ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01606-A/010

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 233 del 25/01/2024
Firmatari
Primo firmatario: BICCHIELLI PINO
Gruppo: NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Data firma: 25/01/2024


Stato iter:
25/01/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/01/2024
GAVA VANNIA VICE MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/01/2024
Resoconto BICCHIELLI PINO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 25/01/2024
Resoconto GAVA VANNIA VICE MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/01/2024

ACCOLTO IL 25/01/2024

PARERE GOVERNO IL 25/01/2024

DISCUSSIONE IL 25/01/2024

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/01/2024

CONCLUSO IL 25/01/2024

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01606-A/010
presentato da
BICCHIELLI Pino
testo di
Giovedì 25 gennaio 2024, seduta n. 233

   La Camera,

   premesso che:

    il contesto macroeconomico globale è sempre più caratterizzato da una crescente consapevolezza dell'importanza delle energie rinnovabili per la sostenibilità ambientale e la lotta al cambiamento climatico;

    anche nei paesi meno sviluppati si sta progressivamente assistendo a un aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili e a una maggiore adozione di politiche governative che incentivano la transizione verso fonti energetiche più pulite;

    la pandemia di COVID-19 prima e il conflitto Russo-Ucraino poi hanno avuto un impatto significativo sull'economia globale, acuendo la necessità di promuovere una ripresa economica sostenibile che tenga conto degli obiettivi di protezione dell'ambiente e promuova al contempo politiche energetiche pensate per il raggiungimento dell'indipendenza energetica del Paese;

    in questo contesto, il settore delle energie rinnovabili ha il potenziale per svolgere un ruolo importante: i) nella promozione di una ripresa economica sostenibile, attraverso la creazione di posti di lavoro verdi e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra; ii) nel perseguimento degli obiettivi di aumento della resilienza del sistema Paese, riducendone la dipendenza dall'estero nell'approvvigionamento di fonti energetiche;

    il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima («PNIEC»), come aggiornato a seguito dell'approvazione del pacchetto «Fit for 55» che rivede gli obiettivi di transizione energetica al 2030, nonché l'ultima Descrizione degli Scenari pubblicata da Terna e Snam, evidenziano l'importanza del contributo dell'eolico offshore alla transizione energetica, prevedendo importanti obiettivi di capacità installata di energia eolica offshore in Italia;

    nel PNIEC l'obiettivo è di installare una capacità di eolico pari a 19 GW entro il 2030, saliti a 23 GW con il piano «Fit for 55», mentre il documento Terna prevede un aumento graduale della capacità installata di energia eolica offshore in Italia, raggiungendo 8,5 GW al 2030 e 15,5 GW entro il 2040;

    per raggiungere gli obiettivi di capacità installata di energia eolica offshore, il governo italiano ha introdotto una serie di incentivi, tra cui la riduzione dei costi di connessione alla rete elettrica e la semplificazione delle procedure autorizzative;

    il decreto-legge in esame, pertanto, in coerenza con gli impegni assunti in sede eurocomunitaria e con gli strumenti di programmazione nazionali, si pone, tra gli altri, l'obiettivo di promuovere il ricorso alle fonti rinnovabili di energia;

    tuttavia, è incentivare in modo significativo il potenziale delle energie rinnovabili, soprattutto in un contesto macroeconomico in cui variabili determinanti quali il costo delle materie prime e i tassi di interesse hanno visto incrementare la loro volatilità andando di fatto a minare in misura dirimente la sostenibilità delle nuove iniziative, soprattutto nei progetti basati sullo sviluppo di tecnologie innovative come quelli dell'eolico offshore floating;

    negli ultimi anni si è assistito ad un aumento della volatilità dei prezzi delle materie prime necessarie per la realizzazione di un impianto eolico offshore. In particolare, il periodo tra il 2019 e il 2023 ha visto un incremento significativo dei prezzi del rame (+ 45 per cento), dell'acciaio (+ 52 per cento) e delle terre rare (il solo neodimio è aumentato del + 256 per cento), materiali essenziali per la costruzione delle turbine eoliche. Questo aumento dei prezzi è stato causato da diversi fattori, tra cui la crescente domanda globale per questi materiali, le interruzioni nella catena di approvvigionamento a causa della pandemia di COVID-19 e la crescente incertezza geopolitica. Questo aumento dei costi delle materie prime ha rappresentato una sfida per le aziende che operano nel settore eolico, che hanno dovuto adattarsi ad una situazione di mercato in continua evoluzione e cercare di ridurre i costi in altri settori per mantenere la competitività del loro prodotto;

    come per le materie prime, anche per i tassi di interesse si è assistito ad un aumento significativo della volatilità a livello globale. L'Euribor a 3 mesi è passato dal –0,38 per cento del 2019 al +2,69 per cento del 2023;

   considerato, altresì, che:

    il decreto del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica contenente le forma di incentivazione dell'eolico offshore (cosiddetto «Decreto FER2»), non ancora adottato, è lo strumento fondamentale per consentire l'affermazione della tecnologia eolica offshore, unica tecnologia capace di garantire al contempo il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e l'innesco di vaste filiere industriali, generando nuova occupazione specializzata. È pertanto necessario che tale decreto ministeriale tenga conto del contesto di riferimento più sopra delineato;

    risulta necessario introdurre ulteriori criteri direttivi, rispetto quelli già individuati a legislazione vigente, per tener conto della necessità di sostenere in misura adeguata le tecnologie innovative quali l'eolico offshore floating e la connessa filiera industriale nazionale. In particolare:

     a) la previsione di un meccanismo di indicizzazione dell'incentivo riconosciuto tramite le procedure d'asta al ribasso, capace di sostenere il finanziamento di progetti che, per dimensioni e complessità realizzabile, comportano elevati livelli di investimento, che in tal modo vengono parzialmente garantiti da variazioni sostanziali nei prezzi delle materie prime e dei tassi di interesse rispetto quelli esistenti al momento dell'aggiudicazione delle aste;

     b) la previsione di contingenti d'asta dedicati esclusivamente all'eolico offshore floating che, per le ragioni di cui sopra, differiscono sensibilmente dalle altre tecnologie, inclusa l'offshore bottom fixed oramai matura;

     c) la fissazione di termini per l'entrata in esercizio degli impianti eolici offshore, rispetto il momento dell'aggiudicazione dell'asta, non inferiore ai 60 mesi. Ciò per tener conto della considerevole complessità realizzativa che caratterizza tali impianti rispetto le altre tecnologie;

     d) la previsione che possano partecipare alle procedure d'asta al ribasso soltanto i progetti già in possesso dell'autorizzazione unica di cui all'art. 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. La barriera all'ingresso nelle aste, infatti, che la bozza di DM FER II individua nell'ottenimento della VIA, ha il condivisibile obiettivo di garantire la partecipazione ai soli progetti che hanno la concreta possibilità di essere realizzati. Tuttavia, lo storico degli anni passati dimostra che la sola VIA non costituisce affatto garanzia di realizzabilità, essendo questa subordinata all'autorizzazione unica. I dati storici dello stesso MASE confermano che solo una percentuale residuale degli impianti che ottengono la VIA riescono ad ottenere l'autorizzazione unica. La proposta misura, pertanto, è l'unico modo per garantire che i contingenti in asta vengano destinati a progetti effettivamente realizzabili, perseguendo l'interesse pubblico alla decarbonizzazione e al contempo premiando gli sviluppatori con progetti solidi;

   considerato, infine, che:

    il settore dell'eolico offshore floating offre oggi al Governo una occasione irrinunciabile per provare a strutturare le basi di una nuova piattaforma industriale che possa servire ai futuri sviluppi di tutti gli impianti nel Mediterraneo. In tale contesto, la filiera dell'eolico offshore floating offre l'occasione di sviluppare un contesto virtuoso di «extra gettito» per le casse dello Stato che potrebbe essere anche solo parzialmente utilizzato per finanziare i progetti previo riconoscimento di un beneficio fiscale sulla base degli investimenti effettivamente realizzati («Tax Credit»). Il riconoscimento del Tax Credit potrebbe avvenire su base automatica alla messa in esercizio commerciale degli impianti e garantirebbe, già in fase di sviluppo, la maggiore sostenibilità e attrattività dei progetti con innumerevoli benefici per tutti gli attori coinvolti: per lo Stato, aumenterebbe significativamente le probabilità di raggiungere gli obiettivi prefissati dal PNIEC e dal PNRR garantendo comunque un extra gettito per le casse dello Stato e un impatto positivo sul PIL; per gli Sponsor, aumenterebbe la sostenibilità dei progetti garantendone l'accesso a fonti di finanziamento più economiche e avendo quindi l'impatto indiretto di aumentare la competizione in fase di asta,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di introdurre misure dedicate ai meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili di energia che impiegano tecnologie innovative nel settore dell'eolico off shore.
9/1606-A/10. (Testo modificato nel corso della seduta) Bicchielli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

energia rinnovabile

politica energetica