ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01752-A/126

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 280 del 16/04/2024
Firmatari
Primo firmatario: BARBAGALLO ANTHONY EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 16/04/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PROVENZANO GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 16/04/2024
MARINO MARIA STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 16/04/2024
IACONO GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 16/04/2024
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 16/04/2024


Stato iter:
18/04/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 17/04/2024
SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 18/04/2024
Resoconto BARBAGALLO ANTHONY EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
PARERE GOVERNO 18/04/2024
Resoconto SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/04/2024

NON ACCOLTO IL 17/04/2024

PARERE GOVERNO IL 17/04/2024

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/04/2024

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 18/04/2024

ACCOLTO IL 18/04/2024

PARERE GOVERNO IL 18/04/2024

DISCUSSIONE IL 18/04/2024

APPROVATO IL 18/04/2024

CONCLUSO IL 18/04/2024

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01752-A/126
presentato da
BARBAGALLO Anthony Emanuele
testo di
Martedì 16 aprile 2024, seduta n. 280

   La Camera,

   premesso che:

    la gestione della risorsa idrica è un tema centrale in Italia che è sottoposta periodicamente a fasi di emergenza idrica con fenomeni di siccità;

    per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento idrico, il PNRR ha previsto l'investimento della Missione 2 (M2C4 14.1.) teso a finanziare – con uno stanziamento pari a 2 miliardi di euro – progetti per il potenziamento, il completamento e la manutenzione straordinaria delle infrastrutture di derivazione, stoccaggio e fornitura idrica primaria in tutto il Paese, così da migliorare la qualità dell'acqua e garantire la continuità dell'approvvigionamento nelle importanti aree urbane e nelle grandi aree irrigue;

    la Corte dei conti con propria delibera relativa al controllo concomitante ha concluso che, negli «Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico» (Investimento 4.1, Missione 2, Componente C4 del Piano nazionale di ripresa e resilienza), siano emerse numerose e rilevanti criticità (...) si evidenzia sinteticamente come l'investimento risenta di notevole incertezza nella concreta definizione degli obiettivi e non sono stati affrontati, fin dall'inizio, aspetti essenziali quali: 1) la individuazione dei sistemi idrici integrati complessi da rafforzare entro marzo 2026; 2) la coerente definizione degli obiettivi «nazionali» di rafforzamento di opere idriche non incluse nei citati venticinque sistemi idrici; 3) l'utilizzo ottimale dell'ampio budget disponibile (2 miliardi di euro);

    per la Corte dei conti si dovrebbe individuare un percorso correttivo che dovrebbe considerare almeno i seguenti elementi: individuazione di stringenti tempistiche entro cui deve essere completato l'incremento della sicurezza delle n. 124 opere selezionate dal decreto ministeriale n. 517 del 2021, per complessivi 2 miliardi; tempestiva individuazione ex ante delle singole opere che costituiranno i «venticinque sistemi complessi», al fine di consentire la corretta misurabilità dell'obiettivo e delle sue fasi attuative; maggior rigore nell'attività di monitoraggio degli interventi da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

    malgrado le citate criticità sollevate dalla deliberazione della Corte dei conti per il controllo concomitante il decreto-legge in commento non contiene alcuna soluzione al riguardo;

    l'Italia è il terzo Paese europeo per disponibilità di risorse idriche, ma le reti nazionali perdono il 40 per cento di acqua. In Sicilia la percentuale sale al 50 per cento e l'isola resta dipendente d'acqua anche da altre regioni per l'approvvigionamento;

    nell'anno record della siccità e l'inizio del processo di desertificazione, la Sicilia ha ancora reti d'acqua colabrodo che potrebbero essere riparate o sostituite con fondi PNRR o FSC ma nessuno dei due strumenti prevede ad oggi la risposta all'emergenza;

    tra gli obiettivi dichiarati del PNRR è compreso anche quello relativo alla riduzione del water service divide (cioè la differenza nella qualità dei servizi erogati) tra le regioni del Sud ed il resto del Paese. Inoltre, attraverso alcune riforme, il PNRR punta ad incentivare un miglioramento nella governance di sistema, considerata responsabile dei mancati interventi di manutenzione che, nel tempo, hanno portato alle attuali criticità;

    con il decreto-legge 14 aprile 2023, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 giugno 2023, n. 68, recante «Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche», è stato nominato un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, ma non anche un riequilibrio delle risorse per colmare i divari territoriali e la gravità dei divari al Sud;

    il criterio seguito per l'erogazione delle risorse diverge dall'obiettivo di riduzione dei divari e non tiene conto del vincolo del 40 per cento al Sud finendo per penalizzare quei territori che maggiormente sono gravati dall'emergenza siccità;

    divari ancora maggiori riguardano le aree interne, la cui valenza è stata totalmente ignorata dal provvedimento in commento;

    per migliorare le reti idriche e quindi dotarsi di un sistema efficiente, l'Italia e la Sicilia devono poter puntare al sostegno economico del PNRR e dei Piani di sviluppo e coesione. Oggi Sicilia e Campania condividono, ad esempio, un piano per investire dove sarebbe necessario. Si tratta della Linea d'intervento «Infrastrutture Idriche» finanziati con il Piano sviluppo e coesione (PSC) 2021-2027 per 275 milioni di euro. Si tratta di fondi spendibili per la manutenzione delle reti già esistente, per la realizzazione di infrastrutture più sostenibili e resilienti e per interventi a contrasto del cambiamento climatico sia in città che nelle aree esterne. Tra questi 275 milioni, 20 milioni sarebbero stanziati per il completamento delle dighe incompiute;

    la Regione Siciliana ha adottato il Piano regionale per la lotta alla siccità in cui ha individuato gli interventi necessari nel breve, medio e lungo periodo;

    il decreto-legge 14 aprile 2023, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 giugno 2023, n. 68, ha previsto la nomina di un Commissario straordinario nazionale siccità che, per la Sicilia, ha individuato 27 interventi prioritari con un investimento di 829 milioni di euro;

    come documentato nella 2a Relazione del Commissario straordinario nazionale alla Cabina di regia, in relazione agli invasi, la Sicilia ha registrato un deficit del 33 per cento del livello totale degli invasi rispetto ai livelli medi nazionali del periodo che indica la necessità di una riprogrammazione delle risorse per recuperare il divario;

    è necessario inoltre conoscere i bilanci idrici della Sicilia aggiornati che tengano conto della situazione delle infrastrutture dell'approvvigionamento idrico primario in relazione al fenomeno della siccità e della scarsità idrica al fine di predisporre con urgenza gli interventi necessari alla risoluzione del problema attivando in caso di inerzia o di inadeguata governance locale i poteri sostitutivi,

impegna il Governo:

   a dare piena attuazione agli interventi previsti dal Commissario straordinario nazionale per la siccità indicati nella 2a Relazione alla Cabina di regia con particolare attenzione ai 27 interventi programmati in Sicilia per un costo di 829 milioni di euro;

   a garantire la totale assegnazione delle risorse PNRR alla Sicilia in relazione agli «Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico»;

   a tener conto dei bilanci idrici della Sicilia aggiornati che prendano in considerazione la situazione delle infrastrutture dell'approvvigionamento idrico primario in relazione al fenomeno della siccità e della scarsità idrica al fine di predisporre con urgenza gli interventi necessari alla risoluzione del problema attivando in caso di inerzia o di inadeguata governance locale i poteri sostitutivi;

   ai sensi di quanto documentato nella 2a Relazione del Commissario straordinario nazionale in ragione della quale la Sicilia ha un deficit del 33 per cento del livello totale degli invasi rispetto ai livelli medi nazionali del periodo, a procedere ad una riprogrammazione delle risorse per recuperare il suddetto divario.
9/1752-A/126. Barbagallo, Provenzano, Marino, Iacono, Porta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza d'approvvigionamento

infrastruttura economica

risorse idriche