ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01606-A/068

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 233 del 25/01/2024
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 25/01/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/01/2024


Stato iter:
25/01/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/01/2024
GAVA VANNIA VICE MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 25/01/2024

PARERE GOVERNO IL 25/01/2024

RESPINTO IL 25/01/2024

CONCLUSO IL 25/01/2024

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01606-A/068
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo di
Giovedì 25 gennaio 2024, seduta n. 233

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento, originariamente composto da 21 articoli per un totale di 63 commi, appare riconducibile, anche sulla base del preambolo, a due ben distinte finalità: in primo luogo, quella di recare disposizioni urgenti in materia energetica; in secondo luogo, quella di introdurre disposizioni in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023;

    l'adozione di misure urgenti del provvedimento, secondo quanto espresso dal Governo, troverebbe ragione dalla necessità di provvedere da un lato, di fronte agli elevati rischi di instabilità del contesto geopolitico, alla sicurezza delle forniture per il Paese, garantendo la capacità di far fronte con continuità alla domanda di energia e l'economicità della stessa e dall'altro lato all'urgenza di perseguire il raggiungimento degli impegnativi obiettivi di decarbonizzazione;

    in particolare, l'articolo 1, tenuto conto dell'esigenza di promuovere e accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia elettrica in conformità al PNIEC, prevede specifiche misure per promuovere progetti di impianti fotovoltaici ed eolici volti a soddisfare il fabbisogno energetico delle imprese cosiddette elettrivore;

    a livello nazionale lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione è il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), la cui ultima versione è stata trasmessa alla Commissione europea il 19 luglio 2023;

    i recenti rilievi mossi della Commissione europea mostrano che il PNIEC non riesce a centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti previsti a livello continentale, ovvero -55 per cento al 2030 rispetto al 1990, visto quanto proposto dal Governo Meloni per i gas serra nei settori Ets che si ridurrebbero del 35-37 per cento rispetto al 2005, contro un target individuato dalla legislazione Ue pari a -43,7 per cento; al contempo, anche il target per l'assorbimento dei gas serra legato all'uso del suolo e delle foreste (Lulucf) mostra un'ambizione insufficiente;

    per quanto riguarda la penetrazione delle fonti rinnovabili, sebbene la stima del PNIEC garantirebbe per queste ultime il 40,5 per cento dei consumi totali di energia al 2030, a fronte di una richiesta minima del 39 per cento prevista dal regolamento (Ue) 2018/1999 per il nostro Paese, il target non risulta particolarmente ambizioso, dato che la direttiva RED III impone di arrivare – come dato medio Ue – almeno al 42,5 per cento di penetrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico, con l'ambizione di arrivare a quota 45 per cento sempre al 2030;

    come sottolinea la stessa Commissione la persistenza dei sussidi ai combustibili fossili in tutti gli Stati membri – Italia compresa – è identificata come un altro ostacolo al percorso dell'Ue verso la neutralità climatica. Per questo i sussidi che non affrontano la povertà energetica o la transizione giusta devono essere gradualmente eliminati il prima possibile,

impegna il Governo:

   1) ad adeguare il Piano nazionale integrato energia e clima secondo le indicazioni della Commissione europea, rimodulando gli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti secondo i target fissati a livello continentale;

   2) a ridurre i sussidi per l'ambiente indicati nel catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi, istituiti presso il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, ai sensi dell'articolo 68 della legge 28 dicembre 2015 n. 221, in misura pari almeno al 10 per cento annuo sino al completo annullamento entro il 2030;

   3) a raggiungere la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili pari ad almeno il 42,5 per cento del consumo complessivo a livello nazionale, in conformità con gli obiettivi fissati dall'Unione europea, prevedendo l'istallazione di almeno 12GW annui di nuovi impianti a fonte rinnovabile a fronte degli attuali 3 GW.
9/1606-A/68. Zaratti, Bonelli, Evi, Borrelli, Zanella, Dori, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

energia rinnovabile

riduzione delle emissioni gassose

energia dolce