ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01627/155

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 220 del 29/12/2023
Firmatari
Primo firmatario: SPORTIELLO GILDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/12/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 29/12/2023
RICCIARDI MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 29/12/2023
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 29/12/2023
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 29/12/2023


Stato iter:
29/12/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 29/12/2023
ALBANO LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 29/12/2023

PARERE GOVERNO IL 29/12/2023

RESPINTO IL 29/12/2023

CONCLUSO IL 29/12/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01627/155
presentato da
SPORTIELLO Gilda
testo di
Venerdì 29 dicembre 2023, seduta n. 220

   La Camera,

   premesso che:

    nel provvedimento all'esame il tetto di spesa per il personale non viene rivisto, ma è incrementata di 250 milioni nel 2025 e 350 milioni dal 2026 la spesa autorizzata dalla Legge di bilancio per il 2022 per il potenziamento dell'assistenza sanitaria territoriale, a valere sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale; sono possibili reclutamenti di personale dipendente anche in deroga ai vincoli di spesa e spese per personale convenzionato, tuttavia un debole rafforzamento del personale dunque è previsto solo dal 2025 e a esso sono destinate risorse inferiori a quelle concesse per acquisire prestazioni dal settore privato accreditato; come rilevato dall'ISTAT in sede di audizione del disegno di legge di bilancio in esame, il livello medio della spesa tra il 2012 e il 2021 per il personale dipendente del Servizio sanitario nazionale è stato di poco inferiore ai 36.100 milioni di euro, con un incremento medio annuo dello 0,5 per cento fino al 2017 la spesa dell'aggregato ha evidenziato una costante contrazione, pari a un decremento annuo dello 0,8 per cento, legata in gran parte al blocco del rinnovo dei contratti di lavoro;

    a partire dal 2018, la spesa ha mostrato, invece, un sostanziale aumento, pari al 2,3 per cento medio annuo, grazie agli aumenti retributivi relativi alla tornata contrattuale, alle procedure di stabilizzazione e a nuovi concorsi straordinari previsti dal fabbisogno di personale; l'aumento della spesa per il personale osservato è legato anche agli interventi attivati nel biennio 2020-2021 per far fronte all'emergenza sanitaria;

    una componente importante della dotazione di medici che operano nel Servizio sanitario nazionale in regime di convenzione è quella rappresentata dai medici di medicina generale; in generale, l'offerta di medici di medicina generale, osservata dal 2011 al 2021, palesa un trend in sensibile diminuzione in tutte le aree del Paese con una riduzione media annua dell'1,2 e per effetto di queste dinamiche, la percentuale di medici di medicina generale che assistono un numero di pazienti superiore al valore soglia stabilito dall'accordo nazionale è andata aumentando in maniera significativa (dal 15,8 per cento del 2004 al 38,2 per cento nel 2020);

    come ricordato anche in altre sedi, per i medici di medicina generale (MMG) vi è la preoccupazione di una carenza nel prossimo futuro, quando un numero consistente di professionisti andrà in pensione senza che ci sia stato un adeguato ricambio generazionale, in conseguenza di una scarsa attrattività della professione, meno remunerata rispetto ai medici specialisti; per ovviare a tale pericolosa carenza è necessario incrementare con risorse adeguate le borse di studio e i contratti di specializzazione; anche per gli infermieri si pone un problema di scarsa attrattività della professione, problema che tende ad aggravarne la già scarsa dotazione;

    le misure finora assunte non sembrano in grado di rispondere strutturalmente alle difficoltà che caratterizzano il nostro Servizio sanitario nazionale e si accentuano i problemi legati ai pensionamenti, all'aumento dei casi di «fuga dal pubblico» ma anche di ricerca di opportunità di lavoro all'estero, legata a condizioni economiche più vantaggiose;

    le assunzioni di personale sono state bloccate dal 2010 al livello di spesa del 2004 meno l'1,4 per cento, con la conseguenza che tra il 2009 e il 2018 si sono perse 45 mila unità di personale; il tetto di spesa è stato è stato mitigato solo nel 2019 e nel 2020-21 quando con il Governo Conte si è attenuata la rigidità del tetto e si sono fatte 17.000 assunzioni in deroga, successivamente anche per l'emergenza Covid; i tempi e le necessità emergenti del nostro Servizio sanitario nazionale richiedono oggi la rimozione integrale del tetto di spesa;

    turni massacranti, straordinari poco remunerati, ferie non godute hanno creato un sovraccarico di lavoro e di stress del personale ospedaliero, che è andato in burnout, si è dimesso, pre-pensionato o ha scelto di lavorare nel privato accreditato; le liste d'attesa per visite ed esami sono sempre più lunghe, nel 2020 si erano persi 1,3 milioni di ricoveri e 19 milioni di visite specialistiche;

    tutti i principali osservatori del mondo sanitario hanno lanciato l'allarme sulla fragilità ormai insostenibile del nostro sistema sanitario e con un ennesimo e disperato grido di allarme, chiedono a gran voce di ripristinare risorse per il servizio sanitari pubblico e per assumere personale sanitario;

    l'incremento del FSN appare del tutto insufficiente, non solo perché non tiene il passo con l'inflazione, ma anche perché non è rivolto ad aumentare il capitale umano del nostro Servizio sanitario nazionale, tenuto conto, peraltro, che l'80 per cento è destinato ai rinnovi contrattuali (che sono un atto dovuto!) del personale in servizio; le rimanenti risorse sono poi destinate a foraggiare la sanità privata e la farmaceutica;

    ad indebolire ulteriormente il capitale umano del nostro Servizio sanitario nazionale la legge di bilancio all'esame interviene sciaguratamente in materia pensionistica, rischiando di generare l'ennesima fuga del personale sanitario dal nostro sistema pubblico,

impegna il Governo

al fine di garantire i Livelli essenziali di assistenza ed assicurare un'adeguata riorganizzazione dell'assistenza territoriale, a rimuovere il tetto di spesa per l'assunzione di personale ovvero, in subordine, a consentire che la spesa per il personale sanitario, a livello regionale, possa essere incrementata fino al soddisfacimento integrale del fabbisogno di personale necessario a garantire i predetti LEA in ogni parte del nostro territorio.
9/1627/155. Sportiello, Quartini, Marianna Ricciardi, Di Lauro, Morfino.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assunzione

professione sanitaria

ricambio generazionale