 16/04/2024
Firmatari
Primo firmatario: QUARTINI ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/04/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2024


Stato iter:
17/04/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 17/04/2024
SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/04/2024
Resoconto QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/04/2024

NON ACCOLTO IL 17/04/2024

PARERE GOVERNO IL 17/04/2024

DISCUSSIONE IL 17/04/2024

RESPINTO IL 17/04/2024

CONCLUSO IL 17/04/2024

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01752-A/046
presentato da
QUARTINI Andrea
testo di
Martedì 16 aprile 2024, seduta n. 280

   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 43 del decreto-legge in esame, sull'interoperabilità delle certificazioni sanitarie digitali, nella sua versione attualmente vigente dispone che per far fronte a eventuali emergenze sanitarie, nonché per agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla rete globale di certificazione sanitaria digitale dell'Organizzazione mondiale della sanità, dalla data di entrata in vigore del decreto medesimo, la Piattaforma nazionale digital green certificate (Piattaforma nazionale – DGC) emette, rilascia e verifica le certificazioni e le ulteriori certificazioni sanitarie digitali;

    al fine di assicurare la predetta evoluzione della Piattaforma nazionale – DGC per il collegamento della stessa alla rete globale di certificazione sanitaria digitale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nonché assicurare la conduzione e manutenzione ordinaria della stessa, il decreto-legge in esame ha autorizzato la spesa di euro 3.850.000 per l'anno 2024, da gestire nell'ambito della vigente convenzione tra il Ministero dell'economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e la società SOGEI spa;

    in sostanza la disposizione di cui all'articolo 43 del decreto-legge in esame consente, secondo una logica condivisibile, l'evoluzione e il riutilizzo della piattaforma green pass nata per l'emergenza sanitaria da Covid per altre future emergenze;

    tuttavia, con nota del 6 marzo 2024 il Ministro della salute Schillaci ha preso le distanze da tale articolo affermando: «A seguito dell'approvazione in Consiglio dei ministri del decreto-legge del 26 febbraio, ritengo utile precisare che il Governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto “green pass globale” dell'Oms. In sede di conversione del decreto-legge, verrà presentato un emendamento per riformulare il testo e ricondurre la norma agli obiettivi PNRR in tema di salute, a partire dalla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico»;

    in sede referente, con successivo emendamento del Governo, la predetta disposizione di cui all'articolo 43 è stata integralmente sostituita, di fatto dando seguito a quanto rappresentato anche dal Ministro della salute circa la non volontà del Governo di aderire al cosiddetto «green pass globale» dell'Oms;

    appaiono pretestuose e non guidate da alcun fondamento scientifico adeguato le affermazioni del Ministro della salute a seguito dell'approvazione in Consiglio dei ministri del provvedimento all'esame, volte a precisare che il Governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto «green pass globale» dell'Oms anche laddove tale strumento possa rivelarsi nuovamente utile per contenere nuove emergenze sanitarie;

    Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale dell'Oms per l'Europa, in un'intervista all'Adnkronos Salute in occasione della sua visita in Italia per celebrare il ventesimo anniversario dell'Ufficio Oms di Venezia, ha invitato l'Italia a considerare tutti gli elementi, anche gli scenari futuri, affermando: «Il Green pass globale proposto dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall'Ue è una sorta di fascicolo sanitario elettronico, come quello fornito dalle autorità sanitarie locali, ma verificabile e accettato in tutto il mondo. Ogni Paese sovrano ha il diritto di decidere se aderire al nuovo sistema di Green pass. Vorrei incoraggiare tutti i Paesi – compresa l'Italia – a riflettere attentamente su come gestirebbero la prossima crisi sanitaria. Crediamo che ci sia bisogno di più, e non di meno, cooperazione e scambio per aiutare a prevenire o rispondere alla prossima grande emergenza sanitaria. L'Oms Europa lancerà alla fine di questo mese una Rete paneuropea per il controllo delle malattie, composta da Paesi Ue e non Ue della Regione europea, che include l'Asia centrale»;

    Hans Kluge ha ricordato come la pandemia abbia dimostrato che molte delle sfide odierne per i sistemi sanitari sono sfide condivise, cosa che sta spingendo «la Commissione europea a presentare proposte per un'Unione sanitaria europea più forte. Sebbene l'obiettivo primario sia rafforzare il quadro di sicurezza sanitaria dell'Ue in risposta alle minacce transfrontaliere, ciò è accompagnato da un rinnovato e più ampio impegno politico per migliorare i sistemi sanitari europei e investire nella loro resilienza e sostenibilità»;

    la nuova rete per il controllo delle malattie consentirà di rilevare, verificare e notificare rapidamente l'uno all'altro degli Stati che ne faranno parte eventuali nuove minacce sanitarie in evoluzione, dalle malattie infettive emergenti alla resistenza antimicrobica;

    «A livello globale – ha ricordato Kluge – l'incapacità di prevenire e quindi poi di gestire adeguatamente la pandemia da Covid ha comportato un'immensa perdita di vite umane e di salute, nonché un'interruzione senza precedenti delle attività sociali ed economiche in tutto il mondo. Aver sperimentato tutto ciò ha creato lo slancio per riformare l'architettura sanitaria globale. Come parte di questo processo è stato suggerito un Green pass globale, che sarebbe fondamentalmente un'estensione e digitalizzazione della cosiddetta “Yellow card”», una sorta di «passaporto medico», «in uso anche in Italia, necessaria per verificare la vaccinazione contro alcune malattie pericolose e richiesta per l'ingresso in alcuni Paesi»,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative per armonizzare la gestione dei dati sanitari, assicurando che:

   a) il nostro Paese non rimanga fuori da architetture sanitarie europee o internazionali che consentano di far fronte più efficacemente a eventuali nuove emergenze sanitarie, nonché per agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti, inclusa la rete globale di certificazione sanitaria digitale dell'Organizzazione mondiale della sanità;

   b) ogni soluzione digitale per il trattamento dei dati stessi sia effettuata avendo riguardo alla interoperabilità sull'intero territorio nazionale ed europeo, evitando ogni frammentazione normativa e regolamentare, giuridica e amministrativa, che sia di ostacolo alla piena ed effettiva digitalizzazione, tenendo conto del progetto della Commissione europea di creare un'Unione europea della salute e di costruire uno Spazio europeo dei dati sanitari;

   c) siano previsti incentivi alla completa e conforme digitalizzazione dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici, riguardanti l'assistito, e riferiti a qualsiasi prestazione erogata, condizionando a tal fine l'accreditamento e l'autorizzazione all'esercizio di prestazioni sanitarie, in regime pubblico, convenzionato o privato.
9/1752-A/46. Quartini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

OMS

controllo sanitario

prevenzione delle malattie